Gabriella Carlucci e l’indrottinamento
13 Aprile 2011Ci sono cose poco convincenti nelle dichiarazioni dell’onorevole Gabriella Carlucci. Ovvero, insieme ad altri 18 parlamentari del PdL sostiene l’esistenza di un qualcosa teso a «tentativi subdoli di indottrinamento per plagiare le giovani generazioni a fini elettorali». Sono talmente convinti della gravità di questo problema da essere indotti a presentare un disegno di legge, finalizzata alla costituzione di una apposita Commissione parlamentare d’inchiesta. La proposta è stata depositata il 18 febbraio, vivissimi complimenti a politici di opposizione e cronisti parlamentari per averci messo due mesi a scoprirla.
Se per un attimo avete pensato alla televisione quale mezzo di indottrinamento e plagio siete in errore. I colpevoli di questa subdola influenza sulle nuove generazioni sono i libri di testo scolastici nei quali «si osanna l’attuale schieramento di sinistra gettando fango sui loro avversari», ovvero «su Berlusconi». Accidenti, Berlusconi è già entrato a far parte dei libri di storia e non ce ne eravamo accorti.
Secondo Clandestinoweb sarebbero molti i testi nel mirino, fra i quali «il volume di storia di Della Peruta-Chittolini-Capra edito da Le Monnier, un marchio del gruppo Mondadori Education, di proprietà Berlusconi, o anche Elementi di Storia della Zanichelli». In quest’ultimo già nel 1998 viene riportato: «Berlusconi voleva la riforma della Giustizia perchè l’avrebbe messo al riparo dai suoi guai giudiziari». Non mi sembra una affermazione così infondata, risulta però in contrasto con la monotona tesi governativa. Non posso nemmeno immaginare, l’orrore me lo impedisce, che possa esistere un libro scolastico nel quale venga seppur lontanamente riportato, che so, di un certo Silvio Berlusconi all’epoca imprenditore che versava ingenti somme in contanti presso la Banca Rasini, diretta casualmente dal padre. Ovviamente senza aver mai voluto renderne nota la provenienza. Cosa potrebbe accadere all’autore di tale testo plagiante? Forse potrebbe venir proposto di bruciarne tutte le copie sulla pubblica piazza, magari insieme all’estensore del testo. L’editore no, potrebbe essere di famiglia.
Probabilmente i giovani non hanno affatto bisogno della Commissione parlamentare della Carlucci, ex soubrette forse più adatta a condurre Melaverde su Rete 4 con le sagre paesane in primo piano. Le nuove generazioni sono sufficientemente in grado di giudicare da soli quanto riportato dalle cronache tutti i santi giorni, oppure vogliamo una Commissione anche per controllare i media già che ci siamo? I giovani hanno la consapevolezza di un futuro precario al 100% (quando va bene), disoccupato per almeno il 30% dei casi. Non credo proprio sussista la necessità di indottrinarli fin da piccoli, possono giudicare con la propria testa quanto sta facendo la politica per le loro necessità e speranze. Ovvero il nulla assoluto.
Per evidenziare tutte le sciocchezze e gli abusi di cui la scuola sta facendo le spese ultimamente, una sana risposta la può dare solo qualcuno che non è più fra noi: Piero Calamandrei, padre Costituente della Repubblica. Riporto un frammento di un suo discorso risalente al 11 febbraio 1950. Sembra scitto ieri, buona lettura.
“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.
C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata.
Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private.
Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato.
E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.
Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private.
Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto.
Dare alle scuole private denaro pubblico“
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
2 commenti presenti
Cadi ancora, Sergio, nell’errore travagliano che ti feci notare oltre un anno fa, cioè avvicinare impropriamente l’attuale governo ad un organismo di vertice di un regime totalitario. Non commento il richiamo a Calamandrei ma ti informo che il suindicato frammento viaggia sui volantini di propaganda del Partito Democratico.
Riguardo i manuali di storia ( ma io mi riferirei anche ai manuali didatici non scolastici, come le edizioni giuridiche universitarie ), esiste un problema oggettivo che si sostanzia in una esposizione degli argomenti spesso esplicitamente faziosa ed in un connesso , ancorchè non sempre visibile, pregiudizio per coloro che si trovano ancora nell’età della formazione.
Amichevolmente
Scritto da Francesco Ginanneschi il 18 Apr 2011
Errare è umano, non so invece come definire chi presenta proposte di legge indecenti.
Mi fa piacere che il PD usi ogni tanto parole sensate nei propri volantini, non sapevo avessere ripreso Calmandrei. Fanno bene ad affidarsi a grandi personalità del passato, l’attualità è mediocre
Un abbraccio
Scritto da Sergio Fornasini il 18 Apr 2011