Caso Moro – Dopo più di trent’anni per il governo non è ancora tempo di scoprire le carte segrete
12 Giugno 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Se date un’occhiata all’elenco delle categorie di questo blog nella colonna a destra, noterete la presenza della voce “DOSSIER CASO MORO“, ereditata dall’archivio del blog di Gabriele Mastellarini, attualmente non attivo. Quel bravo giornalista, del quale sono fiero di essere amico, quando faceva il freelance si è occupato intensamente del carteggio segreto del caso Moro, presentando formale richiesta di accesso alla documentazione non più coperta dal segreto di Stato grazie alla legge 124/07 approvata ad agosto 2007.
Tra i vari “misteri d’Italia” sui quali è stato apposto il segreto di Stato segnaliamo: la strage del treno Italicus, il caso Eni-Petromin (scandalo dei petroli), la morte dei giornalisti Graziella De Palo e Italo Toni, etc. Basta andare su Google per saperne di più.
Gabriele presenta una formale richiesta alla Presidenza del Consiglio per accedere ad alcuni documenti protetti dal segreto di Stato, che è stato – con la legge del 2007 – “annullato”. In risposta, l’allora Presidente del Consiglio Romano Prodi replica che l’applicazione della legge è demandata ad un apposito decreto con conseguente regolamento di attuazione, non ancora definito. Il decreto viene successivamente emanato dal Governo Prodi, prima della fine della scorsa legislatura.
Ma la questione segreto di Stato non va avanti e le istanze continuano. Mastellarini va anche al Tar del Lazio e il tema assume sempre più importanza nazionale.
Successivamente, il 22 maggio 2008, il governo presieduto da Berlusconi si trova costretto ad emanare un decreto con cui sono state attribuite al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dott. Gianni Letta, le funzioni in materia di servizi di sicurezza. Ivi compreso l’accesso ai documenti sui quali è decaduto il segreto. Letta, a sua volta, nomina un’apposita commissione per stabilire la modalità di accesso (anche se la legge parla chiaro) fissando al 30 aprile 2009 il giorno di scadenza della commissione. Ma il 20 marzo scorso l’attuale Presidenza del Consiglio dei Ministri con decreto pubblicato nella GU n. 103 del 6-5-2009 proroga al 30 settembre 2009 l’attività della commissione che – da notizie di stampa – sembra non aver ancora cavato un ragno dal buco.
Di proroga in proroga, quando arriverà la verità?
1 Trackback(s)