Santoro, Travaglio e la tv che vola basso
26 Febbraio 2010Alcune considerazioni riguardo alla corrispondenza tra i due protagonisti di Anno Zero da www.sabatoseraonline.it
In molti non saranno d’accordo, ma la corrispondenza tra Santoro e Travaglio sul format di Anno Zero è una delle cose più interessanti che si possano leggere di questi tempi sui quotidiani. Perchè i due protagonisti si sono esposti in prima persona è hanno esplicitato una loro visione del mondo. E, quindi, pregi e difetti di questa visione. Michele Santoro è senza dubbio il miglior professionista della televisione italiana, perchè i giornalisti, i tecnici e i registi che lavorano con lui sanno di dover dare il meglio. Fare un talk show è relativamente facile, qualche sedia e qualche microfono. Solo con Santoro diventa non solo una “partita di calcio” ma un derby. Perchè la gelatina si sfalda e un risultato alla fine lo si raggiunge. Non è una partita amichevole come da Vespa o Floris, ai presenti tocca stare sulla corda, esprimersi al meglio, sono sotto pressione, Travaglio compreso.
Alla fine, però, vincenti e perdenti tornano a casa con le proprie bandiere, gli spettatori restano tifosi, anche se hanno imparato qualcosa in più. I “film” di Report, invece, che secondo Santoro si basano sul principio di identità e non di contraddizione, parlano a tutti. Molto più di Anno Zero. Un elettore di destra trova Report illuminante esattamente come uno di sinistra, non deve per forza tifare per i “suoi”.
Perchè Report realmente fa “inchieste giornalistiche e prova a inchiodare i politici alle loro responsabilità”, tanto che i politici lo evitano come la peste. Ma al di là di Report, che è confezionato televisivamente in maniera appena sufficiente, il problema è che le inchieste di “Anno zero” sono lontane anni luce da quelle, per esempio, di “Sciuscià”. Ai tempi Santoro sapeva che il mondo non finiva ad Arcore, ma esistevano la Palestina, la Bosnia e l’Afghanistan.
Ora ha gioco facile pure Bruno Vespa a dire che Santoro è monotematico. E questo è interessante e deprimente perchè vale per tutta la sinistra. Perchè lo spazio che tutti i quotidiani di sinistra dedicano alla politica o alla cronaca estera è sempre più ristretto. Poi finisce che gli italiani quando passano le Alpi si sentano in paradiso. Perchè da quindici anni tutti respiriamo l’aria di Berlusconi. Perchè l’agenda la decide Lui, nel bene e nel male. Respiriamo tutti quella pessima aria condizionata che è il fiato di Berlusconi, rilanciato dai suoi “chihuahua da guardia” o da chi gli si oppone. Respiriamo la sua aria mefitica e viviamo in una palude che ha ucciso ogni speranza. Forse perchè il punto di partenza, un po’ per tutti, è il consenso, soprattutto quello facile e immediato.
L’Auditel di Santoro vale i sondaggi per Berlusconi, un approccio laico ai numeri sembra impossibile. Solo in Italia ci si abbatte o si trionfa per mezzo punto di share. Santoro sarà saltato sulla sedia nel leggere Travaglio che scrive “molti mi dicono che quando si attacca a litigare cambiano canale”. Come se Santoro non conoscesse a menadito quando cambiano canale i suoi telespettatori. Ma questo fondamentalismo degli ascolti ha condannato gli italiani proprio a quella “banlieue culturale” di cui parla il conduttore di Anno Zero. Certo si fanno meno spettatori raccontando quello che succede fuori dai confini italiani ma mentre la televisione arretra, il mondo va avanti. Confronto a dieci anni fa ora volare in Europa costa cinquanta volte meno ed esiste una moneta unica che ha reso tutti gli spostamenti più agevoli. Milioni di persone sono arrivate in Italia da ogni parte del mondo per costruirsi un futuro, ma dai media vengono trattate sempre allo stesso modo. A forza di seguire solo l’Auditel, la televisione italiana è sempre più provinciale, sempre meno europea e Sanremo è ancora il programma di punta.
Detto questo, Travaglio sembra calato in Anno Zero proprio solo per motivi di Auditel. Perchè legge un editoriale ogni giovedì? Nei programmi di Santoro nessuno ha mai letto. Che senso ha la sua presenza in diretta? Quindi un modesto consiglio, Travaglio trovi il suo modo di fare televisione, ci riuscirà senza dubbio, e Santoro torni ad alzare lo sguardo. Certo perderà qualche punto di share, ma gli interessa il consenso o vuole fare informazione? E’ sempre stato bravissimo a farla, perchè oggi arretra?
Cari Travaglio e Santoro, smettete di guardarvi l’ombelico, volate alto. Voi le ali le avete. Altri solo la coda.