Eppur non cade…
14 Ottobre 2011Molto tempo fa, negli anni 70, per una volta ho votato radicale… me lo sto ancora rimproverando.
Non sono ancora appagati: dopo aver generato Rutelli, Stacquadanio e Capezzone, sono arrivati a salvare questo governo garantendo il numero legale nell’aula di Montecitorio.
(immagine by thehand.it)
7 commenti presenti
La stessa cosa ho fatto io,con l’aggiunta di un piccolo contributo in occasione di una delle tante raccolte per consentirne la sopravvivenza:la peggiore spesa della mia vita
Scritto da Aldino il 14 Ott 2011
A posteriori, si è poi visto che l’ingresso dei radicali (e della SVP) in aula non avrebbe cambiato il risultato finale. Sarebbero comunque riusciti a raggiungere il numero legale già alla prima chiama. È il principio però quello che conta
Scritto da Sergio Fornasini il 14 Ott 2011
La pattuglia radicale (che poi sembra la più moderata dei Democrat) cerca di distinguersi nel bailamme della sinistra, in vista del posizionamento alle prossime elezioni. Comunque, quello che sta accadendo è la dimostrazione che il parlamentarismo italiano di derivazione tardo-ottocentesca è roba da rigattieri. Berlusconi non ha fatto altro che rappresentarne la decomposizione: lo accusamo di voler umiliare il Parlamento, ma in realtà la sua vera intenzione è di mostrarne la incongruità di “parco buoi”, come pensava pure il defunto Craxi. Giunti a questo punto, Berlusconi dovrebbe essere conseguente e forzare (ma forse è troppo tardi) per una riforma istituzionale che prenda atto della inutilità di Camera e Senato così come concepiti dai Costituenti. Tanto, si tratta di una democrazia formale, poiché oramai la politica è annientata dalla tecnocrazia bancaria europea e dal monetarismo: forse l’hanno capito anche gli “indignati”, manifestando contro la Banca d’Italia (dependance della BCE). Che volete che siano gli epigoni del Partito radicale…
Scritto da Fabrizio Spinella il 14 Ott 2011
Mi compiaccio di avere Spinella fra i nostri commentatori. È una persona di intelligenza fuori dal comune e per questo lo rispetto molto. Non posso certo riconoscere il suo punto di vista come obiettivo, al di sopra della parti. Questo lo rende maggiormente autentico, quasi rassegnato a questo punto della storia. In attesa della fine, come stiamo facendo tutti in questo momento. A parte Emilio Fede e pochi altri
Scritto da Sergio Fornasini il 14 Ott 2011
Spero che prima o poi ci si rassegni all’idea di cambiare la Costituzione. L’Italia non è un paese che può cambiare radicalmente una struttura parlamentare e governativa. Quand’è successo sappiamo la fine che abbiamo fatto. La garanzia del pluralismo è l’unica cosa che salverà sto paesaccio.
Scritto da Tyler il 16 Ott 2011
Solo Berlusconi può far cadere Berlusconi. Per quanto gli si possa voler male, chiamarlo con tutti i peggiori epiteti, considerarlo null’altro che un vecchio puttaniere, Berlusconi rimane di diverse spanne superiore ad un ceto di politici miserabili e accattoni.
Deciderà lui quando staccare la spina.
Scritto da carlino altoviti il 19 Ott 2011
mi permetto di ricordare che il numero legale è stato raggiunto anche senza quelli che la signora rosy bindi ha definito con affetto “STRONZI”.
Scritto da gianluigi de marchi il 23 Ott 2011