OBBLIGAZIONI BANCARIE: ATTENTI AI TRUCCHI!
26 Ottobre 2011di Gianluigi De Marchi
Chi pensava che dopo la spaventosa crisi provocata dalle banche d’affari nel 2007/2008 certe pratiche da “furbetti dello sportello” fossero state abolite deve ricredersi: tutto continua come prima, peggio di prima. Solo che adesso le banche mascherano certe operazioni di “finanza creativa” in maniera apparentemente redditizia, ma sostanzialmente vantaggiosa solo per sé stesse.
Questa volta segnaliamo un complicato meccanismo ideato da una banca tedesca attivamente presente in Italia che ha architettato il modo di pagare ai suoi clienti il 3,1% iniziale, una cedola variabile con un tetto massimo del 5%, incassando, con quei soldi, il 7% ed intascandosi una bella differenza. Spieghiamo bene il meccanismo.
La banca offre sue obbligazioni a tasso indicizzato ed i risparmiatori sono ben contenti, perché in questi tempi il rischio legato alla Germania è molto inferiore a quello dell’Italia. Cosa fa la banca con i soldi incassati? Prestiti ad aziende italiane? Nooo. Prestiti a famiglie in stato di difficoltà economica? Nooo. Compra un pacchetto prestabilito di obbligazioni Unicredit e di obbligazioni UBI che, agli attuali prezzi di mercato, offrono rendimenti altissimi. Capito? Niente prestiti, ma solo una squallida speculazione finanziaria, definita “cartolarizzazione finanziaria”. Un’operazione simile ai famigerati CDO che per anni hanno impestato il mercato finanziario mondiale, carta emessa a valere non su capacità e sviluppo del reddito, ma su altra carta. E così l’obbligazione “sicura” della banca tedesca ha, in pratica, lo stesso grado di rischio di due banche italiane, ma paga un interesse pari a circa la metà perché l’emittente è “solidissimo”. Ma se di queste brillanti operazioni ne avesse fatto a migliaia, impacchettando obbligazioni greche, portoghesi e spagnoli, credete davvero che alla scadenza (nel caso di un crack dei paesi “deboli”) rimborserebbe i suoi titoli? Insomma, si tratta di un titolo chiaramente ad alto rischio, che dovrebbe essere comprato solo da chi ha un’elevata propensione al rischio, un’ottima conoscenza dei mercati finanziari e dei suoi meccanismi, un orizzonte temporale medio-lungo.
Consiglio per i lettori: diffidate sempre delle obbligazioni bancarie, perché di questi tempi sono sempre “strutturate”, con regolamenti complessi che ben pochi capiscono nella loro sostanza. E diffidate anche se il venditore ha la serafica faccia di un bevitore di birra…
5 commenti presenti
ho solo risparmi in vestiti in obbligazioni di banca intesa san paolo a 2 ..e 4 anni!!!!devo rischiare a tenerli?adesso il loro valore nominale e’ piu basso…meglio perdere poco..o piu tardi tutto????un parere autorevole..per favore!!!non vorrei rischiare sti 3 soldi che ho…sudati!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Scritto da fabrizio il 13 Nov 2011
La regola fondamentale dell’investitore è non mettere mai tutti i soldi in un solo emittente.
ma per il momento san paolo è in buona situazione (almeno rispoetto alla media delle banche italiane e francesi)
per il futuro, diffidare sempre delle obbligazioni proposte dalla banca!
e farsi un “giardinetto” anc he con poche migliaia di euro si può fare
Scritto da gianluigi de marchi il 15 Nov 2011
Porca miseria… Penso di essere uno di quei risparmiatori che si è lasciato convincere ad investire ben 50k euro in questa obbligazione bancaria emessa appunto da una banca tedesca e in cui sono coinvolte banche italiane a rischio. Effettivamente mi stavo allarmando proprio perchè con il valore nominale sono in costante perdita. Cosa dovrei fare? Liberarmene accettando le perdite oppure sperare nel rimborso portandolo avanti fino a scadenza nel settembre 2016?? grazie
Scritto da Giacomo il 22 Dic 2011
ATTENTI ALLA OBBLIGAZIONE DI UNICREDIT 24 TV-UCI fix float 2024 520440 T!!!
In questo mese di luglio la Unicredit sta piazzando per fine agosto 2016 una obbligazione pericolosa!
Si chiama UNICREDIT 24 TV-UCI fix float 2024 520440 T tipologia: Obbligazione Domestica Ordinaria Codice ISIN: IT0005204406. Questa obbligazione (dove tu cliente presti soldi a Unicredit) ha durata otto anni, per i primi due anni ci guadagni il 2,25% fisso lordo (1,67 netto togliendo il 26% che va a questo stato disastrato), dal terzo anno in poi ci guadagni uno 0,70 (fisso lordo) + la variabile Euribor a 3 mesi su base 360 (somma algebrica) esempio: 070 + (- 0,35)= 0,35! Secondo le previsioni dell’autorevole LIFFE, I’Euribor a 3 mesi su base 360 avrà un andamento negativo fino al 2020 {vedi il grafico nel link: http:J/www.finanziamentiprestltimutui.com/ previsioni-euribor-1a.lu:Jio-2016/ ) e comunque dopo questa data aumenterà di pochi decimi che non giustificherà questo investimento in quanto il malcapitato sottoscrittore di questa fantomatica obbligazione ci guadagnerà una miseria non proporzionata al rischio corso visto che parliamo di un rischio medio-alto Kilovars di 26 e obbligazione soggetta al bail-in! Vero è che nel frattempo durante questi otto anni il sottoscrittore può vendere l’obbligazione alla stessa Unicredit (così dicono loro) ma al prezzo che vi è in quel momento! Ciò significa che il capitale investito sarà soggetto a fluttuazioni di cui non si conosce l’andamento visto che questa obbligazione non ha uno storico, rischiando di vendere ad un prezzo molto inferiore rispetto al capitale investito!! Insomma il consiglio che do a tutti i potenziali sottoscrittori è starsene alla larga da questa “monnezza” di obbligazione! Altra cosa, Visto che la documentazione cartacea la banca la esibisce solo su richiesta del cliente, pretendetela! Vi ricordo che se sfortunatamente avete sottoscritto questa obbligazione avete il diritto di revoca per i successivi 30 giorni dalla data di sottoscrizione!! Un invito che faccio a tutti gli italiani è quello di aiutarci se vogliamo combattere contro queste banche “fetecchia”, quindi per favore fate circolare questo articolo! Grazie
Scritto da incazzatus il 1 Ago 2016
Sull’obbligazione Unicredit segnalo anche il seguente link: http://www.italiasalva.it/2016/07/collocamento-unicredit-it0005199267-non-si-spiega.html
Scritto da Sergio Fornasini il 3 Ago 2016