“Piano casa”: il Veneto brucia i tempi e vara un suo progetto – Il governatore della Sicilia vorrebbe legarlo al fotovoltaico – Preoccupazione dell’Anci, perplessità per Bankitalia – Per Di Pietro è un condono preventivo, per Franceschini è solo demagogia
17 Marzo 2009di Sergio Fornasini
Secondo notizie di agenzia il premier vuole varare venerdì prossimo in Consiglio di Ministri il nuovo piano di rilancio dell’edilizia, il piano casa. Punterebbe addirittura ad un decreto legge, ritenendolo un provvedimento urgente da attuare. A questo scopo, è previsto per oggi un incontro di Berlusconi con il Presidente della Repubblica, sempre secondo voci di agenzia per assicurarsi il consenso (e la firma sul decreto) di Napolitano. Si tratterebbe, fa notare l’Unità, del 35° decreto legge in neppure un anno di governo.
E mentre a Roma si manovra, in Veneto si da il via ad un disegno di legge regionale. Approvato ieri dalla Giunta regionale il Disegno di Legge “Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per promuovere le tecniche di bioedilizia e l’utilizzo di fonti di energia alternativa e rinnovabile”. I contenuti sono quasi gli stessi dell’annunciata iniziativa governativa, praticamente una fotocopia. Superate quindi le perplessità in un primo tempo manifestate dal leader della lega Umberto Bossi, il governatore Galan passa direttamente alla fase operativa. Nella versione della regione Veneto è previsto un contributo fino all’80% per l’installazione di impianti fotovoltaici.
A proposito di energie rinnovabili, nei giorni scorsi il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ha palesato l’ipotesi di legare il rilancio dell’edilizia all’installazione di mini impianti fotovoltaici per uso domestico. La proposta non entusiasma però Domenico Cutrona, segretario del Movimento Popolare Federalista Europea, che al riguardo si è così espresso: in Sicilia ”nessuna imposizione ed obbligo dell’utilizzazione del fotovoltaico deve essere approvata, verso chi vuole ampliare il suo appartamento con il Piano Casa” (ASCA – Palermo, 17 marzo).
Il progetto governativo solleva molte critiche e perplessità, fra le altre quelle di Leonardo Domenici, Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), con una lettera inviata ai Ministri Fitto e Matteoli richiede un incontro urgente prima dell’approvazione del piano in CdM. Domenici sottolinea che “le nuove disposizioni in materia urbanistica andranno a sovrapporsi o a sostituirsi a quelle statali, regionali e locali” e pertanto “incidera’ anche e pesantemente su competenze e funzioni in materia urbanistica dei Comuni italiani” (ASCA – Roma, 17 marzo).
Per il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, “Il progetto di un piano casa annunciato dal governo potrebbe essere di stimolo all’economia ma la portata è incerta ferma restando l’esigenza che il provvedimento rispetti l’ambiente e i piani urbanistici.”
Dure critiche arrivano dall’opposizione, per Antonio di Pietro (IdV) si tratta di un condono preventivo: “Una volta c’era il condono post reato, adesso c’e’ il condono preventivo. Vi faccio una legge affinche’ potete fare tutto quello che volete”, per Franceschini del PD “È una norma demagogica fatta unicamente per raccogliere qualche voto. Per questo non la possiamo accettare”.
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