Premio Paolo Borsellino: proteste a Pescara – Preso a pugni l’organizzatore – Gasparri contestato dalle “agende rosse” reagisce da par suo ed afferma che Paolo Borsellino “disistimava” il fratello Salvatore
3 Novembre 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Quello di ieri a Pescara è un evento che lascia l’amaro in bocca, da qualsiasi punto di vista lo si guardi. Le premesse erano turbolente, restando comunque nell’ambito della pacifica e civile protesta.
Già il 30 ottobre il popolo delle agende rosse si era dato appuntamento per contestare la partecipazione di Clemente Mastella alla manifestazione in programma a Teramo. Il gruppo si autoconvocava con questo comunicato:
“Vi ricordiamo che il Sig. Mastella, europarlamentare del PDL è un plurindagato, arrogante e saccente, motivo per il quale non ci sembra degno di rappresentare un esempio di legalità e di impegno civile. Ci chiediamo come possa essere permesso a un personaggio del genere di presentare il proprio libro all’interno di una manifestazione intitolata “Premio Nazionale Paolo Borsellino“, e Vi chiediamo, se possibile, di andare a contestare, agenda rossa in mano.”
Vista l’aria che tirava, l’ex ministro ha pensato bene di rinunciare.
Protesta rinviata al 2 novembre a Pescara, anche qui saranno presenti personaggi sgraditi al popolo delle agende rosse. Fra gli invitati figuravano Maurizio Gasparri ed Ignazio La Russa, quest’ultimo non ha partecipato per altri impegni. Salvatore Borsellino, che conosceva certo meglio degli organizzatori e degli esponenti governativi il pensiero dello scomparso fratello Paolo, veniva intervistato da Claudio Messora che ha pubblicato la video-intervista sul suo blog www.byoblu.com. Salvatore invitava l’organizzatore Leo Nodari «a non volere inseguire riconoscimenti da parte delle Istituzioni mescolando per questo il sacro con il profano. ove si ricorda, si commemora o si onora il nome di Paolo Borsellino, vogliamo che si possa sentire solo un fresco profumo di libertà e niente altro». Aderivano alla protesta anche vari altri gruppi, fra i quali il Meet Up locale degli amici di Beppe Grillo.
E si arriva finalmente a ieri, con le forse dell’ordine schierate attorno al palazzo della Provincia di Pescara. A nessuno dei manifestanti veniva consentito l’accesso, con la ragione ufficiale che non c’era posto, era tutto esaurito nella sala consiliare. Una simpatizzante del movimento è però riuscita a sgattaiolare dentro ed ha poi riferito che i posti liberi non mancavano.
Intanto nel cortile interno del palazzo veniva aggredito Leo Nodari, il principale organizzatore della manifestazione. Un tizio gli ha mollato un pugno in faccia, rompendogli gli occhiali ed insultandolo. Quando ha appreso la notizia, Salvatore Borsellino ha fortemente criticato l’accaduto, esprimendo piena solidarietà al malcapitato Nodari.
Nel frattempo la conferenza si concludeva, e «l’infiltrata»Lea Del Greco, consigliere circoscrizionale della città (Idv), attendeva pazientemente Gasparri all’uscita. Lei era perfettamente calma, gli agitati sono sembrati quelli della scorta all’esponente del PdL. È stata braccata per impedirle di avvicinarsi, situazione comunque riuscita. A quel punto ha chiesto molto gentilmente se poteva consegnargli una lettera, contenete dieci domande formulate da Salvatore Borsellino. Gasparri ha sfoderato la sua solita faccia rispondendole che tanto non le avrebbe neppure lette, in quanto a suo dire Paolo Borsellino “disistimava” il fratello. E meno male che erano in pubblico e davanti alle telecamere, altrimenti chissà cosa avrebbe potuto dire il grande politico alla sua interlocutrice?
La risposta di Salvatore Borsellino non si è fatta attendere, già a caldo preannunciava querela a Gasparri ritenendo che affermazioni del genere siano una grave offesa personale. Ce lo spiega meglio lui stesso nel video che segue, preceduto dalla scena descritta sopra. Non farete fatica a riconoscere Gasparri, ha sempre e soltanto il suo solito savoir-faire, buona visione.
altre fonti dell’articolo:
– http://www.agi.it/l-aquila/notizie/200911021117-cro-r012083-premio_borsellino_pescara_aggredito_l_organizzatore
– http://www.antimafiaduemila.com/content/view/21284/48/
– www.facebook.com
2 commenti presenti
Voce dal sen fuggita poi richiamar non vale non si trattien lo strale quando dall’arco uscì. Gasparri riferisce una voce diffusa infierendo.
L’incontro del magistrato Borsellino coi giovani di destra (Fronte della Gioventù), presente Alemanno, si svolse nel 1991 a Siracusa.
Paolo Borsellino era stato nel FUAN, l’organizzazione universitaria missina. Uno dei suoi amici più cari è ancora vivo e si chiama Tricoli, ex parlamentare missino: potrebbe lui spiegare la frase di Gasparri, “dal sen fuggita” per reazione ad una presunta provocazione. Borsellino non era di sentimenti repubblicani, perché credeva nella monarchia. Infatti, ammise di essere di fede monarchica, come il compianto avvocato Ambrosoli ucciso dalla mafia italo-americana.
Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, porta nell’animo una grande sofferenza. A che servirebbe rinvangare presunte incomprensioni tra fratelli, se non a rendere più mesta la situazione?
Il fatto è che i grandi uomini in vista della loro morte dovrebbero inibire preventivamente a tutti i sopravvissuti ogni epicedio, ogni orazione, ogni commemorazione, perché nessuno è traduttore e interprete della vita altrui. Ecco perché le preghiere consegnano a Dio la memoria delle anime.
Scritto da fabrizio spinella il 3 Nov 2009