Salvate il magistrato Neri dalla cricca del CSM!
11 Marzo 2010Rossi contro PG Neri
Contro il sostituto procuratore generale presso la Corte d’appello di Reggio Calabria Francesco Neri (figlio del defunto PG Guido Neri, valoroso magistrato che fu il primo a denunciare nei primi anni 70 la commistione tra politica e ‘ndrangheta), che indagò sulle “navi dei veleni” e per questo fu minacciato di morte (gli uccisero anche un testimone per sottrargli l’inchiesta), si è scatenata la prima commissione del Consiglio Superiore della Magistratura avviando la procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale.
Singolare decisione, che suona come una punizione, sollecitata dal PG Salvatore Di Landro, il quale ha accusato il sostituto di alimentare tensioni nell’Ufficio. La sensazione è che a Neri vogliano far pagare lo scotto perché non appartenere alla conventicola di Magistratura Democratica ed è estraneo alla “cricca” che raggruppa e tutela i magistrati allineati a sinistra. Gli contestano pure di aver richiesto pene troppo basse in alcuni processi, ma perché i suoi colleghi, i torquemada del CSM e pure il solerte PG Di Landro non fecero quadrato per difenderlo dalle minacce quando Neri toccò la questione del contrabbando internazionale di rifiuti tossici, giungendo ad un passo dall’acquisizione di importanti notizie, prima di essere fermato?
E qualcuno si chieda quale mistero si cela dietro la bombola di gas fatta esplodere a ridosso del Palazzo di Giustizia di Reggio… Ma si pensa che la ‘ndrangheta, ritenuta formidabile e astuta, sia stata per l’occasione così sciocca?
Fabrizio Spinella
7 commenti presenti
Ma davvero vale la pena di difendere lo Stato quando questo è pieno di velenosi serpenti che fagocitano i migliori, quelli che rischiano la pelle, quelli che non si tirano indietro di fronte al pericolo?
Si dovrebbero pubblicare i curricula dei magistrati… scopriremmo con quali gesta si diventa ricchi e famosi…
Scritto da Pippo il 11 Mar 2010
http://leconomistamascherato.blogspot.com/2010/02/processo-banche-gravi-pressioni-al.html
Dimenticavo: il procedimento in cui il PG Neri sostiene l’accusa contro tre grandi istituti bancari per applicazione di tassi di usura.
Si vorrebbe sapere se tra i componenti della Commissione del CSM che ha proposto il trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale (l’ambiente di Reggio Calabria, simile a una lastra di marmo di cimitero che nasconde i vermi!), ci sia qualcuno che abbia rapporti con i vertici di Capitalia, della BNL e dell’Antonveneta, che sia andato a cena da Geronzi o da Abete o da Marchiorello (ex presidente Antonveneta) o intrattenga rapporti con loro. Forse allora si capirebbe perché Neri sia “incompatibile”…
Scritto da Fabrizio Spinella il 14 Mar 2010
Il potere “caccia” i giusti e la giustizia, mentre gli stronzi restano a galla.
Scritto da ANNAMARIA CANNIZZARO il 22 Mag 2010
La prevaricazione si è consumata. Il sostituto procuratore generale Neri è stato trasferito. Per incompatibilità ambientale (in Calabria! A Reggio!). Se vivessimo in un Paese normale, il CSM dovrebbe essere sciolto nello stesso acido secreto dai suoi membri, espressione di consorterie. Mi domando perché il presidente della Camera, Fini, che esterna su tutto, non abbia speso una parola per difendere le ragioni di un magistrato che coraggiosamente intervenne con un’avocazione per impedire una speculazione politico-giudiziaria contro un esponente di Alleanza Nazionale.
Scritto da Fabrizio Spinella il 23 Mag 2010
e’ follia allo stato puro…il PG neri e’ stato trasferito per imcomptibilita’ ambientale!Ma quale incompatibilita’!!E’ solo vero che il potere caccia sempre i giusti x alimentare i delinquenti che esistono anche e soprattutto in Magistratura e FIGURARSI al CSM-E’ un grande dispiacere sapere che il PG Neri sia stato trasferito senza colpo ferire…non viviamo piu’in un Paese Normale-E’ coraggioso Neri cosi’ come lo e’ stato sempre il padre….e’ per la LEX DURA LEX MA LEX………..CHI GIAMMAI POTRA’ SOSTITUIRLO??CI MANCHERA’ LA SUA INCORRUTIBILE FIGURA-Maria ARcuri
Scritto da maria arcuri il 25 Mag 2010
è verissimo, FRancesco Neri è stato trasferito x incompatibilità ambientale !Peccato per noi tutti che perdiamo una persona meravigliosa,e
sopratutto un eccellente magistrato!la nave dei veleni peggiori,è quella dove alcuni carissimi golleghi hanno tentato, purtroppo riuscendo,a farlo navigare e in seguito affondarlo. Vergogna!
Scritto da antonella criseo il 29 Mag 2010
COM’ERA SCOMODO IL PM FRANCESCO NERI!
AVEVA DATO A PRIORE UNA “DRITTA” SUL CASO USTICA
(Quanto hanno pesato le inchieste pericolose del PM Neri nelle decisioni della cricca del CSM?)
Ansa, 26 giugno
Paolo Cucchiarelli
ROMA – C’è un filo che collega Ustica con il traffico nucleare che l’Italia gestiva a cavallo degli anni Ottanta e che riguardava principalmente l’Iraq. Non è una tesi nuova ma un libro appena uscito la ripropone con una documentazione che fa riflettere : ‘Avvelenati’ di Manuela Iati’ e Giuseppe Baldessarro è edito da una piccola ma combattiva casa editrice calabrese, Città del Sole.
Un filo, quello che illustra l’inchiesta, che passa per la Basilicata e che ha già più volte interessato la commissione parlamentare ecomafie e i magistrati della Basilicata ed anche quelli che hanno indagato sulla strage di 30 anni fa.
D: Avete scritto una inchiesta che intreccia uranio, rifiuti e la strage di Ustica. Perché e come?
R: I traffici di rifiuti tossici e nucleari che raccontiamo nel nostro volume sono quelli di cui si viene a conoscenza a partire dal 1994, grazie a un’inchiesta della procura di Reggio Calabria. L’inchiesta nasce da un esposto di Legambiente sull’ipotesi di interramento di rifiuti in Aspromonte, ma arriva molto lontano, si dirama in decine di rivoli che dipingono ”scenari inquietanti” e inimmaginabili, come scrivono nel 1996 i carabinieri reggini in un’informativa: la fuga di Licio Gelli dalle carceri svizzere, la morte del dirigente della partecipazioni statali Sergio Castellari, l’omicidio di Ilaria Alpi e il caso Somalia e, appunto, il coinvolgimento dell’Enea nei traffici di rifiuti radioattivi, la vendita di armi all’Iran e all’Iraq da parte dell’Italia e la strage di Ustica. Questi ultimi tre filoni sono collegati tra loro e sembrano trovare il loro fulcro nel centro Enea di Rotondella, in Basilicata. Per le procure lucane, infatti, quel centro sarebbe stato da un lato il punto di partenza di una serie di traffici di scorie radioattive gestiti dallo stesso Enea attraverso la ‘ndrangheta, dall’altro una sorta di outlet del nucleare, di centro commerciale per chi volesse acquistare tecnologie e materiali nucleari, tra cui l’uranio. Le trattative per la vendita a Stati come l’Iraq, e altri i Paesi arabi sarebbero state condotte dallo Stato italiano, causando la reazione di Stati Uniti e Israele. Per fermare questi traffici, il Mossad avrebbe compiuto dei veri e propri atti terroristici. Per esempio l’attentato agli uffici romani della Snia Tecnit, società del settore di proprietà statale, o la strage di Ustica. L’ipotesi uscita fuori da queste inchieste è che il Dc9 dell’Itavia sia stato abbattuto dai servizi segreti israeliani, in quanto trasportava, verso la Libia, barre di uranio rubate a Bologna, dove c’erano due impianti nucleari di ricerca gestiti dall’Eni e dall’Agip nucleare. Si ipotizzò addirittura che, per fornire clandestinamente alla Libia combustibile nucleare, venissero sistematicamente usati aerei di linea.
D: Avete trovato tracce di presenze ‘particolari’ a Rotondella nel 1980?
R: In quegli anni il centro di Rotondella sarebbe servito anche come centro di addestramento sulle tecnologie nucleari. I tecnici iracheni e pakistani avrebbero frequentato lì una serie di stage per apprendere le tecniche, nell’ambito di una sorta di attività di ricerca e di scambio di informazioni, tanto che anche lavoratori dell’Enea sarebbero stati in Iraq. Questo e molto altro viene riferito alla magistratura, per esempio, da Guido Garelli, personaggio ambiguo, che si diceva appartenente all’intelligence della cosiddetta ATS (Autorità territoriale del Sahara) e che avrebbe indagato su Rotondella anche per conto della Gran Bretagna. Apparirà coinvolto in molte vicende che trattiamo. Alcune sue dichiarazioni hanno trovato riscontro.
D: L’allora Presidente Carter visitò il centro, quando?
R: Secondo alcune fonti, l’allora presidente Carter, a seguito di tensioni internazionali sui traffici che partivano dall’Italia, visitò gli impianti dell’Enea una settimana prima della strage di Ustica.
D: Ci sono riscontri documentali alla vostra ‘intuizionè?
R: Una serie di informative degli investigatori e alcuni interrogatori. Per esempio di Guido Garelli e di un teste chiamato Billy, ingegnere calabrese, funzionario Enea, presso il quale dal 1975 svolgeva attività di vigilanza per la radioprotezione dei laboratori dei centri Itrec di Rotondella ed Eurex di Saluggia. Racconta al pm reggino Francesco Neri della falsificazione dei registri del materiale radioattivo in entrata e uscita dagli impianti (per far uscire combustibile nucleare con l’inganno, sotto forma di scarto) e della fornitura all’Iraq di 12.000 kg di uranio.
D: Che fine ha fatto questa ‘branca’ della inchiesta rispetto alla vicenda del Dc9?
R: Come racconta lo stesso pm Neri alla commissione sul ciclo dei rifiuti nel 2004, lui chiamò il collega romano Rosario Priore, che si occupava del caso Ustica e che si recò a Reggio Calabria per acquisire gli interrogatori e la documentazione fornita dai testimoni, per le parti che potessero interessargli. Priore avrebbe detto a Neri ”tu, dopo vent’anni, mi hai dato la vera causale della stragè’, ma lo stesso Neri dice di non sapere quali accertamenti il collega abbia poi fatto.
(ANSA, 26 giugno)
Scritto da Fabrizio Spinella il 27 Giu 2010