Qui Radio Londra. È rimasto nessuno là fuori?
8 Aprile 2011Iniziamo con una domanda: nella storia della televisione, conoscete un programma di pochi minuti che, come d’incanto, riesce a far cambiar canale a un milione di spettatori appena inizia? Salvo poi farli tornare di nuovo sulla stessa emittente appena termina.
Se non conoscete la risposta provo ad aiutarvi: pensate a “Qui Radio Londra” di Giuliano Ferrara e sarete sulla strada buona.
Con matematica precisione, un gran numero di telespettatori evita accuratamente i monologhi del Giulianone. A titolo di esempio, nei dati di ascolto di ieri emerge che i 5.630.000 ancora resistenti nel guardare il Tg1 sono improvvisamente calati a 4.787.000 appena Ferrara si è palesato sullo schermo. Per tornare di nuovo a quota 5.606.000 con “Affari Tuoi”. L’andamento di ieri non costituisce una eccezione, è un trend ormai ben consolidato. A giudizio degli esperti di media, l’andamento degli ascolti è anomalo. Ci si attenderebbe infatti che dopo un “lancio” così importante come quello del Tg1 gli ascolti sulla rete dovrebbero crescere, sempre che si tratti di un programma interessante.
In ambiente televisivo quello che sta accadendo non è una buona cosa per il conduttore, nei casi normali. La grassa singolarità è stata però paracadutata a condurre il programma, per contrastare la dilagante critica anti-berlusconiana che alberga in Rai. E così si andrà comunque avanti.
Sinceramente preferivo Ferrara come direttore del Foglio. Oggettivamente si tratta di un quotidiano che non è di facile reperibilità in tutte le edicole, sarebbe già sparito dalla faccia della terra se non fosse per i contributi alla stampa. Risulta interessante in quei pochi articoli scritti senza faziosità. Giuliano Ferrara è una persona ingombrante nel fisico quanto fino nella mente. In passato ha più volte sollevato bandierine e lenzuoli per segnalare al Cavaliere quando stava eccedendo, spesso i suoi consigli venivano recepiti. Come conduttore televisivo però non va alla grande, meglio prenderne atto.
Nota a margine a proposito di ascolti: ieri, per la terza settimana consecutiva, Santoro con Annozero è stato battuto da Gerry Scotti con Lo Show dei Record, risultato il programma più seguito in prima serata.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
7 commenti presenti
Quella manciata di minuti dimostrano il possesso della analisi (quantunque possa essere non condivisa) e della sintassi di un giornalista che ha, non il coraggio (la parola più stupida che esista, riferita a qualunque intellettuale), bensì la bravura nell’esprimere la sua opinione con franchezza persino urticante. Abbiamo una diversa percezione del medium, caro Fornasini, perché l’ottica è sempre personale. Non è vero che il pubblico televisivo sia indistinto: esso muove il telecomando a seconda delle curiosità, della cultura, dei bisogni di evasione, delle esigenze di novità, dei richiami subliminali, e di altri impulsi sempre soggettivi. Gira gira, il pubblico che legge libri e almeno due quotidiani e due riviste, che guarda i programmi informativi, che va al cinema e a teatro, che visita le mostre d’arte, che ha bisogno di correlarsi da spettatore attivo al dibattito sui sistemi nazionali, è composto da due-tre milioni di persone, sempre le stesse. Il fatto che Ferrara sia visto ed ascoltato da oltre quattro milioni e mezzo di persone, con valutazioni che contengono sempre un dubbio perfino dietro quelli che paiono assiomi, è un omaggio al pensiero plurimo (e non a quello unico dei Travaglio). E poi, tra un domatore di gabbia come Santoro e un mountain guide come Ferrara, il secondo offre più stimoli all’aria aperta. Adesso aspettiamo Sgarbi, l’irregolare che con le sue esagerazioni conferma l’affermazione di Paul Claudel : “La tolleranza? Esistono case apposta per questa roba”.
Ciao, Fornasini, e complimenti per i tuoi sforzi di tenere aperto un piccolo spazio di dibattito nel mare magnum del web. Un piccolo restyling grafico non guasterebbe.
Scritto da Fabrizio Spinella il 8 Apr 2011
Ehila Fornasini come va?
Ogni tanto passo a leggere….noto soltanto che “Spinella l’ultimo dei moicani” si strugge nell’animo e nell’intimo ogni volta che c’è da giustificare le nefandezze di questa banda di delinquenti che stanno al governo.
Arrivederci.
Scritto da Candidus il 13 Apr 2011
Grazie per le visite Candidus. In questo piccolo blog si tira avanti, ogni tanto si scrive qualcosa
Scritto da Sergio Fornasini il 13 Apr 2011
Mohicani, Candidus, Mohicani, con la “h”. Lo struggimento? Solo dopo averti letto. “Banda di delinquenti che stanno al governo”? Per dire queste cose, bisognerebbe firmarsi con nome, cognome e indirizzo, così, tanto per sapere dove far mandare la citazione… Non vorrai mica provocare qualche fastidio al mite Fornasini? Passiamo tutti da queste parti, ognuno con la propria insofferenza. Mah!
Scritto da Fabrizio Spinella il 13 Apr 2011
Citando Fabrizio Spinella, gli unici “stimoli all’aria aperta” che mi offre colui che veniva, per sua stessa ammissione, pagato dalla Cia nelle vesti di apprezzato consulente, sono disdicevoli da riferire in questa sede, e comunque sono uso darvi seguito ogni mattina con una certa regolarità, nel gabinetto di casa mia. Le sue valutazioni, è vero, contengono ogni volta un dubbio, riguardo la competenza dei dirigenti di servizio pubblico che gli consentono di andare in onda.
Per quanto riguarda l’ “irregolare” Sgarbi, non c’è altro da aggiungere al record negativo che ha fatto segnare l’altra sera su Raiuno, e che probabilmente ha reso tanto misero il valore dell’inserito pubblicitario della sua trasmissione, da farne ricadere il costo sulle spalle di noi contribuenti erogatori di canone.
Concedimi infine che la tua affermazione sui due – tre milioni di persone, sempre le stesse,ansiose di “correlarsi…al dibattito sul sistema nazionale” è molto personale e andrebbe comunque supportata da elementi oggettivi.
Scritto da Domenico Bucci il 24 Mag 2011
Mi ascolti, Bucci, se la locuzione “stimoli all’aria aperta” le suscita pensieri escatologici, è affar suo. L’unico consiglio che mi permetto di darle, è assumere per bocca un astringente prima di andar per prati.
Per quanto concerne le sue perplessità sui numeri dei fruitori di cultura e di informazione stampata, ecc., prenda dimestichezza con la statistica (dati di vendita regione per regione dei prodotti e degli eventi culturali, rilevamenti nelle librerie e nelle edicole, abbonamenti, auditel per i programmi giornalistici e di divulgazione scientifica, eccetera). Certo, vanno aggiunti nel conto i fruitori di informazione, musica, libri, cultura varia, attraverso il web: ma i dati sono confusi, perché spesso comprendono i blog, che non sono sempre veicoli di informazione attendibile e professionale.
Già tre milioni di italiani che acquistano abitualmente più di dieci libri ogni anno, vanno a teatro e al cinema, comprano almeno due quotidiani al giorno e due settimanali, seguono le esposizioni artistiche e partecipano alle conferenze culturali, sembrano troppi.
E lei si lamenta di Ferrara, uno dei più colti giornalisti italiani… Guardi le firme sul Foglio che Ferrara dirige e la qualità delle analisi e delle osservazioni, e lasci perdere la faziosità e il preconcetto che le stanno rovinando la digestione e, forse, la imbruttiscono pure (mentre, al contrario, lei potrebbe risultare simpatico, pur non rinunciando alle sue idee, ma senza insultare nessuno, caro Bucci, facendo qualche sforzo, ma non quello che pensa lei).
Scritto da Fabrizio Spinella il 26 Mag 2011
Caro Spinella, le assicuro che la mia digestione è dotata di incredibile buon senso, reputo difficile che possa lasciarsi condizionare dalle ingerenze di quelli che lei chiama preconcetti e faziosità; mi è comunque del tutto indifferente la sua considerazione sulla mia onestà intellettuale.
In merito ai numeri da lei citati, mi riesce persino facile darle ragione, in fondo le sue presunte (e non citate, aggiungo) statistiche, non rappresentano esattamente il mio passatempo preferito. Resta da chiarire quanti dei milioni di coraggiosi telespettatori che hanno l’abitudine di sintonizzarsi su “Qui radio Londra”, corrispondano all’identikit da lei fornito sul fruitore di cultura medio italiano; e quanti, invece, non siano raccattati in giro dal buon Ferrara tra i ritardatari cronici del telecomando post – minzoliniani, e gli spettatori del preserale.
Certo risulta difficile immaginare cosa facciano gli italiani mentre la loro Tv manda in onda le inquietanti dissertazioni dell’ex agente Cia; neanche le sue amate statistiche forse arrivano ad essere tanto penetranti.
Mi permetta un paio di precisazioni: non mi interessa risultare simpatico; non ho insultato nessuno, sebbene abbia espresso la mia libertà critica con un malcelato richiamo alle trivialità corporali (suvvia, siamo uomini); non ho dubbi sulla cultura di Ferrara, ma mi conceda di diffidare dei giornalisti che antepongono le opinioni ai fatti, e quantomento mi sia lecito lamentarmene.
Cordialmente
Scritto da Domenico Bucci il 7 Giu 2011