Diario estivo di un blogger per caso / 4 – They still camp
28 Luglio 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Il 12 luglio passando accanto a l’Aquila ho avuto la percezione della grandezza dell’impresa dei “campeggiatori” aquilani. Percorrendo la A24, sulla lunga discesa che porta alla città così duramente colpita dal terremoto, all’improvviso compare sulla erta collina di fronte a Coppito la scritta ripresa dai media di tutto il mondo: “YES WE CAMP”. Impossibile non vederla, anche per i grandi della terra.
Gli aspetti impressionanti dell’opera sono lo scenario, le dimensioni, la fatica che deve essere stata fatta per realizzarla. C’è gente che si è fatta veramente una lunga e dura camminata, ponendo in bella vista l’evidenza del loro disagio.
Quello che le immagini non rendono è la dimensione della scritta, della collina e di quanto ripido è il fianco sul quale è stata posta. Il teleobiettivo che l’ha ripresa schiaccia la prospettiva, impossibile rendersi davvero conto di quanto hanno fatto. Dopo una settimana sono passato di nuovo, parte dei teli di cui è composta la scritta sono volati via.
Nulla è eterno su questa terra, salvo l’indignazione degli uomini che hanno tracciato quelle lettere e che i fatti e la politica continuano colpevolmente ad ignorare.
Povera gente nelle tende, in pieno sole e senza un filo di ombra nemmeno accennata con teli protettivi o altro. Il blu delle tendopoli che punteggia il territorio, macerie di vecchie case accanto a nuove costruzioni che sono ancora in piedi. Tetti pericolanti, gente disperata che ha perso tutto. Andate a fare un giro nei dintorni de l’Aquila, guardate cosa c’è davvero, non accontentatevi delle foto ufficiali e dei “record” proclamati dalla politica. La realtà delle cose fa male.