È LA STAMPA, BELLEZZA
7 Agosto 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Ho deciso di far nascere una nuova rubrica su questo blog, mi auguro risulti gradita a lettori e commentatori. Il suo nome è quello che leggete nel titolo, plagiato clamorosamente da qualcuno ben più ferrato di me in materia. Verrà alimentata dalle riflessioni indotte dalla stampa quotidiana, cartacea e online, in particolare dai lanci in prima pagina. Praticamente un mare sconfinato di tutto ed il contrario di tutto, talvolta di contraddizioni sugli stessi fatti raccontati da testate diverse.
I post di questa rubrica prenderanno spunto dai titoli degli articoli, talvolta con approfondimento nei contenuti. L’intento principale sarà comunque quello di evidenziare come la titolazione determini l’aspettativa sul contenuto del “pezzo”, richiamando l’attenzione del lettore. Talvolta, anzi molto spesso, le attese indotte non vengono appagate. Leggendo fra le righe si può addirittura giungere a tutt’altra conclusione, difforme dalla “presentazione” di partenza. Questa ritengo sia una prerogativa riservata ai lettori più fini ed attenti, coloro che amano leggere degli stessi fatti attingendo a fonti diverse. Probabilmente una piccola minoranza.
Secondo me, la maggior parte dei lettori di un quotidiano sono fedeli e tradizionali. Amano leggere sempre dalle stesse fonti, evitando così la fatica di dover pensare autonomamente, oltre allo sforzo aggiuntivo richiesto per formarsi una propria opinione critica. Vengono indotti pensieri ed opinioni per delega: una volta individuato il proprio spacciatore di notizie si torna a frequentarlo con assoluta fedeltà e ci si fida ciecamente. Non lo ritengo un alto indice di coscienza civile.
Un esempio? Presto fatto, un nome a caso: Marco Travaglio. Trovare la sua firma su un articolo, un inserto, un qualsiasi scritto ne fa automaticamente fonte di assoluta certezza di verità. Ma come la storia ed i fatti (anche giudiziari) insegnano, non sempre può essere così.
Quella di comporre un titolo a modo suo è un’arte, che può essere più o meno raffinata ed efficace. Ci sono quelli che riescono ad attrarre l’attenzione, altri fanno sensazione. Quelli che tranquillizzano e molti che allarmano il lettore, agitano quel residuo di coscienza civile che ci portiamo dietro.
Personalmente non sono mai stato capace di comporre titoli efficaci nella mia breve carriera di blogger per caso, sto cercando di migliorare. Per farlo, quale scuola migliore dell’analisi di come vengono sfornati da giornalisti affermati?
A breve su questo blog, buon divertimento
2 commenti presenti
Ottima iniziativa!
Scritto da Giorgio il 10 Ago 2009
Grazie Giorgio, l’idea mi sembra buona, spero solo di poter proporre qualche spunto di riflessione interessante
Scritto da Sergio Fornasini il 10 Ago 2009