La7 delle meraviglie: Santoro, Facci, Fazio, Crozza, Nuzzi, Telese. E per finire Floris e Ruffini, senza dimenticare la Gabanelli. Tutti i nomi del mercato televisivo, intanto la Rai si dissolve
8 Giugno 2011Dopo la clamorosa uscita di Michele Santoro dalla Rai, con probabile destinazione La7, trapelano ulteriori notizie e speculazioni centrate sulla campagna acquisti dell’emittente televisiva privata. Nel mirino noti giornalisti ed affermati conduttori televisivi. Intanto la Rai tende a svuotarsi, con l’ipotesi di aumentare il canone allo studio da parte del governo. Insomma pagare di più per vedere sempre meno.
In una intervista rilasciata a l’Espresso, Enrico Mentana dà per sicuro l’ingaggio di Filippo Facci, auspica l’arrivo di Fabio Fazio e vorrebbe l’esclusiva di Maurizio Crozza.
Italia Oggi pubblica altre indiscrezioni, riportando come certo l’arrivo di Gianluigi Nuzzi, giornalista di Libero attualmente in aspettativa ed autore dell’ottimo libro “Metastasi“. Secondo lo stesso quotidiano, Luca Telese (in passato conduttore di Tetris) avrebbe uno spazio in prima serata nella prossima stagione. In quest’ultima parte nessuna particolare novità, Telese è già in onda su La7 insieme a Luisella Costamagna per tutta l’estate con il programma di approfondimento “In Onda” (il sabato e la domenica alle 20:30), quindi un naturale proseguimento della collaborazione.
Blogsfere si spinge oltre: citando Repubblica descrive Giovanni Floris come pronto a traslocare con il suo Ballarò, causa diversità di vedute con il nuovo DG Lorenza Lei. Nota a margine: sul sito di repubblica.it non ho trovato nulla al riguardo, ho avuto miglior fortuna con quello di Vanity Fair. Sempre secondo Blogsfere, potrebbe trasferirsi alla tv privata anche Paolo Ruffini, attuale direttore di Rai3, subentrando all’attuale DG de La7 prossimo al pensionamento.
Nella disgregazione della Rai va messo in conto il contratto non ancora rinnovato a Fabio Fazio e Milena Gabanelli. “Senza la Gabanelli la Rai può chiudere” è il titolo di un articolo del Corriere di oggi a firma di Aldo Grasso, si può dargli torto? In parte si: se proprio vogliono fare le cose fino in fondo, per chiudere dovrebbero buttar fuori anche molti altri, compreso Riccardo Iacona .
Come un top driver di Formula 1, Michele Santoro muove il mercato degli ingaggi televisivi nel momento in cui decide di cambiare scuderia. In molti si domandano quale sarà il futuro de La7, emittente di proprietà Telecom Italia. Quest’ultima non è che finanziariamente se la passi proprio alla grande: nonostante la buona gestione di Bernabè in ottica di contenimento del debito, non sembra proprio che siano molti i soldi a disposizione per investimenti nel mercato televisivo. Alcuni giornali vociferano a proposito dell’interesse all’acquisto de La7 da parte del gruppo editoriale l’Espresso. Libero su questa ipotesi titola oggi a tutta pagina, con tanto di vignetta su De Benedetti nella parte del “grande burattinaio”. Il Giornale sembra pensarla in maniera diversa, attribuendo al gruppo RCS maggiore propensione all’acquisto della emittente. Il gruppo smentisce l’interesse con una nota d’agenzia.
Chiunque abbia visto giusto, con tutta evidenza la direzione intrapresa da La7 è quella di rafforzarsi sul mercato, offrire nuove proposte e consolidarsi con autorevolezza quale terzo polo televisivo. Vista la rotta seguita, i ritorni in termini anche economici non dovrebbero mancare. Ammettendo per ipotesi l’intenzione finale di Telecom per la cessione, il rafforzamento dello staff andrebbe a tutto vantaggio del prezzo finale di vendita della rete televisiva.
Comunque vada a finire, forse sarà la volta buona che verrà resa disponibile al grande pubblico una importante televisione, gratuita e svincolata dai dettami della politica, soprattutto non posseduta dal padre-padrone di un partito. Non sarebbe affatto male uno scenario del genere per i telespettatori.
Poi naturalmente c’è il piccolo particolare, un rovescio della medaglia: in questa direzione la Rai è condannata alla distruzione, ad essere ridotta un cumulo di macerie. Il servizio pubblico radio televisivo destinato a scomparire dalla faccia della terra. Se faccio un piccolissimo sforzo di memoria forse mi torna alla mente qualcosa al riguardo, mi sembra si chiamasse “Piano di rinascita democratica”, fra le altre cose c’era scritto “dissovere la RAI-TV” oppure ricordo male? C’era di mezzo un certo Licio Gelli ed una loggia massonica segreta, fra i suoi adepti un tale di nome Silvio. Per caso, ricordate qualcosa anche voi?
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
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La dissoluzione della RAI-TV, l’unico obbiettivo giusto (e mancato) indicato dal Piano di Rinascita democratica, un testo scritto sapientemente da un burlone, perché spiegava al primo punto che «l’aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema».
«Dissolvere la RAI-TV in nome della liberta’ di antenna ex art. 21 Costit.»: non pensa caro Fornasini che nel Piano di Gelli, che inaugurava gli anni Ottanta con lo scontro tra due anime della Massoneria, c’erano tutte le rivendicazioni libertarie del Sessantotto?
Ora caro Fornasini la prego di riflettere, anche se non è uno specialista e anche se si affida taumaturgicamente al web, su due fatti: passata la buriana, Gelli non è stato più disturbato, la P2 non è stata dichiarata illegale e una cospicua parte di gruzzolo svizzero prima sequestrata è stata infine restituita a Gelli perché di provenienza legittimata da affari leciti internazionali.
D’altra parte, Stefano Delle Chiaie, al quale attribuirono le peggiori nefandezze, e le stragi, nel compimento della strategia della tensione (di cui fu comunque collaboratore), è stato alla fine assolto dalle gravi imputazioni.
Voglio dire: Gelli era uno dei più potenti agenti della massoneria di ispirazione americana, ha svolto il suo compito all’interno di un più ampio disegno anticomunista in Europa, si è caricato di imprevisti e di disagi carcerari, alla fine ne è uscito vivo raggiungendo i novanta e passa anni, a differenza di altri che hanno tirato le cuoia prematuramente.
Delle Chiaie, dal canto suo, era stato utilizzato da servizi di sicurezza sudamericani (lavorò ufficialmente per la Bolivia, se non ricordo male) e da quelli italiani, operando nella struttura di estrema destra italiana ed internazionale al servizio della stabilità occidentale, con operazioni non ortodosse in funzione anticomunista (ma Almirante lo riteneva un agente provocatore per far danni alla Destra parlamentare; il passaporto gli sarebbe stato restituito su sollecitazione del grand commis Maccanico, titolò unico l’Avvenire riferendo di una udienza del processo a Delle Chiaie). Anche lui si è caricato di imprevisti e di disagi in galera, alla fine ne è uscito vivo ed assolto, a differenza di altri dell’estrema destra finiti all’altro mondo o in lungodegenza carceraria.
Tragga la spiegazione, non la morale. Sporchi giochi per il mantenimento degli equilibri geopolitici.
E in tutto questo, cosa vuole che sia la “dissoluzione della RAI” e la quota associativa dell’imprenditore immobiliare Berlusconi, di centomila lire nel 1978, quota relativa al grado di apprendista?
Nessuno che abbia mai scoperto la lista della P1 (loggia antica quanto la P2).
Scritto da Fabrizio Spinella il 8 Giu 2011
Lo ha dichiarato Licio Gelli che Berlusconi è l’unico che può portare a termine il Piano di rinascita democratico. E se lo dice lui che se ne intende…
In seguito ha dichiarato altre cose, non apprezzando particolarmente l’operato di chi ancora persegue quel piano. A febbraio scorso ha rilasciato un’intervista a “Il Tempo” dichiarando che se solo avessero avuto a disposizione quattro mesi di tempo in più avrebbero realizzato il “Piano”. “Avevamo tutto in mano” dice il Venerabile, parlando anche di una terza organizzazione affiancata a P2 e Gladio, mai apparsa ufficialmente, non rivelandone il nome ma accomunandone le finalità alle altre due organizzazioni segrete. Gelli racconta che questa terza gamba è stata creata “non da noi ma da una persona che è ancora viva tutt’oggi, nonostante abbia oramai tanti anni”. Sarà mica la P1?
Scritto da Sergio Fornasini il 9 Giu 2011