PRENDI I SOLDI E SCAPPA: LA PENSIONE TUTTA SUBITO
28 Ottobre 2015di Gianluigi De Marchi
Arrivare a 55 anni dopo una vita di lavoro, versando i contributi sociali e pagando le tasse, andare all’istituto di previdenza sociale e chiedere di incassare immediatamente quanto spetta a titolo di pensione, in via anticipata.
Un sogno per molti italiani che a quell’età vorrebbero disporre di un bel gruzzoletto per fare qualche spesa straordinaria, un bel viaggio, acquistare la casa senza mutuo…
Un sogno, appunto; ma una realtà per i fortunati inglesi che da qualche mese possono fare proprio quello: incassare tutto il montante dei contributi versati (sia i propri che quelli pagati dall’azienda) in cambio della rinuncia alla pensione mensile. La realizzazione del famoso detto “Pochi, maledetti ma subito!”.
Un cambio che magari a non tutti può parere conveniente (resta infatti l’incubo di passare gli anni della vecchiaia nell’indigenza, senza alcun diritto), ma che ad altri può offrire una buona opportunità, e che, nell’immediato, può anche dare una mano a risollevare le sorti del PIL attraverso un incremento dei consumi.
In Italia un progetto del genere non è stato neppure preso in considerazione, ma il recente provvedimento che consente al lavoratore di incassare subito il TFR in busta paga rappresenta un primo passo che potrebbe essere ampliato nel quadro di una futura riforma delle pensioni.
Quali sono i pro della soluzione? La disponibilità immediata di un capitale importante, innanzitutto, che potrebbe magari consentire di avviare una piccola attività artigianale, effettuare un investimento (immobiliare o in titoli), aiutare un figlio in difficoltà o magari sottoscrivere una polizza assicurativa di rendita dal rendimento superiore a quello calcolato dall’INPS.
I contro, ovviamente, non mancano: Il più importante è il rischio che, a causa del prolungamento della vita media, il capitale incassato subito non risulti sufficiente per accompagnare fino alla fine il beneficiario, lasciando senza mezzi l’anziano lavoratore.
Consiglio per i lettori: seguire con attenzione l’evolversi della situazione, cominciare a farsi calcoli seri (facendosi aiutare da un esperto) sulla convenienza o meno di una pensione “anticipata ed integrale” rispetto ad una “differita e frazionata”.