Marco Travaglio “nella polvere”: la domanda di un imbecille.
18 Novembre 2009Il Fatto Quotidiano torna sulla polemica , a cui era intervenuta anche Beatrice Borromeo su questo blog, sulla posizione occupata dall’Italia per quanto riguarda il consumo di cocaina. Questa volta con un articolo di Marco Travaglio, che afferma:
Rispondo ancora una volta (sperando che sia l’ultima) sull’editoriale di Minzolini sulla manifestazione di Roma per la libertà di stampa e sull’articolo di Beatrice Borromeo sulla cocaina in Italia e in Europa. Su entrambi, non c’è nulla da rettificare. Basta leggere attentamente gli articoli.
Il pezzo prosegue con tono deciso:
Veniamo ora alla Borromeo. Siccome seguo da vicino, quando posso, la confezione de Il Fatto Quotidiano, so bene come sono andate le cose. Del resto, basta leggere attentamente l’articolo per capirlo. Quando è uscito il rapporto dell’Osservatorio europeo sulle droghe (Oedt) con la classifica dei paesi più infestati dalla cocaina, la Borromeo non s’è limitata a prenderli per buoni e a sbatterli in pagina, come han fatto gli altri giornali. Ma, caparbia com’è, ha interpellato alcuni dei maggiori esperti del settore, fra i quali il sociologo e saggista Guido Blumir, perché la aiutassero a leggerli correttamente. Blumir le ha spiegato che quei dati, almeno per l’Italia, sono sottostimati: perché in Italia, quando vengono interpellati sull’uso di cocaina, solo i giovani rispondono sinceramente, mentre i consumatori più adulti e anziani tendono a negare; in più l’alto tasso di impunità di certi reati fa sì che le forze dell’ordine riescano a sequestrare soltanto il 5% della droga circolante, che a dispetto delle statistiche ufficiali ammonta a ben 100 tonnellate annue. Quindi la classifica europea andava corretta e, leggendo correttamente i dati dell’Oedt, l’Italia non risultava al terzo, ma al primo posto per il consumo di cocaina. Il Fatto Quotidiano non ha la pretesa di avere sempre ragione: commette errori, ma sempre in buona fede, tant’è che abbiamo – unici nel panorama dell’editoria – un’apposita rubrica intitolata “I nostri errori”. Nella quale rettifichiamo e ci scusiamo quando sbagliamo. Ma non quando diciamo la verità. Mi dispiace per gli imbecilli, ma dovranno farsene una ragione.
Sarò “imbecille” (complimenti per il rispetto delle opinioni altrui, tra l’altro), ma dissento da Travaglio. Il punto non è se Beatrice Borromeo fosse in grado o meno di smentire l’Oedt (“la classifica europea andava corretta”) tramite il parere (informato o meno) di un sociologo; il punto è piuttosto che l’Oedt non dice affatto quanto la Borromeo vuole fargli dire, giusto o sbagliato che sia il dato che ne esce (e cioè, come riporta il Corriere, che l’Italia è tra i primi cinque paesi europei per quanto riguarda il consumo di cocaina, e non il primo).
Riprendo dunque due osservazioni, già pubblicate su questo blog ma che forse sono sfuggite a Travaglio, e che sono rimaste senza replica:
1. l’articolo, è vero, contiene i pareri di Blumir; tuttavia contiene anche le seguenti affermazioni:
“L’Italia, secondo i dati dell’Osservatorio europeo sulle droghe (Oedt), pubblicati ieri, è il paese in Europa che consuma più cocaina”
e
“Nella classifica dell’Osservatorio europeo delle droghe, l’Italia è seguita a distanza ravvicinata da Danimarca, Spagna, Irlanda e Regno Unito”
che con i pareri di Blumir hanno poco (nulla) a che fare. Leggendo il documento non ho trovato, come ho ampiamente documentato, alcun passaggio che le giustifichi.
2. Travaglio, in sostanza, scrive esattamente quanto scriveva Beatrice Borromeo qualche giorno fa. E cioè: “la titolazione non dipende quindi solo dalla ricerca fatta dall’osservatorio sulle droghe, ma anche dagli studi degli esperti con cui ho parlato, sintetizzati dal dottor Blumir”, che mostrerebbero “che in Italia gira molta più cocaina di quella che viene calcolata nelle statistiche ufficiali”. Travaglio è ancora maggiormente critico con l’Oedt, dicendo che il parere di Blumir dovrebbe imporre una revisione delle statistiche diffuse a livello europeo. Che andrebbero, dunque, lette “correttamente” (che significa, deduco, leggere primo dove c’è scritto terzo).
Ora, non ho certo la pretesa di smentire questa affermazione né di contestare il lavoro degli esperti (non ne ho la competenza); tuttavia mi sento di poter concludere che dall’articolo della Borromeo non sia affatto chiaro che è proprio tale parere, e solo tale parere (visto che – come detto – il documento dell’Oedt non sostiene affatto che l’Italia sia al primo posto per il consumo di cocaina), a giustificare il titolo di prima pagina.
Resta dunque valida anche per Marco Travaglio la domanda che facevo a Beatrice Borromeo qualche giorno fa: potete mostrarmi i passaggi della relazione dell’Oedt che giustificherebbero le frasi “L’Italia, secondo i dati dell’Osservatorio europeo sulle droghe (Oedt), pubblicati ieri, è il paese in Europa che consuma più cocaina” e “Nella classifica dell’Osservatorio europeo delle droghe, l’Italia è seguita a distanza ravvicinata da Danimarca, Spagna, Irlanda e Regno Unito”?
Non dovrebbe esserti difficile, caro Travaglio, dato che a farti la domanda è un imbecille.
Ps: nel caso non ti riuscisse, pubblichiamo una bella rettifica, questa volta?
Altri pareri sulla vicenda:
4 commenti presenti
Ahahah…la classica tempesta in un bicchier d’acqua.
Scritto da Candidus il 19 Nov 2009
Mi permetto di osservare che, per completezza di informazione, la caparbia contessina Borromeo avrebbe dovuto fornire i dati in grado di dimostrare: 1) Che negli altri paesi i consumatori “anziani” di cocaina sono più sinceri rispetto ai loro omologhi italiani; 2) Su scala percentuale e comparata quanta cocaina in più viene sequestrata e quanti reati, relativi al consumo di stupefacenti, vengono rilevati in più negli paesi.
Scritto da il Pelle il 19 Nov 2009
La contessina è stata imprecisa, siamo tutti d’accordo (a parte Travaglio, ovviamente). Eleborare, interpretare i dati nudi e crudi forse non è sbagliato in sé, anzi probabilmente permette meglio di comprendere la realtà dei fatti rispetto alla mera pubblicazione di una tabella. Però va indicato, che si tratta di un’interpretazione!
Voglio però precisare che il termine imbecille usato da Travaglio è da lui adoperato nella prima parte del suo intervento, quando parlava dell’interpretazione del suo articolo su Minzolini, e solo alla fine riutilizzato, per la chiusa. Leggendo l’intero intervento si capisce che non si riferisce a chi criticava la borromeo, piuttosto a chi criticava lui. Sempre un po’ antipatico è, come termine, ma, nel contesto, era più un artificio retorico che mero insulto…
enrigo
Scritto da enrigo il 19 Nov 2009
@enrigo
A dire il vero il termine imbecilli è chiaramente riferito ai critici della Borromeo sin dal giorno precedente il verboso sfogo domenicale.
Il 14-11 Travaglio scrive infatti:”Già che ci sono, vorrei invitare gli imbecilli che continuano a prendersela con Beatrice Borromeo a leggersi l’intervista esclusiva che ha fatto oggi a Roberto Saviano per Il Fatto Quotidiano. E a rispondere a questa semplice domanda: è riuscita a ottenere una (rarissima) intervista all’autore di “Gomorra” perchè è raccomandata (e da chi, poi?), o semplicemente perchè lavora sodo e bene?
mt”
Le critiche dei commentatori riguardavano principalmente le opinioni di Travaglio sull’applicazione del 41 bis e l’articolo della Borromeo, più che l’editoriale di di Minzolini.
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/allcomments/2379467
Saluti
Scritto da barthez il 21 Nov 2009