Elezioni regionali: chi vince, chi perde e perché (sbirciando tra i sondaggi)
25 Marzo 2010Il primo vincitore sarà la Lega di Bossi con il sorpasso sul PDL in Veneto ed ad una crescita elettorale in tutte le regioni anche quelle ai confini con la Padania come Emilia, Umbria etc
Secondo vincitore sarà L’UDC grazie ad un’ottima campagna di comunicazione e nonostante una certa ambiguità otterrà un risultato che renderà felice il suo leader, Casini
La sorpresa sarà il Movimento Cinque Stelle che in alcune delle regioni dove si è presentato otterrà un risultato sorprendente e di difficile previsione
Il Partito Democratico avrà un risultato mediocre anche se non sarà territorialmente omogeneo ma non vi saranno veri tracolli. La sconfitta in regioni come la Campania e la Calabria sono già state metabolizzate e nel Lazio e in Puglia una vittoria non sarebbe riconducibile direttamente ed esclusivamente al PD. L’appiattimento di questa forza politica su frequenze mediocri di pura sopravvivenza sembra un destino tracciato senza scampo, In attesa che nasca un Obama rischiamo di diventare un “Paese per vecchi”
Il PDL otterrà un risultato al di sotto delle aspettative con una generale perdita di consenso che al nord verrà assorbita dalla Lega mentre nel centro sud tenderà a disperdersi. Le cause sono molteplici:
– La più evidente è che per la prima volta Berlusconi ha affrontato una tornata elettorale senza un consistente supporto pubblicitario, decisione incomprensibile proprio per il recente debutto del PDL che è e resta un’offerta politica NUOVA.
– Una campagna elettorale centrata sulla giustizia e i giudici non incontra il sentiment dell’elettorato di centro destra interessato da sempre a temi economici
– Mesi di attacchi al Premier non si può immaginare che non lascino qualche segno in una tornata elettorale in cui il suo impegno diretto è arrivato tardivamente
– Il combinato disposto della cancellazione dei programmi televisivi di approfondimento politico associata alle indiscrezioni di Trani hanno danneggiato l’immagine del Premier
– L’assenza dalla campagna elettorale di Tremonti delegittima la visione ottimistica il Premier
– L’assenza ostile di Gianfranco Fini offre l’idea di un partito diviso e nel caos
– A livello locale il partito si presenta lacerato e diviso in affanno nella gestione di apparati e distaccato dalla gente
… Naturalmente non voglio essere esaustivo ma solo accennare ad alcuni temi che credo emergeranno nell’ ormai prossimo dopo voto che ci consegnerà gli embrioni della futura classe dirigente ma anche un regolamento di conti spietato che non risparmierà niente e nessuno.
(dal blog di Luigi Crespi)