La Rai ha ridotto i mondiali di calcio al lumicino, quarti di finale compresi
4 Luglio 2010Mondiali di calcio 2010: dalle parte di Viale Mazzini dicono che la scelta di trasmettere solo una partita al giorno è stata determinata dai costi troppo elevati che avrebbe comportato la copertura totale. in compenso la Rai non ha esitato ad inviare in Sudafrica uno stuolo di giornalisti e di addetti (circa 130 unità, ben più numerosi di quelli della concorrente Sky) che non hanno lasciato un segno particolarmente significativo con la loro presenza, proprio come la partecipazione della nostra nazionale di calcio. Il che fa il paio con la presenza effimera di numerosi politici in trasferta dalle parti di Città del Capo, molti dei quali passati davanti alle telecamere del servizio pubblico in tutti gli spazi disponibili: pausa fra primo e secondo tempo delle partite della nazionale, trasmissioni di approfondimento, interviste e via dicendo. Cosa non si farebbe per dare visibiltà ai politici!
Facendo un po’ di somme, delle 65 partite mondiali la Rai ne trasmetterà in tutto 25. Un mondiale più che dimezzato, viene legittimo domandarsi dove mai vanno a finire le scarse risorse finanziare di cui dispone il servizio pubblico radiotelevisivo se non vengono impiegate per un evento sportivo di importanza planetaria.
Se l’attuale politica aziendale deve davvero misurarsi con la crisi ed il budget ridotto, prima di limitare il proprio vasto pubblico ad un semplice assaggio di un evento così importante in termini sportivi e di costume, la direzione della Rai dovrebbe spiegare come è possibile essere costretti ad acquistare un “pacchetto” ridotto (90 milioni di euro più i costi dei 130 giornalisti, operatori e tecnici in trasferta) e subito dopo offrire una liquidazione di 10 milioni ad un proprio conduttore di successo, purché si tolga dalle scatole. Piaccia o no, la trasmissione di Michele Santoro in termini economici e di ascolto porta soltanto benefici alla Rai. Posto che ai vertici di Viale Mazzini si ragiona in termini manageriali e di benefici al bilancio dell’azienda, come si giustificano i risparmi sull’evento sportivo più significativo del biennio e la soppressione, di fatto, di una delle trasmissioni più seguite?
Ragionando invece in termini sportivi, la predeterminazione casuale delle partite mondiali da mandare in onda ha privato i telespettatori di molti e significativi eventi. Per citarne soòo un paio, nei gironi eliminatori Olanda-Danimarca è stato uno degli incontri che, a mio giudizio, meglio poteva rendere la determinazione agonistica della nazionale arancione, naturalmente non è stata trasmessa dalla Rai. A pochi minuti dalla fine, sul 2 a zero a proprio favora l’Olanda continuava ad attaccare con una freschezza e determinazione esemplare, cogliendo una traversa con Sneijder. Facile poi strillare titoli sulla “sorpresa” dell’eliminazione del Brasile ad un pubblico ignaro sulle potenzialità degli olandesi. Altro interessante incontro “bucato” dalla Rai è stato quello di ieri sera tra Spagna e Paraguay, con due rigori sbagliati in pochi minuti ed una partita vissuta sempre sul filo del rasoio.
E questo lo chiamano servizio pubblico… lo stesso che prima dei mondiali mandava in onda lo spot che ripropongo in fondo al post, uno dei più brutti ed ingannevoli mai prodotti dalla tv pubblica.
L’alternativa al black-out delle trasmissioni in chiaro è arrivata, come sempre, dalla rete. Seppure in qualità limitata dallo streaming video via Web, non è stato difficile trovare risorse alternative all’abbonamento alla pay-tv per seguire tutte le partite del mondiale. Nonostante qualche intervento della GdF per impedire l’accesso via Internet ad alcuni siti, la diretta tv è sempre stata alla portata dei navigatori più smaliziati. Un esempio di aggregatore per trasmissioni sportive live in streaming è www.ustream.tv, che fra gli altri riporta www.footyfire.com. Quest’ultimo ha offerto dieci canali diversi per godersi gli incontri della coppa del mondo di calcio.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
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