No B Day – Un successo del popolo del Web
5 Dicembre 2009di Sergio Fornasini per dituttonblog.com
Indipendentemente dai motivi della manifestazione odierna, l’evento del “No Berlusconi Day” segna un momento memorabile nella storia e nell’uso di Internet nel nostro Paese. Per questo viene inserito nella rubrica dedicata alla tecnologia.
Decine di migliaia di persone, 90.000 per la Questura ed un milione per gli organizzatori, si sono oggi ritrovati per le strade di Roma. Obiettivo: contestare il premier Silvio Berlusconi chiedendone le dimissioni. I dati rilevati dalla Digos sembrano obiettivamente riduttivi al riguardo del numero dei partecipanti. A giudicare dalle immagini di Piazza San Giovanni, sembra evidente che come al solito ci fossero molti più partecipanti di quelli contati dall’autorità.
Obiettivo di questo post non è parlare della validità o meno e dell’iniziativa ma dello strabiliante modo di come è nata, cresciuta ed alla fine è stata realizzata. La singolarità dell’evento sta tutto nel come si è sviluppato su Internet, fino a diventare realtà. A priori sembrava impossibile che l’iniziativa nata su un social network riuscisse a concretizzarsi in una manifestazione così partecipata. Ed invece eccoli là, partiti da tutte le parti d’Italia con tutti i mezzi, bus e treni speciali compresi. E come se non bastasse, l’appello alla manifestazione è stato raccolto ovunque via Internet, tanto che oggi molti gruppi si sono dati appuntamento in tante piazze estere. Poche persone in ogni sito, un migliaio a Berlino e così via nel resto d’Europa, ma l’appello ha funzionato a meraviglia anche al di fuori dei nostri confini.
Una evidenza di come il mondo della rete, seppure ancora fortemente minoritario, possa costituirsi come mezzo di informazione alternativo, raccogliendo consensi e soprattutto realizzare iniziative che lasciano il segno, anche sui media tradizionali. Che poi la manifestazione sia stata denigrata dal potere costituito in governo è il minimo che ci si potesse aspettare. Al di là delle prese di posizione ufficiali è auspicabile che il fenomeno venga analizzato adeguatamente e chi di dovere ne tragga le conseguenze. Il fatto che esista una realtà così dinamica e determinata non può lasciare nessuno indifferente, tanto più che l’invito a partecipare ha raggiunto un numero relativamente esiguo di persone. La percentuale degli aderenti attivi è stata stratosferica, in relazione ai potenziali ricettori dell’appello ed al fatto che a promuovere l’evento non sono stati uno o più partiti politici, bensì un piccolo gruppo di privati cittadini.
C’è stato anzi un tentativo politico di patrocinare e promuovere la manifestazione, a treno già lanciato in corsa. Parlo in particolare dei tentativi dell’onorevole Di Pietro, ha fatto di tutto per camuffarsi fra i promotori. Gli organizzatori hanno fatto bene ad essere coerenti con le proprie ragioni ed a precisare che non si trattava di iniziativa politica: alla larga i partiti, le loro bandiere e le etichette, tutto arrivato quando ormai erano in grado di camminare sulle proprie gambe.
5 commenti presenti
Sono pienamente d’accordo Fornasini, oggi ero li ed è stata una bellissima festa, un grande momento di aggregazione spontanea e genuina.
Riguardo i numeri, il milione di persone mi sembra francamente esagerato, ma novantamila è semplicemente ridicolo, forse i calcoli li hanno fatti alle 3 di pomeriggio…..
Tenga conto che oltre ad essere strapiena Piazza San Giovanni, anche le vie limitrofe erano gremite, a partire da Via Merulalana che era intasata dalla coda del corteo proveniente da Piazza Esedra.
Verissimo anche che la manifestazione non aveva natura politica, però non si può dire che i partiti che nelle scorse settimane l’hanno promossa, non abbiano contribuito al successo dell’iniziativa.
Scritto da Diego Rivera il 6 Dic 2009
Da novantamila a un milione…, caro Fornasini, così si rende improbabile ogni calcolo. E poi, Piazza San Giovanni ha le sue misure, e per farci stare un milione occorrerebbe impilare le persone. Ma non è questo il problema. L’antipolitica che si fa “politica contro la politica” è una costante delle minoranze antidemocratiche che non riconoscono al Parlamento la primazia, né al Governo che si sostiene con la maggioranza parlamentare la legittimità. E’ un discorso vecchio come il cucco e si rinnova a cicli. Non si tratta più di un extra(anti)parlamentarismo alla vecchia maniera, ma di un antagonismo confuso, statico, che si nutre di parole d’ordine che navigano sul web, intercettate da un segmento di giovani incazzati per diversi motivi, segmento “fortemente minoritario”, come scrive anche lei Fornasini. E’ un antagonismo ossessionato dalla presenza di Berlusconi, ma sulla base di una pura antipatia pre-politica. Si provi a fare a questi antagonisti una domanda semplice che esiga una risposta articolata sulle tendenze, sulle progressioni, sugli impatti delle tecnologie informatiche nella vita di relazione, nell’economia, nella politica, nella scienza, e si registrerà un “analfabetismo funzionale” molto diffuso, un linguaggio con pochi fonemi e con scarse conoscenze, ma una sola proposta urlata: “Berlusconi si dimetta”. Bene, direi all’attuale premier di farlo, per verificare se le tricoteuses del web abbiamo una capacità di riconversione dei loro obbiettivi: ma temo che “fuori Berlusconi”, a loro rimarrebbe solamente l’avverbio. Ma si può ragionare sul futuro con un avverbio? Novantamila o un improbabile milione di individui che gridano “fuori” e che vorrebberero vederlo dentro…, dài, e dall’altra parte tredici milioni che sono con il premier senza che Graviano o Spatuzza li abbia invogliati.
Scritto da Fabrizio Spinella il 6 Dic 2009
Ma nessuno di voi è mai stato in uno stadio di calcio pieno, con 50-60.000 persone?
Se lo avete fatto dovreste avere un metro di paragone attendibile.
Scritto da asdrubale il 6 Dic 2009
Non è nata dal web, è stata voluta e sostenuta in tutto e per tutto dall’idv che ha anche pagato il palco…
http://polinux.altervista.org/polinux-post.php?tit=politica01-12-09
Scritto da francesco b. il 6 Dic 2009
Asdrubale, 50-60 mila solo sugli spalti. Riempa pure il campo da gioco, e tutte le vie d’accesso allo stadio e vedrà che ne conterà molte ma molte di più.
Credo che sia stato un’errore gridare alla gente “siamo un milione!”… ma è un peccato veniale rispetto ai contenuti che si sono espressi ieri, diciamo che ci saranno state nell’arco della giornata 300/350 mila persone. Dico nell’arco della giornata perchè quello che incomprensibilmente molti non realizzano, è che non tutti passano 6/8 ore consecutive ad ascoltare persone che parlano o cantano su un palco. Insomma non tutti quelli che partecipano ad una lunga manifestazione, come quella di ieri, sono presenti
contemporaneamente. C’è gente che viene e gente che va in continuazione, non è una partita di calcio…..
Trecentomila teste in piazza sono comunque tantissime, c’erano persone di ogni età ed estrazione sociale, in un clima di festa e grande dignità. Persone che chiedevano niente altro che tornare a vivere in un paese normale. Questo è a mio avviso il dato importante della giornata.
Scritto da Diego Rivera il 6 Dic 2009