Puglia, ragazze a pagamento per i politici del Pd
1 Luglio 2009“Tra le frequentazioni importanti di Tarantini spicca quella con Massimo D’Alema”
A Bari non c’è soltanto Patrizia D’Addario. Ci sono anche altri testimoni pronti a raccontare fatti che hanno rilevanza penale. Personaggi che hanno scelto di collaborare con i magistrati al fine di alleggerire i guai giudiziari nei quali sono invischiati per il sistema Tarantini. Uno di questi è stato sentito per quattro ore da Giuseppe Scelsi, il pm che in mano il grosso dell’inchiesta. Una voce che – secondo quanto riportato da Libero – parla di mazzette e “prestazioni” alla sinistra in cambio di appalti, forniture di materiali, accreditamenti regionali e favori vari. Ma veniamo al super-testimone che fa tremare anche i piani alti del Pd. “Scusi” domanda il magistrato al collaboratore: “Quanto costava la famosa villa affittata da Gianpaolo Tarantini a Capriccioli?”. Risposta: “Assai, dottore. E’ costata assai”.
Ed ecco i conti: 100mila euro per l’affitto, altrettanti per l’arredamento, 60mila per il gommone oceanico (10 metri) e la moto d’acqua. Poi i voli: quattro acquistati da una compagnia privata di Foggia. Le macchine per il trasloco delle “buste” da Bari alla Sardegna, ancora quattro: una Jeep Wrangler, un’Audi S3, una Range Rover e una Bmw 530, lo stipendio ai tre filippini, le mozzarelle fresche e la spesa due volte alla settimana al Salumaio (la gastronomia più famosa di Bari). Prezzo totale 500mila euro. “Scusi”, incalza il pm “ma questa Tecno Hospital (la società riconducibile a Tarantini, ndr), fatturava così tanto da permettere al suo titolare di spendere cifre tanto elevate per soli tre mesi di vacanza?”. Risposta: “So che lui aveva amicizie influenti negli ambienti della sinistra che conta, soprattutto negli anni d’oro della sanità. Quelli noti a tutti, sui quali adesso si fanno le indagini”.
Il collaboratore, assistito dal suo avvocato, fa scrivere a verbale: “So che tale Dino (autista di Tarantini, ndr) nei giorni feriali e intorno alle ore 15 accompagnava politici del Pd e gente della sinistra, in un appartamento che si trova in città a pochi metri dall’università: via Roberto da Bari. Qui avvenivano gli incontri con le ragazze a pagamento e che lui reclutava: una di loro, tale M.T.D., riceveva stipendio mensile e gli incontri tra lei e i politici del Pd erano fissi”. Le notizie sono state confermate da M.T.D. stessa e dalle altre ragazze sentite dai magistrati: “Lui faceva questi favori alla sinistra in cambio di favori e forniture da parte delle sue società sanitarie: la Tecno Hospital e la Global System Hospital”. E su questo filone indaga il pm Desirée Digeronimo, fascicolo nel quale risulta indagato l’ex assessore alla Sanità Roberto Tedesco e che ha contribuito a fare a pezzi la giunta di Vendola.
Intanto la dottoressa ha accertato che a una famosa cena, organizzata durante la campagna elettorale e alla quale hanno partecipato numerosi esponenti del Pd pugliese e nazionale, è stata pagata dalle società di Tarantini. Un troncone di inchiesta che procede parallelamente a quello del pm Giuseppe Scelsi che ha indagato l’imprenditore barese per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. A questo proposito vanno verificate altre testimonianze raccolte dagli investigatori: “Tra le frequentazioni importanti di Tarantini spicca quella con Massimo D’Alema. Insieme con altri esponenti della sinistra cenavano al famoso ristorante Da Tuccino, poi il leader del Pd allogiava alla masseria San Domenico di Monopoli”.
10 commenti presenti
Dicono che D’Alema sia il più intelligente tra i comunisti, ma in realtà la sua è una intelligenza di autodidatta, che si regge sulla furbizia (non sull’astuzia, se no sarebbe assimilabile a Ulisse, di cui cerca di emulare l’abilità nautica col risultato di essere soltanto il timoniere di un… gozzo).
Mentre l’intelligenza mette al riparo da passi falsi, la furbizia li fa compiere. Così, la sua anticipazione sulle “scosse” provocate da notizie giudiziarie sul “vitalismo” sessuale che avrebbero fatto cadere il primo ministro Berlusconi, si è rivelata una maldestra opera di disinformazione, rispetto ad una inchiesta che D’Alema, come altri politici pugliesi, “non poteva non sapere”. Spostare il tiro sulla fica “utilizzata” vitalisticamente dal primo ministro, per attenuare la portata di una indagine in corso sulle fiches (provvigioni in beni e scopate, ovvero tangenti & piaceri) ricevute da esponenti del Partito democratico della Regione Puglia, sodali stretti di D’Alema, è stato uno dei tanti “capolavori” della sua furbizia. Furbizia accompagnata da una segreta avidità (tipica della sua antica provenienza genetica balcanica), che lo porta a giocare allo statista con i banchieri, in conferenze che lasciano perplessi quanti sanno, come Tremonti, dello scarso sapere economico di D’Alema, che si affiderebbe a gost writer.
Ricorderà Fornasini che in questo blog io le anticipai la notizia della conoscenza difficilmente smentibile, nemmeno col “bianchetto”, tra D’Alema e Tarantini, il quale a Berlusconi offriva la fica per ingraziarselo, ma ai compagni di D’Alema offriva anche le fiches.
Adesso Vendola corre ai ripari, dimissionando i sospettati. A Vendola, essendo gay, non gli potevano offrire tentazioni di femmine.
Scritto da Fabrizio Spinella il 1 Lug 2009
Spinella, ricordo benissimo la sua annotazione, devo dire che l’ha formulata con un certo anticipo rispetto alla stampa, complimenti
Scritto da Sergio Fornasini il 1 Lug 2009
ahoooo, ma nun v’avevo detto che chi de zoccola ferisce de zoccola sarebbe perito?
Scritto da romoletto er fruttarolo il 1 Lug 2009
Per quelle che non sanno da che…parte incominciare, o come dire, non sanno che…pesci pigliare, c’è lo…strumento adatto: l’MGM, ovvero il Manuale delle Giovani Mignotte.
C’è chi è rimasta a quello di Nonna Papera, tuttalpiù a qualche sbirciatina a quello delle Giovani Marmotte sottratto ai fratelli, in cui anche il plurimedagliato Gran Mogol insegnava ad accendere il…fuoco. In quel caso quello vero, non il fatuo!
http://mgm.ilcannocchiale.it/
Scritto da Nicoletta Salata il 1 Lug 2009
Nic, questa è quasi telepatia: volevo quasi quasi mettere la copertina di quel libro come immagine di apertura del post 😉
Scritto da Sergio Fornasini il 1 Lug 2009
Mignottas in fabula insomma! (scusa se non sta a pennello ma ho appena scritto un commento con riferimenti alle favole)
Comunque: MGM??? Siamo in pieno delirio.
Mi riservo, anche se preferirei utilizzare quel tempo a fare che so..anche solo segnali di fumo in stile Giovane Marmotta, pur di diffondere altro genere di messaggi, di approfondire il contenuto dell’insolito manuale. Spero non sia davvero il decalogo della..mignotteria!
Scritto da Nicoletta Salata il 2 Lug 2009
ma MGM non era Maria Giovanna Maglie.
Scritto da pellescura il 2 Lug 2009
Corriere del Mezzogiorno (Corriere della Sera – http://www.corriere.it) 3 luglio 2009
Inchiesta appalti sanità
Bertolaso: «Incontrai Tarantini due volte»
Poi fa riferimento a un amico di D’Alema
Il sottosegretario: «Nel maggio 2007 fui presentato a Intini da Francesco Boccia. Ora tentano di coinvolgermi»
BARI – Guido Bertolaso si difende. Con veemenza e chiama in causa Francesco Boccia, parlamentare del Pd che gli avrebbe presentato alcuni dei protagonisti dello scandalo Sanità che infiamma – insieme a quello delle escort – quest’estate barese. E anche un collaboratore di D’Alema al ministero degli Esteri.
DUE INCONTRI CON TARANTINI – «Come tutti i funzionari dello Stato con incarichi di una qualche responsabilità – rileva Bertolaso – ho avuto occasione di ricevere in questi otto anni migliaia di rappresentanti delle aziende italiane interessati ad avere rapporti con un settore che ha dimostrato di saper fare e non solo di chiacchierare. Nè, d’altronde, un funzionario dello Stato può sottrarsi dall’essere interlocutore per tutti coloro i quali intendono sviluppare eventuali tecnologie e iniziative finalizzate a dare spazio al “made in Italy” che rappresenta, come ben noto, una delle priorità della protezione civile, anche a livello internazionale». «Ho incontrato – continua – il dottor Tarantini in due occasioni, durante le quali mi sono state descritte le attività delle aziende legate al gruppo Intini, il cui titolare ha partecipato agli incontri. Il signor Intini mi era peraltro già noto, e se è vero che ha dichiarato di avermi conosciuto grazie a Tarantini dimostra di aver la memoria molto corta».
BOCCIA E UN COLLABORATORE DI D’ALEMA – «Nel maggio del 2007, infatti, fui presentato al signor Intini dal professor Francesco Boccia, allora capo Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali alla presidenza del Consiglio dei ministri sotto il governo Prodi, alla presenza del signor Roberto De Santis che si presentò come amico e collaboratore dell’allora ministro degli Esteri (Massimo D’Alema, ndr)». Dall’entourage di D’Alema però si precisa che il signor De Santis non è stato mai collaboratore dell’allora ministro degli Esteri.
PROGETTI DELLA PROTEZIONE CIVILE – «Allora, come oggi – prosegue il capo della Protezione civile – mi vennero presentati alcuni progetti che il gruppo Intini voleva sviluppare nel settore della protezione civile. Tuttavia, poiché si trattava di argomenti e iniziative non coerenti con le attività di competenza di questo settore, non vi fu alcun seguito agli incontri». Pertanto, sottolinea, «nè durante il governo Prodi, nè durante il governo Berlusconi, la protezione civile nazionale, ha mai ordinato né al signor Intini né al signor Tarantini l’acquisto di una matita, di un cerotto o di un estintore, al contrario, a quanto risulta, di quanto fatto da alcune strutture di stretta competenza regionale». «Segnalo peraltro – sottolinea Bertolaso – che il 90% degli acquisti della protezione civile avviene tramite regolare procedura di gara. Per quel che riguarda poi i grandi eventi tutti i rapporti contrattuali vengono diffusi sul sito della protezione civile o pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Per quanto riguarda le donazioni degli italiani alla protezione civile in caso di particolari eventi emergenziali (tsunami, terremoto di San Giuliano, Terremoto Abruzzo) viene poi istituito un Comitato dei Garanti con il compito di controllare ogni singolo euro speso dal Dipartimento e i risultati conseguiti».
«TENTATIVO DI COINVOLGERMI» – «Prendo atto – conclude il sottosegretario – del continuo, ma inutile, tentativo di abbinare il mio nome a quello di imprenditori pugliesi al centro delle attenzioni della stampa».
Scritto da giovanni il 4 Lug 2009
Inutile, Giovanni, non interessa a nessuno: la zoccola o è di destra o è semplicemente un’operaia del sesso, da tutelare come ogni lavoratore. Basta del resto vedere come le associazioni “progressiste” protestano contro le disposizioni di Alemanno sulla prostituzione, per esempio.
Scritto da asdrubale il 4 Lug 2009
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDCategoria=273&IDNotizia=248589
Scritto da asdrubale il 6 Lug 2009