Dopo Roma ladrona arriva Roma maialona
27 Settembre 2010Dal videomessaggio al sito dei Promotori della Libertà: «In questi giorni l’immagine che dà di sé la politica è davvero un disastro, è molto peggio del teatrino di sempre, del teatrino delle chiacchiere, degli insulti, delle falsità».
(Silvio Berlusconi, 25 settembre 2010)
Questa frase ha trovato ampio spazio su molti quotidiani online. In particolare ha troneggiato a lungo sulla “prima” di libero-news.it, nelle intenzioni della redazione doveva probabilmente essere un faro illuminante.
Silvio l’ha usata riferendosi alla situazione di contrasto con Fini, era però condivisibile se applicata anche alla situzione politica italiana in generale. Sarà stata certamente recepita anche dal più fido alleato del premier, forse però non correttamente interpretata. Il Senatur infatti sembra ormai abbonato all’insulto quotidiano, non passa giorno che venga a mancare un suo rude commento. Con grande goduria dei giornali, sembra che facciano a gara nel pubblicare titoli e contenuti effimeri. Ormai sta quasi diventando normale che Bossi possa dare dello “stronzo” ad un avversario politico, alzi il dito medio con fierezza ad ogni occasione, si esibisca in eleganti gesti dell’ombrello (come del resto sanno fare benissimo anche Borghezio e Calderoli), senza dimenticare che con il tricolore lui ci si pulirebbe il culo. Oggi ha dato dei maiali a tutti i romani, e non sembrava proprio una battuta umoristica. Più che altro può sembrare generata da un eccesso di spirito, magari a 5o gradi. Che spettacolo indecoroso, e pensare che il nostro destino è affidato in buona parte a lui.
Con questo susseguirsi di esibizioni, non può che tornare in mente l’imitazione che faceva Corrado Guzzanti ai tempi de “L’ottavo Nano“. Una interpretazione davvero profetica.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
Un commento presente
Ho visto in tv la scena della battuta, su un palco nella piazza. Freddura tra leghisti ilari nel loro recinto. Veterogoliardica, la battuta che novantanove italiani su cento certamente conoscono o hanno pronunciato. Inopportuna detta da un ministro, certo. Se basta una battuta scema a rendere parodistica la comunicazione politica, siamo proprio conciati male. Bossi parla alla sua gente come la sua gente vuole sentirlo parlare. Si dice: è un cattivo esempio. Ma quando mai la politica italiana della seconda repubblica ha manifestato intenzioni… didattiche?
(Bossi anticipa i trionfi contemporanei dell’arte, forse ispirandoli: il suo dito medio spinto all’insù, a mo’ di scherno, ha fatto scuola. Cattelan ci ha costruito una scultura e la Giunta comunale di Milano l’ha piazzata in bella vista, col ditone al cielo. Fate omaggio a Bossi della canzone di Lly Allen “Fuck you”….)
Scritto da Fabrizio Spinella il 27 Set 2010