WEBNEWS. Consiglio dei Ministri: Mr. Prezzi addio? E la Torino-Lione invece pure
19 Novembre 2008Notizie funeste sul fronte del controlo dei prezzi al consumo: alla revisione della normativa in materia di “class action” si aggiunge il nuovo assetto del Ministero per lo Sviluppo Economico, varato oggi in Consiglio dei Ministri. Secondo l’articolo e l’editoriale che riporto, tratti da Help Consumatori, si dissolvono così quei pochi organi di controllo che offrivano un punto di riferimento ed un minimo di tutela per la salvaguardia dei consumatori. Lo stesso ministero, secondo l’agenzia AgenFax.it, starebbe tagliando i fondi agli investimenti per le opere pubbliche in Piemonte, lasciando solo briciole sul tavolo ed in particolare senza alcuno stanziamento per la tratta TAV Torino-Lione, nonostante che dal centro-destra si sia chiaramente affermato l’interessamento del governo alla stessa, arrivando a minacciare addirittura l’intervento dell’esercito per mantenere aperti i cantieri nonostante il contrasto della popolazione locale in Val di Susa. Per un solo articolo molti spunti, sfortunatamente negativi. Ma posso continuare a pensare positivo, per fortuna questa sera mi sono visto il Tg1, di queste notizie il nulla assoluto. Però per raccontare di un minchione che il giorno dopo il suo matrimonio alle Hawaii se n’è andato da solo in mare aperto perdendo la fede nuziale e poi ritrovandola, lo spazio lo hanno trovato, eccome! Buona lettura (sf)
A meno di un anno dall’ultima riorganizzazione, il Ministero dello sviluppo economico cambia di nuovo pelle. Il Consiglio dei Ministri ha approvato questa mattina in via definitiva i due regolamenti di riorganizzazione del Ministero dello Sviluppo economico che comprende anche i vecchi ministeri delle Comunicazioni e del Commercio estero. La riorganizzazione, secondo quanto dichiarato dal Ministro Scajola, “realizza per la prima volta dall’entrata in vigore delle norme sulla riforma del Governo, nel 1999, una vera integrazione di funzioni e uffici dei Ministeri che vengono accorpati. Abbiamo cercato di realizzare una struttura più efficiente al servizio delle imprese e dell’economia del Paese, riducendo personale, uffici e sedi con un risparmio stimabile in 30 milioni l’anno”. Ai quattro Dipartimenti faranno capo 16 direzioni generali, contro le 22 attuali. I Dipartimenti diventano 4 (contro i tre attuali):
– Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione
– Dipartimento per l’energia (nuovo)
– Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica
– Dipartimento delle comunicazioni (che sostituisce il vecchio Ministero).
La nuova organizzazione penalizza i consumatori, perché le relative competenze vengono “annegate” nel maxi Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione, che già nell’intestazione non parla più di “regolazione del mercato”, come quello cancellato, ma esalta solo l’impresa. Questo Dipartimento avrà mille competenze, tra cui la politica industriale e la competitività, la lotta alla contraffazione, le PMI, le cooperative, la politica commerciale internazionale, le politiche d’internazionalizzazione e la promozione degli scambi (ex commercio estero) e finalmente anche la tutela del consumatore.
Altrettanto accade per le Direzioni generali. Mentre finora c’era una DG “per la concorrenza e i consumatori”, con la riorganizzazione ci sarà una DG “per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica”. Clamorosa poi la “dimenticanza” del Garante dei prezzi. In tutto il provvedimento di riorganizzazione non viene più menzionato e nelle competenze della DG per il mercato c’è solo un riferimento al “monitoraggio dei prezzi”, che esisteva già prima dell’istituzione del Garante. Non sappiamo se si tratta, appunto, di una dimenticanza o di un “prezzo” pagato a quei settori della produzione e della distribuzione che sono stati colpiti in questi mesi dalle denunce di Mr. Prezzi.
Articolo di A. Longo per Help Consumatori – vedi anche l’editoriale dello stesso autore
13 commenti presenti
Meno male che Fornasini c’èèèèèèè! Grazie per l’articolo, molto interessante. Qua si dice che penalizza i consumatori, magari si sbaglia, vediamo come si comporterà alla prova dei fatti.
Saluti
Scritto da Zazo il 19 Nov 2008
Caro Sergio,
io ammiro sinceramente il suo impegno sociale.
Ma veramente lei crede che l’eventuale soppressione della figura di Mr.Prezzi possa arrecare danno a qualcuno che non sia Mr.Prezzi stesso?
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 19 Nov 2008
Sarà forse un danno per i consumatori, ma un vantaggio per la Val di Susa e per la salute dei suoi abitanti.
Saluti
Scritto da Candidus il 19 Nov 2008
Caro Dean,
in primo luogo grazie per l’apprezzamento e per la corretta interpretazione del mio impegno. Cosa vuole che le dica, ogni giorno la vita si fa più dura, guardo la televisione, poi cambio canale e trovo una trasmissione tenuta da un grande giornalista (dicono) di nome Bruno e di cognome Vespa, argomento della trasmissione al top della TV pubblica: un film di Natale, protagonisti Simona Ventura e Massimo Boldi.
Se questa è la massima espressione che i grandi giornalisti italiani possono dare, cosa dovrei aspettarmi dal futuro? Ma togliamolo dalle scatole ‘sto Mr Prezzi, dal nome sembra fare concorrenza ad un promotore di merendine per bambini della Parmalat, a chi vuole che interessi. Evviva la gnocca e la nazionale, così non si fa torto a nessuno
Buonanotte
P.S.: naturalmente lei che è una persona intelligente sa analizzare la realtà delle cose, un organismo di controllo sui prezzi nella situazione reale è talmente limitato che è quasi (e sottolineo quasi) superfluo, poi se gli si segano le gambe diventa un ente inutile. Potenziarlo invece potrebbe dare anche qualche fastidio, problema risolto con splendida indifferenza dalle recenti decisioni. Evviva
Scritto da Sergio Fornasini il 20 Nov 2008
@sf
“Potenziarlo invece potrebbe dare anche qualche fastidio, problema risolto con splendida indifferenza dalle recenti decisioni.”
Dimentica una cosa: oltre che potenziarlo, l’organismo di controllo dovrebbe essere soprattutto indipendente dal controllo politico ed economico, a partire proprio da colui che lo conduce e da coloro che ne fanno parte.
Saluti
Scritto da Candidus il 20 Nov 2008
@ Candidus
concordo pienamente sull’autonomia che imperativamente dovrebbe avere un tale organo di controllo. Però non dimentichiamoci che siamo in Italia, di conseguenza qui si fa tutto al’italiana. Ovvero nemmeno la commissione di controllo sull’idoneità urbanistica della cuccia dei cani (semmai verrà istituita) potrebbe mai prescindere dal controllo e dalle nomine dettate dalla politica.
Scritto da Sergio Fornasini il 20 Nov 2008
@sf
Col dire che “siamo in Italia”, non andremo mai da nessuna parte, siamo e saremo spacciati se questo “poltergeist” non lo scacciamo dal nostro costume sociale.
Tanto per portarLe un esempio contrapposto esterno: negli States Obama ha (probabilmente) indicato Hillary Clinton come segretario di stato, nomina che a quanto pare potrebbe essere in bilico a causa di alcuni conflitti di interesse del marito Bill… che ne dice?
Se il pesce non puzza dalla testa forse qualche speranza c’è.
Saluti
Scritto da Candidus il 20 Nov 2008
@ Candidus
qui da noi Walter non somiglierebbe (anche politicamente) a Barack manco se facesse una cura alla Michael Jackson al contrario, ed una donna con le palle di Hillary Rodham Clinton non la vedo proprio nell’attuale panorama politico italiano. Siamo in una società molto ma molto diversa, qui se un presidente si fa fare un servizietto da una stagista non va a finire davanti ad una commissione di inchiesta, anzi (e tralascio le facili battute). E non mi sembra che gli USA abbiano nessuna intenzione di esportare i loro politici qui da noi, anche i trombati come McCain sarebbero dei mostri di coerenza se raffrontati alla merce che abbiamo, rischieremmo di scambiarli per alieni se venissero a far politica qui da noi.
Mi accontenterei di una soluzione più alla francese: quelli se si incazzano non ce n’è per nessuno. Noi invece non ci esponiamo, non ci incazziamo, amiamo delegare le responsabilità: al massimo facciamo la grande fatica di andare a deporre il voto nell’urna. Poi per tutto il resto del tempo stiamo a fare i peones, i fans o gli ultras da una parte o dall’altra
Scritto da Sergio Fornasini il 20 Nov 2008
@sf
D’accordo su tutto, non intendevo assolutamente paragonare i politici oltreoceano con le nostre macchiette.
Putroppo io non mi accontento di una reazione alla francese, vorrei dare completamente il giro al tavolo per intenderci.
O cambiamo sistema o siamo destinati al tracollo totale.
Saluti
Scritto da Candidus il 20 Nov 2008
Sergio.
L’italiano medio si comporta come gli studentelli in piazza e grida “noi la crisi non la paghiamo”, senza tener conto che per decenni ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità e non ha investito sul futuro compiendo scelte scellerate come privilegiare il trasporto su gomma e rinunciare al nucleare.
Mr.Prezzi può forse farci recuperare il tempo perduto in tal senso? Al massimo potrà andare a parlare con l’associazione dei panettieri per farsi promettere l’abbassamento di qualche centesimo al kilo del prezzo delle micchette. Paradossalmente le iniziative più significative per calmierare i prezzi le hanno compiute autonomamente i piccoli commercianti cercando di sopravvivere in un momento economicamente tremendo, abbandonati a loro stessi, perchè se chiudono venti attività da cinque dipendenti ciascuna che non hanno alcuna tutela la cosa passa sotto silenzio, mentre se è una sola azienda a lasciare a casa cento dipendenti scattano scioperi e mobilitazioni.
Glielo ripeto, caro Sergio. Nei suoi sfoghi leggo sincerità e partecipazione, non suonano falsi come quelli degli imbonitori da V-Day, e per questo la rispetto. Ma lei pare non tener conto della situazione pregressa del nostro Paese. Prima o poi si doveva pagare il conto e ormai non c’è più spazio per ulteriori dilazioni. Possiamo dare la colpa a chi vogliamo se ci fa star meglio. Meglio sarebbe cominciare ad addossarne qualcuna pure a noi stessi.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 20 Nov 2008
@ Candidus,
la nostra politica è malata perché è poco partecipata dal basso, secondo me. Anche chi ci prova e ci mette impegno viene affogato ed omogeneizzato nelle macchine dei partiti. Se si dissente dal vertice si è fuori, sia nei partiti azienda dove regna incontrastabile un padre padrone (me ne vengono in mente due) sia negli altri. Per misurare quanto ci tengano i partiti a far emergere la partecipazione basta pensare alla legge elettorale per le politiche senza preferenze, che già si tenta di estendere a tutti i tipi di elezioni
Scritto da Sergio Fornasini il 20 Nov 2008
Deankeaton,
per te rinunciare al nucleare e’ una scelta scellerata?
A-HA-HA-HA-HA, HA-HA-HA-HAAAAA!
P.S: stavi scherzando vero?
Scritto da emanuele il 20 Nov 2008
@emanuele
DeanKeaton si è perso la notizia di Lunedì scorso:
“Francia: una centrale elettrica solare in ogni regione entro il 2011” ( http://www.greenplanet.net/ambiente/energie-rinnovabili/22610-francia-entro-il-2011-una-centrale-elettrica-solare-in-ogni-regione.html ).
Sommiamo questa notizia al programma energia/ambiente di Obama, risulato = Italia in eterno ritardo.
Saluti
Scritto da Candidus il 20 Nov 2008