Odio il Natale. Però tanti auguri a tutti lo stesso.
25 Dicembre 2011La mia repulsione per la regina delle feste non è iniziata di colpo. Anzi, i miei ricordi sono popolati da molti giorni di Natale piacevoli, tutti ricordi abbastanza remoti.
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La mia repulsione per la regina delle feste non è iniziata di colpo. Anzi, i miei ricordi sono popolati da molti giorni di Natale piacevoli, tutti ricordi abbastanza remoti.
di Gianluigi De Marchi
Lotta alla criminalità organizzata? Forse…
Lotta all’evasione fiscale? Forse…
Regalo alle banche? Sicuro!
La riduzione (ormai prossima al traguardo dell’abolizione completa) dei pagamenti in contanti è stata presentata come una grossa conquista per debellare due nemici dello Stato, la criminalità organizzata e l’evasione fiscale che entrambe minano l’organizzazione pubblica attraverso l’accumulo di capitali enormi. Ma molto probabilmente gli obiettivi tanto magnificati saranno in qualche modo elusi, come sempre, dalla maggior fantasia dei criminali rispetto alle forze dell’ordine. Facciamo subito presente che non è difficile, per vendite di due/tre mila euro provvedere ad emettere due/tre ricevute per poter incassare contanti anziché assegni; certo, non si può fare per cifre molto superiori, ma intanto l’evasione spicciola potrà continuare a prosperare.
di Gianluigi de Marchi
C’era una volta la Borsa, un luogo “sacro” in cui si scambiavano titoli che avevano un valore in base a quantità economiche precise; un mercato che risentiva (nel bene e nel male) delle situazioni economiche aziendali, nazionali ed internazionali in maniera chiara e precisa.
Qualcuno vede negli isterici pseudo mercati moderni qualcosa che assomiglia alla Borsa?
Qualcuno può dare un senso ad un rialzo del 5% in un giorno di tutti i mercati mondiali, nessuno escluso, ed al ribasso del 4% il giorno dopo quando sostanzialmente non può essere cambiato nulla?
di Gianluigi De Marchi
Anni fa il Presidente russo Gorbaciov ebbe uno straordinario successo con alcune “parole d’ordine” come “glasnost”, trasparenza, che prometteva di dare alla politica russa per farla uscire da decenni di opacità e dittatura. Oggi il Presidente Monti ci ha ammaliati con la sua “equità” che sembrava la chiave di volta per risolvere i nostri problemi finanziari; ma in pochi giorni ci siamo tutti resi conto che di equità continua ad essercene poca nel cosiddetto “decreto salva Italia”.
Non sono certo 50 euro di abbuono sull’imposta sulla casa a dare ossigeno alle famiglie (che comunque, ricordiamocelo, dovranno pagare la patrimoniale sulla prima casa, magari con il mutuo sopra!), né l’indicizzazione sulle pensioni basse (con l’inflazione ufficiale al 3%, chi incassa 1.400 euro il mese, a fine 2012 potrà contare su 1.442 euro, sai che differenza…).
Fra le tante str… ehm stupidaggini che girano nelle news leggo un articolo de lastampa.it a proposito di una piccola bufala raccontata in un documentario dalla blasonata BBC. Una frazione di una trasmissione sugli orsi polari è stata girata all’interno di uno zoo, omettendo però di precisare che si trattava di riprese realizzate con animali in cattività. Questo è stato sufficiente a collocare il network, insieme all’autore della serie, “nella bufera“, come riporta anche AGI. Ho rintracciato la stessa notizia anche in un sito nel quale francamente non mi sarei aspettato: quello del Tg1. Improvvisamente da quelle parti sono divenuti attenti, anche alla precisione con la quale è doveroso pubblicare notizie e filmati. Davvero stupefacente questo loro interesse alla trasparenza nell’informazione. Allora già che ci sono, in nome della precisione e trasparenza, aggiornassero pure la testata del loro sito: da oggi il loro direttore non è più Augusto Minzolini.
Non me lo sarei proprio aspettato di trovarmi in totale accordo con una dichiarazione di Augusto Minzolini. Due giorni fa, intervistato da TgCom24, il direttorissimo ha rilasciato una dichiarazione indignata commentando la notizia che iniziava a circolare. Ovvero che stanno per sostituirlo alla direzione della principale testata di informazione italiana, il Tg1. Cribbio, mi sono detto, ha proprio ragione: è una grossa porcata!
È veramente sgradevole che si arrivi alla sostituzione del direttorissimo solo per un rinvio a giudizio. E qui termina la sintonia con il “Minzo”.
ANDRA’ IN ONDA STASERA DURANTE PROGRAMMA ‘GLI INTOCCABILI’
(ANSA) – ROMA, 07 DIC – Potrebbe essere acquisita dai pm della Procura di Roma il filmato tratto dal programma ‘Gli intoccabili’, che andrà in onda stasera su La7, nell’ambito dell’inchiesta aperta sulla compravendita di voti in Parlamento. Nel filmato, ripreso con una telecamera nascosta, Š visibile una discussione tra due parlamentari che parlano di una presunta compravendita di voti alla Camera. Il filmato potrebbe finire nell’inchiesta avviata circa un anno fa a piazzale Clodio dopo una denuncia presentata dal
leader dell’ Idv, Antonio Di Pietro. L’ ex magistrato segnalò il caso di quei colleghi (nella denuncia si fa riferimento ai casi di Antonio Razzi e Domenico Scilipoti) che, in vista del voto di fiducia al Senato, avevano deciso di cambiare casacca.
Due mesi dopo, invece, era stato il deputato del Pd, Gino Bucchino, a denunciare di aver ricevuto un’offerta in denaro più la promessa di una rielezione nella prossima legislatura se fosse passato al gruppo dei Responsabili. Il fascicolo, comunque, potrebbe essere archiviato.
Secondo chi indaga, un parlamentare non ha vincolo di mandato ed e’ libero di cambiare casacca per qualsiasi motivo. ”La Costituzione – ragionano gli inquirenti – non lo obbliga affatto a rimanere fedele a vita al partito o al movimento cui è iscritto”.
Variazione di calendario per la seconda puntata de Gli Intoccabili di Gianluigi Nuzzi, in onda domani sera alle 23:10 su La7. La prima è stata accolta niente male dai critici potenzialmente più temibili: i suoi colleghi giornalisti. Un giornalismo d’inchiesta basato su fatti e documenti concreti, meriterebbe davvero una prima serata.
di Gianluigi De Marchi
E’ da qualche anno ormai che se ne parla, anche se la grande stampa non dà abbastanza spazio a questo fenomeno: i privati e le piccole imprese non trovano più credito.
Le banche sono troppo occupate a dare soldi ai grandi gruppi internazionali (perché con un’unica operazione piazzano miliardi di euro e quindi “faticano meno” che a concedere migliaia di piccoli fidi) o, peggio, a speculare sui mercati internazionali.
In più la crisi ha rarefatto la liquidità, perché chi ce l’ha se la tiene ben stretta e spesso non la deposita in banca, cioè là dove può venire utilizzata per l’erogazione di crediti.
di Gianluigi De Marchi
Andrea è un mio amico, calmo, pacifico, prudente. Da anni non si fida degli investimenti a rischio, destina il suo risparmio prevalentemente a BTP e CCT, e mantiene anche una bella somma liquida per le evenienze negative, perché “non si sa mai…”.
Giovedì si è recato in banca ed ha chiesto di prelevare 30.000 euro dal suo conto (giacenza liquida in quel momento: 100.000 euro). Il cassiere ha strabuzzato gli occhi, poi gli ha detto: “Dottore, non può prelevare”. Lì per lì Andrea ha creduto che scherzasse, perché è uno che ha sempre la battuta pronta e la barzelletta aggiornata…Poi ha capito che parlava seriamente, quindi ha chiesto perché. Prima gli è stato detto che era vietato prelevare somme sopra i 2.500 euro (il mio amico non ha avuto problemi a smentirlo, quello è il limite per le segnalazioni “antimafia”), poi che bisognava aspettare almeno 5 giorni (assurdo per un istituto che ha miliardi in deposito; pazienza…), e alla fine gli ha chiesto bruscamente a cosa gli servissero tutti quei contanti.
L’associazione openpolis pubblica “I tecno-professori”, rapporto sulla composizione del Governo Monti per età e genere.
Per comprendere meglio quali scelte faccia la politica abbiamo comparato i nuovi ministri con i propri predecessori italiani e con gli omologhi europei.
L’esperienza prima di tutto. Il Governo presieduto dal senatore Mario Monti è con 64 anni quello con l’età media più alta sia fra i 58 che si sono susseguiti in Italia dal 1948, sia fra i 27 esecutivi europei attualmente in carica. In Europa, gli italiani Monti con 68 anni e Giarda con 75 sono rispettivamente il premier e il ministro più anziani.
La puntata del programma Lilit – In un mondo migliore in onda in seconda serata domenicale di Rai3 inizia nel peggiore dei modi, con una ridicola gaffe che peggiore è difficile immaginare. L’ospite in studio è Alex Zanardi, il tema ruota attorno alle difficoltà che si possono incontrare nel corso della vita. La conduttrice Debora Villa chiede all’ospite come un uomo possa superare gravi difficoltà. Zanardi replica, con una certa esperienza in materia, come in certe gravi situazioni si riesca a reperire nel proprio intimo risorse delle quali neppure si sospettava l’esistenza. A parlare è un ex pilota di formula Indy, un uomo che ha perso entrambi gli arti inferiori in un incidente di gara.
di Gianluigi De Marchi
Solo pochi rimbambiti credono ancora che la borsa rifletta la situazione e le prospettive dell’economia, o che tenga conto della politica.
di Gianluigi De Marchi
Alcuni lettori ci hanno scritto manifestando disappunto (anzi, diciamoci proprio rabbia) per il comportamento delle Poste, che non hanno mantenuto fede ai propri impegni di pagamento degli interessi concordati su alcuni Buoni fruttiferi postali (per l’esattezza quelli contraddistinti con la serie CE). I fatti risalgono al dicembre 2000. Le Poste ai tempi riconoscevano ai risparmiatori (con tanto di apposito timbro stampigliato sul retro) un interesse del 40% lordo dopo 7 anni e del 65% lordo alla scadenza finale di 10 anni. Quando si sono presentati allo sportello per incassare il frutto dei loro sacrifici si sono sentiti dire che c’era un errore, perché proprio a fine anno la serie era stata annullata e sostituita con la serie AA1 che dava condizioni peggiori: 35% alla fine del sesto anno. Probabilmente gli impiegati, in vista dei festeggiamenti di Capodanno, si erano distratti e per qualche giorno avevano continuato ad emettere i vecchi buoni anziché quelli nuovi.
di Gianluigi De Marchi
Un lettore, colpito dai precedenti articoli sull’Irlanda, ci ha segnalato il suo caso, che evidenzia un altro campo in cui le banche italiane usano quel paese per moltiplicare i loro utili a scapito dei clienti.
Il signor Alberto nel 2000 fu spinto dal San Paolo a stipulare una polizza assicurativa per un importo consistente (oltre un miliardo di lire). Era un imprenditore, non certo digiuno di finanza, ma voleva mettere il suo capitale personale al sicuro, perché quello investito nell’azienda era, per sua natura, a rischio. E così gli fu suggerita una polizza assicurativa (cosa c’è di meglio di un’assicurazione per avere sicurezza?) dalla denominazione accattivante: “INVESTIMENTI PROTETTI”. Però quella polizza era una polizza “finta” perché del tipo “unit link”: non c’era nessuna garanzia di riottenere lo stesso capitale versato (perché l’investimento era effettuato in fondi azionari ad alto rischio), e non c’era certezza del consolidamento del risultato come abitualmente avviene con le polizze “tradizionali” (grazie al quale ogni anno il capitale può solo aumentare – magari di poco -, ma non può mai scendere!). E per di più la compagnia “assicuratrice” era irlandese.