NIENTE SUPERPREMI AI BANCHIERI!
28 Marzo 2013di Gianluigi De Marchi
Da dieci anni l’economia è in affanno a causa di una crisi senza precedenti che è stata originata dal sistema bancario. Affermazione che può apparire brutale, ma che è fondata su fatti come le forsennate speculazioni delle grandi banche mondiali (quelle americane in testa, seguite da quelle inglesi, francesi, tedesche, spagnole, olandesi, italiane e via via tutte le altre) nei mercati finanziari, principalmente attraverso lo strumento dei contratti derivati. Le banche hanno smesso di “fare la banca” e si sono messe a contrattare su immobili, oro, petrolio, valute, in un forsennato circolo vizioso in cui alla fine hanno perso cifre da capogiro; cifre coperte (per evitare i fallimenti) dagli Stati che le hanno sottratte all’economia produttiva.
Il motivo per il quale istituzioni finanziarie con una storia centenaria (si pensi solo, per parlare dell’Italia, di San Paolo o Monte dei Paschi di Siena) hanno “perso la testa” è abbastanza semplice: i manager che hanno gestito il potere a partire dagli anni 90 del secolo scorso hanno cercato di moltiplicare gli utili senza badare ai rischi perché avevano un sistema retributivo basato sulla cosiddetta incentivazione. In parole povere: un manager guadagna 3-4 milioni all’anno di stipendio, ma se l’utile supera una certa cifra intasca altri 5-6 milioni (in un caso si è arrivati a 12 milioni, cioè un milione al mese!). E se dà le dimissioni (anche nel caso in cui sia cacciato via dal consiglio di amministrazione…) intasca altre decine di milioni.
Finalmente questo sistema sembra essere giunto al capolinea: in Svizzera (patria delle banche) un referendum ha finalmente cancellato questa pratica devastante, vietando ai manager di intascare bonus se non sono autorizzati dai soci ed apre uno spiraglio di speranza anche per noi. Chissà che per una volta l’esempio svizzero sia seguito anche da noi, e che i “superbanchieri” tornino a guadagnare di meno?
Appello accorato ai futuri ministri: fissate limiti allo strapotere delle banche, fissate limiti agli stipendi d’oro, e soprattutto abolite la pratica dei premi! Per far guadagnare di più una banca, l’unico modo è assumere maggiori rischi e questo non possiamo permetterlo, perché “loro” rischiano con i soldi nostri, ma poi s’intascano i premi anche quando i soldi nostri sono spariti a causa delle loro speculazioni!
Un commento presente
Anche io, nel mio blog http://www.trentoblog.it/riccardolucatti, ho recentemente ripreso il tema con riferimento a quei “pochi scherzucci da dozzina” che in due anni hanno portato il MPS a perdere sette (sette) miliardi (miliardi) di euri (euri, sic!). Il Padre Dante, i violenti contro i beni, ladri e scialacquatori, li colloca all’inferno! Facciamolo anche noi! Non ci facciamo più ipnotizzare dal ragionamento “se li pagano tanto, sarà perchè valgono tanto e poi se non li paghiamo così loro scappano, ci lasciano, vanno a lavorare altrove”. Ma dove vanno? Chi li vuole mai ‘sti illusionisti da strapazzo?
Scritto da Riccardo Lucatti il 30 Mar 2013