Il Tg1 sempre più nella nebbia
10 Novembre 2010Il principale organo di informazione italiano sotto tutti i punti di vista, nonostante un marcato calo negli ascolti, resta sempre il nostro caro Tg1. La gran parte degli italiani non compra giornali, se usa Internet lo fa più per chattare ore su Facebook e non certo per informarsi, non legge libri. Però guarda molta televisione, e da sempre il telegiornale della rete ammiraglia Rai la fa da padrone.
Proviamo ad immaginare allora come nella giornata di ieri è stato informato il cittadino medio italiano, supponendo che abbia tratto le sue fonti esclusivamente dal Tg1. Nell’edizione delle 13:30 non è stata fatta parola sul clamoroso successo della trasmissione Rai “Vieni via con me” con Roberto Saviano e Fabio Fazio, ospite uno scatenato Roberto Benigni. Ecco, questo è il modo di informare da parte della maggiore testata giornalistica su di un evento mediatico accaduto all’interno della sua stessa azienda.
Poi l’edizione più seguita, quella delle ore 20:00. Anche in questo caso buio assoluto sul successo di Saviano, ne hanno parlato in prima pagina tutti i giornali ma loro hanno beatamente ignorato l’evento per tutta la giornata. Veniamo alla composizione delle notizie: in primo piano la visita lampo di Berlusconi e Bossi nel Veneto allagato, senza alcun cenno alle contestazioni che hanno accompagnato la visita. Poi il Silvione nazionale si sposta a l’Aquila, dove trova ad attenderlo le telecamere amiche del Tg1. Anche là fischi e contestazioni, ma solo sulle altre testate giornalistiche, per Minzolini e la sua redazione non è successo nulla di spiacevole.
Veniamo poi ai recentissimi fatti parlamentari: il governo battuto per ben tre volte su mozioni al DDL riguardante i rapporti con la Libia. Per il Tg1 è accaduto solo in due casi, uno se lo debbono essere perso per strada. Il Tg ha proseguito poi con tutta una serie di notizie truculente e tragiche, roba da far dimenticare qualsiasi altra spiacevolezza politica che possa essere accaduta. Se questa è informazione, come si potrebbe invece definire l’omissione di notizie?
Far parte della redazione del Tg1 dovrebbe essere alquanto faticoso al momento, almeno per quei giornalisti abituati a raccontare fatti e notizie reali.
Per fortuna nel nostro Paese abbiamo chi vigila davvero, fra gli strenui difensori della libertà di informazione si annovera l’ex ministro per le Comunicazioni On. Paolo Gentiloni. Questo tenace paladino, combattente per la libertà, responsabile per l’informazione del PD, qualche giorno fa ha presentato un esposto al Garante per le comunicazioni in quanto a suo giudizio Il Giornale diretto da Feltri e Sallusti è troppo schierato, offre un sostegno privilegiato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Qualcuno vuole per favore informare Gentiloni che quel quotidiano è formalmente di proprietà del fratello del premier? Da quando in qua una testata facente riferimento ad un editore privato non può scrivere ciòo che vuole? Invece di preoccuparsi dell’editoria privata, Gentiloni non potrebbe invece pensare maggiormente a quello che fa il servizio pubblico, quello pagato con i soldi di tutti?
Forse prima o poi ci arriverà anche lui, deve essere una persona che agisce solo dopo una lunga riflessione, ha tempi lunghi per la maturazione dei concetti. Quando era ministro, ha impiegato il periodo nel quale ha ricoperto la carica per elaborare un disegno di legge di riassetto delle telecomunicazioni. Doveva essere la risposta del centro sinistra alla legge Gasparri, due anni non sono bastati a Gentiloni per avviare in maniera sostanziale neppure un DDL, complimenti. Se sono questi i paladini della libertà di informazione stiamo davvero messi bene.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)