CULTUR@. Roberto Saviano, un italiano a Parigi
24 Novembre 2008di Nicoletta Salata per dituttounblog.com
Venerdì 21 novembre Roberto Saviano ha partecipato a Parigi ad un duplice evento: la conferenza organizzata dal MILDT (Mission Interministerielle de Lutte contre la Drogue et la Toxicomanie) sul tema “Droga e denaro” e l’intervista del giornalista Laurent Delahousse al tg delle h.20.00 su France 2.
Alla fine del suo interessante intervento all’incontro Saviano conclude però citando una frase “Guarda lo zero e non vedrai nulla, guarda attraverso lo zero e vedrai l’infinito” che, parafrasandola poi in riferimento alla cocaina (“guarda la cocaina e vedrai della polvere bianca, guarda attraverso la cocaina e vedrai un mondo”), attribuisce ad Averroè.
Ma non è la stessa frase che nel suo sito riconduce invece a Robert Kaplan, il quale effettivamente nella prefazione del suo libro “Zero-Storia di una cifra” iniziò appunto con queste parole “Guardate lo zero, e vedrete niente; guardate attraverso lo zero, e vedrete il mondo”?
L’intervista
Il giornalista introduce l’ospite con un ampio servizio che sottolinea il successo del libro e del film, e la drammatica situazione di Saviano che vive da due anni sotto scorta. Tanto che prima di iniziare a rivolgergli le domande afferma lo stupore per avere per la prima volta in studio delle guardie del corpo. Tra le varie domande, dopo che Saviano lamenta il fatto che Napoli in questi due anni non gli ha affittato una casa, Delahousse gli chiede quanto sia apprezzato in Italia, presumendo che venga giustamente considerato un’icona. Saviano risponde che questo accade ma anche il contrario.
Il giornalista allora incalza chiedendo se questo significa allora che “l’Italie vous crache au visage”, che tradotto letteralmente significa “vi sputa in faccia” e che non ha ancora (sorprendentemente) regolato questo problema. Saviano stempera quello che è un modo di dire (piuttosto pungente però) affermando che il giudizio su di lui non è unanime in quanto qualcuno ritiene che egli sia un bugiardo e un pagliaccio che ha voluto speculare sulla sua terra.
L’intervista si conclude con la domanda “pensate che la mafia vi dimenticherà” alla quale Saviano risponde, con amarezza e un’espressione di combattuta rassegnazione “spero di vivere più a lungo di loro, ma certamente non mi dimenticano”.
30 commenti presenti
Articolo che non condivido se non in piccole parti, ma lo segnalo lo stesso:
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=57
Non capisco perché Saviano sia stato condannato a morte.
Ho letto Gomorra, interessantissima divulgazione del fenomeno per i giovani o per gli adulti meno ferrati, ma poi? Avesse denunciato qualcosa di critico per la Camorra, capirei. Ci fossero in quelle pagine i nomi delle rispettabili banche di cui i boss si servono e dei loro prestanome, degli studi legali e notarili di Napoli, Milano, Ginevra, Praga, Madrid che ne seguono le pratiche, dei loro commercialisti, dei broker e delle finanziarie che gli tutelano gli investimenti, dei loro partner stranieri, delle cordate di imprenditori ‘puliti’ d’appoggio, magari di qualche buon massone o alto prelato compiacenti, insomma, i dettagli di tutto ciò che serve a una multinazionale e ai suoi azionisti per funzionare. Uno straccio di appiglio per un giudice istruttore. E’ stato rinviato a giudizio qualcuno di insospettabile grazie a Gomorra? Scoperchiata qualche ‘cupola’ di rispettabili professionisti internazionali, o incrinato un giro d’affari o sequestrati beni ingenti con le rivelazioni del libro? Smascherato qualche politico di calibro? Se mi è sfuggito qualcosa fra i punti sopraccitati chiedo perdono.
“In Gomorra c’è il Far West della Camorra”, mi disse all’epoca un noto editore italiano (Lorenzo Fazio, Chiarelettere), e concordo. Interessante, scritto divinamente. Ma alla Camorra che gli si sposta se Saviano ha raccontato il Far West?
Perché Saviano è stato condannato a morte?
P.S. Mi sono giunte diverse obiezioni a questo pezzo. Perciò posto qui sotto alcune aggiunte chiarificatrici.
Chiariamo innanzi tutto che un paragone fra Falcone e Saviano è improponibile. Il primo era un giudice, cioè strumento diretto di indagine e di incarcerazione, un vero e imminente pericolo per qualsiasi malavitoso e per i suoi interessi. Saviano non ha alcuno di quei poteri diretti, né ha rivelato alcunché di immediatamente pericoloso per la libertà o i denari dei camorristi attivi. Se ne evince che il primo era un intollerabile pericolo/allarme rosso per i mafiosi, il secondo no. Uccidere il primo aveva un ‘senso’ nella guerra dei clan, che non c’è per il secondo.
Non si tratta di “parlar male”, ma di fare domande essenziali alla comprensione di fenomeni centrali oggi in Italia. Vivere da intontiti che sempre prendono per buona la narrativa preconfezionata è triste e dannoso. Se qualcosa non quadra, si fanno domande, che sia Grillo, Saviano, o Gesù. Non si tratta di insinuare alcunché contro Saviano. Si tratta di capire cose assai più importanti: per esempio, come si muove la Camorra? E’ davvero possibile che una multinazionale moderna che fattura miliardi e che produce cose sofisticatissime in tre continenti sia retta da un manica di bruti buffoneschi che agiscono prima col deretano e poi col cervello? e che proprio mentre un libro gli punta contro alcuni riflettori decidono di agire in modo talmente sgangherato da farsene puntare addosso cento volte di più? Sono così dilettanteschi? Un’organizzazione criminale moderna e imperiale non si piazza una grana in mezzo ai cosiddetti per uccidere uno scrittore che li ha solo sbeffeggiati e dileggiati presso il grande pubblico. Ne avesse incrinato le alleanze bancarie e finanziarie, gli appoggi massonici, quelli industriali, politici, capirei. E comunque dubito che la Camorra abbia come pratica consolidata quella di preavvisare tutti i media del mondo, tutte le polizie del Paese, i servizi segreti, e la massime cariche dello Stato prima di colpire una vittima, con proclami roboanti e drammatici.
Dissento fortemente da chi invoca il caso Saviano come strumento per la comprensione di nuove strategie di lotta alle mafie. I can can mediatici sono sempre falò di carta colorata, immensi se volete, ma carta velina. Finiscono SEMPRE, come finirà quello suscitato da Saviano (anche se dovesse essere ucciso, Dio ce ne scampi) in nulla. Saviano rimarrebbe un coraggiosissimo romanziere, un martire. Ma le chiavi per sbloccare la paralisi mafiosa del sud Italia stanno altrove: le posseggono le persone che quelle terre le vivono, che sanno 100.000 volte quello che Saviano ha scritto, e che devono mettersi davanti allo specchio e dire: la Camorra siamo noi. E poi devono disgustarsene, e iniziare a cambiare. In metafora: per uccidere le zanzare bisogna prosciugare la palude. Leggere un romanzo che ci racconta lo stravolgente e vampiresco mondo delle zanzare può essere istruttivo per chi non vive nella palude. Ma chi ci abita tutto l’anno se ne frega dei romanzi, e deve agire. E le vaste masse di italiani che hanno, come al solito, trepidamente saggiato l’ultimo boccone di denuncia e di indignazione di Saviano, ultimo prestigioso prodotto dell’omonima industria, dovrebbero smettere di leggere e aiutarle quelle popolazioni. I modi? Semplici e tantissimi. Iniziate con una chiamata:
(ometto perchè non vedo comparire il commento magari filtrato dal filtro antispam)
Scritto da Francesco B il 24 Nov 2008
Dal religioso silenzio che circonfonde il tema, deduco che siamo in presenza del Figlio di Dio, il quale si sacrifica per noi.
Buon culto!
Io invece sono d’accordo con Barnard:
«vi sembra possibile che in una terra che ha partorito centinaia di eroi antimafia morti incaprettati senza mai essere apparsi su un giornale, e dove proprio oggi vivono cronisti in pericolo, senza scorte, che più neppure un foglio locale vuole pubblicare, seppelliti nell’anonimato e rifiutati da qualsiasi editore perché, loro, i nomi li hanno fatti e sono nomi di politici e avvocati e finanzieri collusi, vi sembra possibile dicevo che da quei posti possa di colpo sbucare un giovane che per aver rivelato nulla di destabilizzante per l’Azienda Camorra viene da essa condannato a morte, poi passa dalla sua lambretta alla Mondadori di Berlusconi, destnazione Academy Awards di Hollywood, sul tappeto rosso della presidenza della Repubblica e del comitato dei Nobel? Non vi chiedete un macroscopico ‘Ma che significa?’, non stride qualcosa? Da Cosimo Cristina a Mario Francese fino a Peppino Impastato, da Mauro Rostagno a Giancarlo Siani, chi di loro prima di morire fu Superstar?»
Scritto da Python il 24 Nov 2008
L’abbiamo capito che per Barnard se non sei morto ammazzato oppure povero in canna costretto a scrivere in una cantina piccola e umida non sei degno di fare il giornalista. L’avere i riflettori addosso è una colpa che va lavata col sangue.
Per la cronaca Saviano lo dice nel libro stesso che non sta stascrivendo nulla di nuovo… altri giornalisti ne hanno parlato e continuano a parlarne, ma dalla loro nicchia. Quello che ha fatto lui è stato puntare i riflettori anche su quei giornalisti.
Facendo così però ha commesso un peccato mortale… ha venduto molte copie del suo libro e ne ha intascato i ricavi.
Perché non diamo direttamente i pieni poteri a Barnard e a Python? Che decidano loro chi è degno di scorta e chi no.
Da come parlano pare che solo i morti e Noam Chomsky siano degni di essere considerati… e allora assegnamo tutte le scorte ai morti ammazzati ed il resto a Noam Chomsky.
Pure la Politovskaya scriveva della Cecenia come altri giornalisti, solo che quello che scriveva lei aveva molta più diffusione… meno male che non si è arricchita e che l’hanno ammazzata, altrimenti toccava dire peste e corna pure di lei. E diamo sta scorta pure alla Politovskaya!
Scritto da Zazo il 24 Nov 2008
Ho udito in treno: «Saviano deve vivere. Saviano scrive. Qualcuno vuole ucciderlo? Lo Stato deve impedire che accada: ha la possibilità di proteggerlo. Ma se gli investigatori conoscono chi vorrebbe ucciderlo, hanno un metodo per risolvere la faccenda. Non lo dico, ma potrebbero usarlo, con la massima discrezione. Non sarebbe né la prima né l’ultima volta. Seminare il panico nelle file dei sospetti assassini. Come? Ehhh, càpitano tante disgrazie…»
Scritto da Fabrizio Spinella il 25 Nov 2008
Zazo,
come al solito non hai capito un zazo. Barnard non parla della persona Saviano, ma del culto della personalità. Cioè di te, Zazo.
Chomsky non c’entra un cazzo. Anna Stepanovna sì, ma era già famosa prima di essere uccisa, avava ricevuto molte minacce di morte da parte di ex agenti dei servizi, di cui sappiamo nome e cognome. Infine i suoi amici emigrati all’estero la implorarono di emigrare, ma lei non lo fece. Chissà perché…?
Scritto da Python il 25 Nov 2008
Permettete una domanda?
Per diventare Barnardiani occorre fare una tessera oppure basta essere contro Isreale e parlare male di tutti i giornalisti che non siano Barnard stesso?
Scritto da tequilero il 25 Nov 2008
@Barnard
“Non capisco perché Saviano sia stato condannato a morte.”
Semplicemente: provi a fare un salto a Casal di Principe e a chiedere in giro perchè.
Saluti
Scritto da Candidus il 25 Nov 2008
se vuoi diventare barnardiano, barnard ti prende a calci in culo, proprio perchè lui odia i fansclub.
Saluti
Scritto da Francesco B il 25 Nov 2008
La gara per imbarcare morti e (presunti) morituri prosegue.
Non credo che sia fuori tema, visto che abbiamo parlato di Montanelli, Falcone, Borsellino e Saviano.
Molto meno famoso, ma subito strumentalizzato (indovinate da chi?), entra prepotentemente in classifica il povero Vito Scafidi, vittima reale, e con lui i milioni di studenti che ogni giorno rischiano la vita solo per il fatto di recarsi a scuola.
Dalla tragedia ne hanno tratto un gruppo su Facebook, “Vito Scafidi…UNO DI NOI”, nella cui descrizione si legge il comunicato della Rete degli studenti medi che ci ricorda come l’episodio metta “la parola fine ai proclami del governo sulla necessità di risparmiare sulla scuola e sugli slogans della Gelmini degli ultimi mesi”.
Manca solo un urrà. Ma forse questo sarebbe troppo perfino per loro.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 25 Nov 2008
Francesco,
ho notato che di solito la gente viene arruolata nei fansclub o nelle confessioni religiose con moltà facilità.
Magari per il solo ed unico fatto di aver osato ignorare il verbo di Barnard oppure di non essere d’accordo con lui.
Saluti.
Scritto da tequilero il 25 Nov 2008
Python, capisco che la lingua biforcuta e l’assenza di arti siano caratteristiche che ti obbligano a sputar veleno e strisciare, ma se rileggi le parole di Barnard da te riportate (è un virgolettato, quindi presumo che siano parole sue) si parla proprio della persona Saviano e del fatto che lui è superstar (peccato mortale ai suoi occhi), mentre altri sono morti nel silenzio generale.
L’articolo che invece ha riportato Francesco B parla, questo si, piú del “culto della personalitá” che della persona.
Chissá poi cosa è sto culto della personalitá, magari intendeva culto della persona? Comunque non mi pare di aver mai sentito Saviano o altri dire che grazie a lui ed al suo libro finalmente si conosce tutto della camorra, né ha la pretesa di fornire delle ricette per debellarla.
Barnard dice “Ma le chiavi per sbloccare la paralisi mafiosa del sud Italia stanno altrove: le posseggono le persone che quelle terre le vivono, che sanno 100.000 volte quello che Saviano ha scritto, e che devono mettersi davanti allo specchio e dire: la Camorra siamo noi.” che è anche quello che dice Saviano guarda caso.
Le persone che ne hanno fatto un culto ci sono, come ci sono anche quelle che hanno fatto un culto di Barnard, che a lui piaccia o meno.
La scorta peró gli è stata affidata dagli organi competenti, non dai suoi fans. Barnard ritiene che Saviano non sia in pericolo di vita e che perció non meriti la scorta? Chieda pubblicamente che gli venga tolta, che problema c’è? Lo infastidisce il fatto che abbia acquisito notorietá? Mi dispiace per lui, continui a protestare contro le ingiustizie della societá.
A me pare che Barnard faccia piú che altro del benaltrismo dicendo “si, va bene, peró ce ne sono altri che hanno fatto meglio” ed ogni volta trova sempre qualcuno che fa meglio di un altro.
@ Tequilero: per diventare Barnardiani occorre osannare i giornalisti morti e gettare un po’ di fango su quelli che si sono arricchiti… e poi prendere per buono tutto quello che dice lui, ma senza farlo vedere perché altrimenti si arrabbia.
Scritto da Zazo il 25 Nov 2008
Tequilero,
parafrasandoti, io ho notato invece che la gente viene arruolata come fan di Barnard per il solo fatto di esser d’accordo con lui su una o due cose.
Che è il tipico modo con cui i devoti “bollano” eretici e miscredenti.
Scritto da Python il 25 Nov 2008
Zazo,
io credo che la persona Saviano non faccia nulla per evitare il culto della propria personalità come eroe e vittima della camorra.
Questa è, terra terra, la critica di Barnard a Saviano.
Giusta, sbagliata?
Scritto da Python il 25 Nov 2008
Aridaje con sto culto della “personalità”! Non ho ben capito cosa Barnard vorrebbe che facesse Saviano… deve rifiutare la scorta? Deve devolvere gli incassi del libro a lui così li potrà utilizzare per cambiare “il sistema”?
Io questa critica la considero semplicemente stupida ed inutile. Vuole dimostrare che Saviano in realtà non corre alcun pericolo? Scriva quello che secondo lui potrebbe “veramente” intaccare il “sistema” della camorra… se poi la sua vita sarà in pericolo ci dedicheremo tutti al culto di Barnard.
Scritto da Zazo il 25 Nov 2008
Phyton,
hai ragione, quello di arruolare le persone nei fansclub e nelle fedi religiose è il tipico metodo dei devoti che bollano gli eretici e i miscredenti.
Hai centrato il punto, ora prova a rileggere quello che hai scritto.
Quanto al fatto che Saviano non faccia nulla per evitare il culto della propria personalità, gli posso solo consigliare di ascoltarsi “l’Avvelenata” di Guccini e di gridar forte “vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei “libri” e sputatemi addosso” almeno così si evita i straordinari consigli dell’ottimo Barnard.
Saluti.
Scritto da tequilero il 25 Nov 2008
Che cosa potrebbe fare Saviano?
Evitare di fare la vittima (l’icona, la personalità), come invece ha fatto in Francia. Parlare delle vere vittime: almeno i colleghi giornalisi che non fanno più i giornalisti.
Quanto al culto di Barnard…, ma non hai il senso del ridicolo??
Scritto da Python il 25 Nov 2008
@Python
“Parlare delle vere vittime: almeno i colleghi giornalisi che non fanno più i giornalisti.”
Ah ah.. Fede, Feltri. Giordano, Vespa, Mimun e compagnia bella vittime?
Ma ROTFL!
Saluti
Scritto da Candidus il 25 Nov 2008
Phyton, tu scrivi:
“io ho notato invece che la gente viene arruolata come fan di Barnard per il solo fatto di esser d’accordo con lui su una o due cose.
Che è il tipico modo con cui i devoti “bollano” eretici e miscredenti”.
Bene, bravo, bis.
Ma allora chi ha scritto questo commento?
“Dal religioso silenzio che circonfonde il tema, deduco che siamo in presenza del Figlio di Dio, il quale si sacrifica per noi.
Buon culto!”
Ed ancora:
“Zazo,
come al solito non hai capito un zazo. Barnard non parla della persona Saviano, ma del culto della personalità. Cioè di te, Zazo.”
Trovo, comunque, davvero ridicolo che non hai capito il senso del mio intervento.
Saluti
Scritto da tequilero il 25 Nov 2008
Candidus,
impara a leggere, prima di scrivere:
“cronisti in pericolo, senza scorte, che più neppure un foglio locale vuole pubblicare, seppelliti nell’anonimato e rifiutati da qualsiasi editore perché, loro, i nomi li hanno fatti e sono nomi di politici e avvocati e finanzieri collusi”.
Mentre Saviano, povera vittima, si lamenta che non trova più l’ispirazione.
Scritto da Python il 25 Nov 2008
Di solito il senso del ridicolo lo adatto all’interlocutore.
Saviano ha fatto la vittima in Francia? Gli venga subito tolta la scorta! Tu e Barnard intanto prendetevi a braccetto, andate a Casal di Principe e fate i nomi dei capi camorristi da un palco durante un occasione pubblica dicendo che sono uomini da niente… poi fatevi una passeggiata. Se qualcuno poi però non vi fa i complimenti poi non fate le vittime.
Che poi Barnard che rinfaccia agli altri di fare i vittimisti è il colmo! Sono mesi che si lamenta per come è stato trattato dalla Gabanelli, perché Travaglio non l’ha voluto aiutare, perché tutti sono cattivi con lui e collusi col SISTEMA… e quel coglionazzo di Saviano si lamenta perché la procura di Napoli gli ha assegnato una scorta in base alle dichiarazione di pentiti che hanno detto che la camorra lo vuole morto!?! Ma che impudenza sto guaglione!
Non si capisce proprio perché gli sia stata assegnata la scorta a sto qua però… si poteva almeno aspettare per verificare se quanto affermato dai pentiti corrispondesse a verità… tutta colpa del SISTEMA!
Scritto da Zazo il 25 Nov 2008
Ho riletto solo ora per bene l’intervento di Phyton.
La frase “senso del ridicolo” non era diretta ad un mio commento.
Quindi mi scuso con l’interessato per aver frainteso il suo icommento.
Saluti.
Scritto da tequilero il 25 Nov 2008
@Python
Ecco ora si capisce meglio. Grazie.
Saluti
Scritto da Candidus il 25 Nov 2008
Candisus,
non fare il “devoto”. Io ho detto soltanto che Saviano potrebbe evitare di far la vittima.
Gli ho mancato di rispetto? Pare di sì, visto che per questo “sgarro” mi devo beccare la tua scenata isterica, degna d’un …carabiniere/guaglione a Gomorra:
«Saviano ha fatto la vittima in Francia? Gli venga subito tolta la scorta! Tu e Barnard intanto prendetevi a braccetto, andate a Casal di Principe e fate i nomi dei capi camorristi da un palco durante un occasione pubblica dicendo che sono uomini da niente… poi fatevi una passeggiata. Se qualcuno poi però non vi fa i complimenti poi non fate le vittime.»
Scritto da Python il 26 Nov 2008
@Python
Forse mi stai confondendo con Zazo.
Saluti
Scritto da Candidus il 26 Nov 2008
Ti sei beccato una scenata isterica? Dai Python, non mi farai mica la vittima ora per due paroline su un blog? Sai quanti bravi giornalisti sono morti?
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
A proposito di vittime:
“Il Sistema esiste, e io ho già da tempo scritto come combatterlo, e io ho fatto scelte durissime per combatterlo, e i prezzi che pago sono noti.
Anche Saviano sta pagando dei prezzi, ma sono quelli impostigli dal Sistema che lo ha incastrato suo malgrado.”
Indovina un po’ Python chi è la “povera vittima” che ha scritto questa frase?
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
Non ce la fate a non denigrare l’uomo Barnard per le sue idee? Sinceramente provo forti sensazioni di schifio
Scritto da Francesco B il 26 Nov 2008
No Francesco, nessuno denigra Barnard per le sue idee.
Semplicemente magari non concordiamo con lui su alcune analisi o, piuttosto, alcune volte, non riteniamo interessante quello che scrive e lo ignoriamo.
Questo ti provoca una sensazione di schifo?
Mi dispiace, vorrà dire che inizieremo a denigrare Saviano non tanto per le sue idee o per le cose che ha scritto, ma per il successo ottenuto, per le interviste in Francia, perchè si atteggia con la scorta, perchè hanno tratto un film dal suo libro, e perchè il film è stato proposto per le candidature agli Oscar.
Così è molto meglio.
Scritto da tequilero il 26 Nov 2008
MA come siamo sensibili Francesco B… vorrá dire che San Barnard non sará piú contestato per evitarle questi spiacevoli inconvenienti.
Scritto da Zazo il 26 Nov 2008
Salve gente!
Volete sapere chi è il martire Roberto Saviano? Allora andate su Google ed inserite le voci: blog di Enrico Montesano Saviano Fedente.
Fatelo è capirete chi sono io e chi è Lui.
Scritto da Damiano Daniele il 12 Dic 2008