Siamo tutti giapponesi
28 Marzo 2011Se fossi un giapponese mi starei quasi incazzando con il mio governo.
Fukushima, oggi le autorità hanno dichiarato che la enorme quantità di radiazioni potrebbe essere forse dovuta ad una “parziale fusione” delle barre di combustibile. E ci voleva proprio un genio per arrivare a capirlo. Però non si sono scomposti più di tanto, il fenomeno viene definito “temporaneo”. Quale infinita pazienza deve animare quel lontano popolo, martoriato dalla natura, dai governanti e dagli esperti che non sanno che pesci pigliare.
Con uno sforzo di fantasia e con i dovuti scongiuri, proviamo ad immaginare come potrebbe svolgersi un tale dramma qui da noi.
Prima di tutto non si riuscirebbe a cavare una parola dal nostro amatissimo premier, neppure con la forza: da bravo comunicatore spara esternazioni a raffica esclusivamente per questioni che lo riguardano da vicino. Basta osservare come non stia affatto spendendosi sulla crisi libica, mentre sulla Giustizia potevano al massimo passare ore fra un messaggio televisivo ed un intervento telefonico ad un qualche convegno di suoi fedelissimi. Il tutto con una grande eco sui media ovviamente, a cominciare dal Tg1. Ci penserebbero forse i suoi ministri a tranquillizzarci, posso immaginare come sarebbero articolare le loro improbabili analisi tecniche sullo stato delle cose. La Santanché organizzerebbe di sicuro una qualche manifestazione a sostegno del premier. L’unica differenza sarebbe la durata estremamente breve dell’evento qualora si tenesse all’aperto: non si sa mai, con tutte quelle radiazioni in giro potrebbe iniziare a fondere pure lei.
Attorno a Fukushima la radioattività è alle stelle, in vari punti del terreno è stata accertata la presenza di plutonio, l’acqua a Tokyo contiene isotopi radioattivi, per chilomentri nei dintorni della centrale neppure Superman potrebbe mangiare la verdura, tanto è contaminata. Eppure secondo la Tepco non ci sarebbe motivo di preoccupazione per la salute umana. La popolazione non sembra in preda al panico, se ne sta tranquilla. Rintanata nelle case segue gli eventi sui media. Quasi come in Italia, di fronte ad un disastro nessuno sembra preoccuparsi più di tanto. La differenza è che loro seguono i canali delle news, noi le fiction ed i reality.
Insomma siamo un po’ giapponesi anche noi, a forza di tirarlo abbiamo pure un premier con gli occhi sempre più a mandorla.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)