NON FIDATEVI TROPPO DEI RATING!
18 Settembre 2013di Gianluigi De Marchi
“Occorre ridurre l’eccessivo affidamento sui giudizi espressi dalle agenzie di rating”: è l’esplicito invito non già di un risparmiatore rimasto scottato dall’acquisto di obbligazioni Lehman (rating doppia A fino alla vigilia del suo fallimento…), ma di addirittura quattro autorità di sorveglianza dei mercati finanziari italiani.
In una nota congiunta Banca d’Italia, CONSOB, COVIP, IVASS (che con vari compiti controllano l’attività di banche, società d’investimento e compagnie di assicurazione) hanno testualmente riportato questa affermazione che invita a prendere le distanze dai giudizi emanati dalle famigerate società di rating (le più note sono Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch), che condizionano, con le loro pagelle, le sorti delle obbligazioni di Stati e società. Qualche settimana fa, casualmente, avevo scritto proprio sul tema delle agenzie di rating “senza cuore e senza cervello” che affossano le quotazioni dei titoli basandosi a volte su dati ormai superati o su pregiudizi. Ora sono le massime authority italiane a fare (finalmente!) un appello, che giriamo a tutti i lettori.
E lo giriamo segnalando anche, con piacere, che qualcuno ha già messo in cantiere iniziative per sganciarsi dai giudizi “preconfezionati”. E’ il caso di alcuni fondi che fanno capo a Lombard Odler, una società di gestione svizzera che ha dato avvio ad un processo che potrebbe diventare una vera e propria rivoluzione.
I responsabili della società, infatti, non prenderanno più in considerazione i rating, ma si baseranno su autonome valutazioni del proprio ufficio studi che considererà il merito del credito di ogni paese (debito pubblico/PIL, debito estero/PIL, età media della popolazione, indice di disoccupazione e tanti altri indicatori diretti od indiretti della ricchezza di un paese e della sua capacità di far fronte agli impegni finanziari). Insomma, un sistema di analisi “fatto in casa” che avrà fra l’altro il vantaggio di non subire i contraccolpi generalizzati dei giudizi generali delle società di rating: quando Moody’s abbassa un giudizio, tutti vendono e ne pagano le conseguenze, mentre se l’ufficio studi di Lombard Odler abbassa un giudizio non trascina dietro di sé tutto il mercato.
Consiglio per i lettori: informatevi con la vostra banca se i fondi da voi posseduti seguono o no le indicazioni delle società di rating ed informatevi se collocano anche fondi di altro tipo; magari è l’occasione buona per fare una sana revisione degli investimenti e puntare a chi usa il proprio cervello anziché appaltare quello degli altri…
Un commento presente
Le agenzie di rating? Quis custodiet custodes ipsos? Chi controllerà i custodi? Così Giovenale, a cavallo del primo e secondo secolo dopo Cristo, nella sua sesta satira diceva delle donne potenzialmente infedeli e dei loro eventuali custodi: “Sprangate, custodite, ma loro se la faranno proprio con i custodi!” Io proporrei la ERA – European Rating Agency, con il mandato di controllare le consorelle USA. Ma poi, chi controllerà la ERA?
Scritto da Riccardo Lucatti il 19 Set 2013