Più che una manovra sembra un minestrone mal riuscito
5 Luglio 2011Dalle 122 pagine del testo finalmente rilasciato all’attenzione del Quirinale emerge di tutto e di più. Altro che manovra correttiva: i contenuti del decreto sono tali e tanti da riuscire a toccare buona parte del nostro traballante Paese, non soltanto per la componente economica.
Ci vuole calma e molto tempo per scorrere tutti i capitoli del decretone. Commi e sottocommi di centinaia di leggi vengono soppressi, aggornati, sostituiti e talvolta modificati profondamente, tipo insomma quello che sta tanto simpatico a Silvio. Impossibile per chiunque farne un’analisi dettagliata a 24 ore dalla diffusione del testo, non definitivo secondo Repubblica online. Quindi tanti auguri e buon lavoro allo staff del presidente Napolitano, ne avranno di codicilli da spulciare.
Lo zibaldone non inizia neppure troppo male, il primo articolo affronta il tema della retribuzione dei politici eletti con l’intento di livellarla alla media europea. Si tratta di un tema certamente sentito dalla gente comune, ultimamente è stato più volte sottolineato dai media come i nostri parlamentari siano i meglio pagati del vecchio continente. Gli stipendi degli onorevoli e degli eletti in genere non verranno però adeguati immediatamente, ci sarà da aspettare le prossime elezioni affinché ciò accada. Quello del rimandare è un fattore piuttosto ricorrente nel testo.
Continuando a rimestarlo, il minestrone mostra una varietà di componenti veramente strabiliante per quantità e composizione, citerò solo alcuni punti.
Ad esempio, fra le norme di natura tributaria emerge che “il territorio del comune di Lampedusa costituisce zona franca urbana“, e questa mi sembra una promessa mantenuta.
L’articolo 23 è fra i più estesi, ben otto pagine, e tratta delle “Norme in materia di gioco“. Così tanti commi per le scommesse e la schedina del superenalotto, ormai ci reggiamo proprio sulle lotterie…
All’articolo 37 leggo che per migliorare il sistema giudiziario l’amministrazione può avvalersi di studenti universitari, questi verrebbero a dare una mano (gratis) svolgendo così il primo anno del loro dottorato di ricerca. Poi dicono che questo Governo non promuove la ricerca universitaria…
In ordine sparso, leggo che viene soppresso l’Istituto per il Commercio con l’Estero, nuove direttive per lo sviluppo della banda larga, e via di seguito con chi più ne ha più ne metta. Poi naturalmente ci sono le norme sulle pensioni di cui hanno già estesamente trattato i media. Mi fermo qui, il minestrone mi sta già rimanendo sullo stomaco.
Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Un commento presente
Siamo alle solite. La “manovra” finanziaria è l’esibizione di una apparente virtù di Stato scassata però dal vizio della spesa pubblica. Il debito essendo stratosferico, è virtuale. Si riduce, certo, come l’aneddoto di Sant’Agostino sul bambino, il mare e il cucchiaio per svuotarlo. L’inganno è la moneta in circolazione, è la finanza che sposta divise (dollari, euro, sterline, yen) per merci inesistenti. Gli Stati regolano le pratiche di usura, fino a quando l’usura, come in Grecia, regola le pratiche degli Stati. I produttori di beni reali sono accappiati dal sistema irreale della finanza cartacea, il rapporto tra PIL e debito pubblico è falsato dagli artifizi delle istituzioni creditizie che tengono in scacco la politica, oltre che soffocare i produttori di beni reali già cianotici per la rapacità fiscale.
Tremonti è il contabile della situazione. Quando si cita Sella, non si pensi a Quintino, bensì alla omonima Banca d’affari, e agli analoghi enti bancari. Tremonti è il loro direttore di sala.
Scritto da Fabrizio Spinella il 10 Lug 2011