CINEMA: SOFFOCARE di Clark Gregg
19 Maggio 2009di Gabriele Niola* per dituttounblog.com
C’è un problema con i libri al cinema. Che sono lunghi, larghi e complessi. Troppo per un film solo. E poi sono pieni di personaggi tutti troppo approfonditi, troppo difficili e che subiscono evoluzioni troppo lunghe all’interno di un racconto troppo dettagliato. Il cinema funziona diversamente. Ecco perchè gli adattamenti fedeli non solo sono impossibili ma quando vengono fatti (utilizzando in maniera impropria la parola “fedele”) riescono malissimo.
Soffocare (il film) non distrugge Soffocare (il libro) ma ne costituisce una specie di piccolo Bignami (un’ampia sintesi direbbero a Rete4), qualcosa di utile per farsi un’idea di cosa il libro abbia da offrire e magari invogliare all’acquisto. Non c’è traccia di approfondimento, non c’è traccia di interesse, non c’è traccia di racconto intrigante e non c’è traccia di cinema.
Come era possibile del resto adattare una materia simile ad un film senza tentare di plasmarlo con violenza? Ci è voluta tutta l’abilità, la forza e l’arroganza di uno dei migliori Fincher di sempre per tradurre il cuore di Fight Club in un film capace di vivere di vita propria indipendentemente dal libro (quanti sanno che viene anch’esso da Palahniuk?).
Il punto è che per portare un libro al cinema è necessario dimenticare il libro, è necessario prenderne l’architettura generale e tradirla. Scegliere due o tre elementi che si considerano quelli veramente portanti (e qui si vede l’abilità di chi deve operare la traduzione) e trovare tutto il resto. Trovare una veste grafica, un’estetica in grado di supportarla, trovare un linguaggio musicale e un sound design opportuni, trovare interpreti, uno stile di recitazione, un montaggio ecc. ecc. insomma aggiungere tutto quello che il libro non ha intorno ad una sua parte minuscola. Ecco tutto quello che ha accuratamente evitato di fare Clark Gregg al momento di girare Soffocare.
La sensazione è che davanti ad un soggetto imponente, forte e traboccante di personaggi interessanti si sia pensato di poter abdicare lo specifico cinematografico, che tutti i comparti della messa in scena potessero passare in secondo piano lasciando che la forza della storia trascinasse il film. Così ovviamente non è, e il minimalismo delle riprese si traduce in un minimalismo dei significati che Soffocare (il film) accenna solamente, lasciando l’amaro in bocca a chi non ha letto il libro e una forte rabbia a chi l’ha letto.
* Gabriele Niola,
16 commenti presenti
Saluto con estremo piacere l’esordio su questo blog di Gabriele Niola, validissimo ed apprezzato giornalista. Per l’occasione, abbiamo aperto la nuova rubrica “CINEMA”. Spero che fra i suoi molti impegni trovi ancora il tempo di dedicarci la sua attenzione
Grazie
Scritto da Sergio Fornasini il 19 Mag 2009
Ottima questa nuova rubrica e speriamo di nuovi ed interessanti articoli di Niola.
Amo le recensioni dei film che non accennano minimamente alla trama.
Scritto da tequilero il 19 Mag 2009
eccomi, giornata di merda… stranooooooooo………….
cmq… grazie Gabriele, una persona fantastica che ho conosciuto personalmente e che sono riuscito a corrompere per una sua performance sul nostro Blog.
Cmq Gabriele è molto incasinato, quindi gli ho dovuto promettere un sacco di donne e sesso…
Il primo pezzo, visto che sono il corruttore, non poteva che essere per Soffocare… della serie: ti prego ti prego ti prego…
Il film l’ho visto subito dopo la recensione, non ce la facevo. Soffocare è il mio libro preferito, e oltretutto sapevo da più di un anno che il film era in lavorazione. Sul sito italiano di Palahniuk se ne sono sentite di tutti i colori, e mi sono preoccupato parecchio. Le premesse non mi piacevano. Cmq alla fine l’ho visto.
Durante il film, parlando da lettore del libro, è stato molto carino seguire passo passo scene che avevo in testa, ma al di là dell’impossibilità di descrivere con precisione ciò che sprigiona Palahniuk, si saltano dei passi importanti. Il susseguirsi del film non è coinvolgente, ok cresce, ma immedesimandomi in chi non ha letto il libro non mi direbbe nulla. Il tutto si restringe secondo il regista in una storia d’amore per la madre e per la “dottoressa”, ma il libro è troppo complicato. Anche se non impossibile. E’ stato affidato secondo me alla persona sbagliata. O forse l’unico che aveva capito la pazzia di Palahniuk era proprio Fincher, di cui lo stesso scrittore restò soddisfatto alla grande in Fight Club.
Oggi Palahniuk è consacrato come un grande, ma queste sono le cose che fanno incazzare chi lo ama. Perchè se si commercializza l’arte succedono sempre casini, si distrugge tutto. Non approfondisco, ma ci sono dei dettagli che chiaramente non sono stati approfonditi che mi fanno avvelenare. Cmq al momento questo film per me non ha la sufficienza. Fight Club è un capolavoro, questo è uno sfregio.
Nota positiva, i Radiohead nei titoli di coda. FINE.
p.s. Gabriè, Guidoz mi ha detto che in radio non hai parlato benissimo di Fight Club. Voglio dei chiarimenti huahuahuahuahuahuahuahuhua
Scritto da Tyler il 19 Mag 2009
ho detto due volte approfondisco ghhghghghg so stanco
Scritto da Tyler il 19 Mag 2009
Approposito di libri, per chi come me è ghiotto di storie di “Giornalisti che raccontano Giornalisti”, è appena uscito “Ci metto la firma”, di Mariano Sabatini.
Interviste, retroscena, consigli, errori di grandi (e piccoli) professionisti del giornalismo.
Wn
Scritto da Wil Nonleggerlo il 19 Mag 2009
miiiinchia Tyler, sarai mica un critico cinematografico in divenire? uahuahuha
Scritto da Sergio Fornasini il 20 Mag 2009
ehehhehehe no no, sono un lettore scarsissimo, maniaco di Palahniuk, poi per il cinema cmq anche lì ho le mie manie, tipo la Bigelow, oppure svomitazzare su quello schifo dell’ultimo Star Trek 😉
Scritto da Tyler il 20 Mag 2009
grazie a tutti per l’accoglienza, dopo le moderate insistenze di Tyler e le visite a casa dei suoi gentilissimi quanto convincenti “amici”, ho deciso di accettare con gioia questa collaborazione!!
Si la storia di Fight club è vera: non ne ho parlato benissimo. Secondo me si è creato un culto spropositato attorno a quel film che è obiettivamente buono ma assolutamente non il film fondamentale della storia come si sente in giro! Ha non solo il merito di rendere molto bene una trama complessa, stratificata e piena di spunti ma anche di farlo con un senso del cinema e una varietà di strumenti molto apprezzabile (proprio quello che non fa Soffocare). Ma poi basta.
Personalmente non lo ritengo un film che ha tracciato una via, creato una frattura, fondato un movimento, sconvolto delle menti, segnato un momento, gettato dei semi, creato uno stile e via dicendo.
Se della trama non parlo, perchè come ho già detto è adattata benissimo da un’opera importante, stilisticamente ripete quanto fatto in Seven. Lavoro non solo ottimo (quello di Seven) ma anche difficile da replicare, quindi applausi. ma poi basta.
Scritto da Gabriele Niola il 20 Mag 2009
Gran bel film Seven.
Sergio hai pensato di aggiungere una rubrica musicale?
Si potrebbe chiedere la collaborazione di due autentici esperti come Tyler e Dean Keaton.
Saluti.
Scritto da tequilero il 20 Mag 2009
tequila, siamo aperti a tutte le collaborazioni, aggratis per mancanza di fondi. per il momento i google ads in due mesi hanno fruttato una favolosa cifra, fra poco arriviamo a 40 dollari americani 😀
Scritto da Sergio Fornasini il 20 Mag 2009
veramente è un po’ che stavo puntando sulla musica ma cercando cmq collaborazioni da amici, io scrivo uno schifo sinceramente. Pure te però Tequì senti bella roba, e namio su…
Il mio amore Dean se è appasionato, magari desse na mano, potrebbe pure farlo in altri temi vista la preparazione di quel malefico ghghghhghghgh
Scritto da Tyler il 20 Mag 2009
Sergio, quanno me ricordo clicco sugli ads, vedrò di essere più insistente.
Dicce quanno raggiungi una cifra decente che se li annamo a magnà tutti.
Se mi viene in mente qualche recenzione (alla Palomba)e sopratutto se riesco a stare al pc per diletto per più di 10 minuti, te la posto.
Effettivamente Dean potrebbe regalarci parecchi articoli interessanti.
E poi:
Spinella ritorna, questo blog è buono buono ed io, fabrizio, sto soffrendo per il tuo abbandono.
Scritto da tequilero il 20 Mag 2009
Spinella sto blog aspettaattè 😀
Scritto da Tyler il 20 Mag 2009
Per essere un esperto musicale, caro avvocato Tequilero, avrei bisogno almeno di essere in grado di leggere uno spartito e suonare uno strumento.
La mia passione per la musica pop è invece unicamente viscerale, dettata dagli stati d’animo, dalle emozioni.
Non potrei mai fare il critico, non in Italia, certamente. Non sono sufficientemente supponente. Mi perdonerà se la butto in politica anche qui.
In fin dei conti lei ha scritto quelle parole perchè apprezza molti dei video che riporto su Facebook, ma anche qui si tratta di gusto personale.
A quel gran tesoruccio di Tyler, che si commuove ogni volta che parte “Where Is My Mind?” dei Pixies, affinchè migliori il suo stile di scrittura, consiglio di non esagerare con le onomatopee.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 20 Mag 2009
onomatochè? ahuahuahuhuahua
no amore mio, Fight Club è DUST BROTHERS prima di tutto. Cazzo m’hai perso altri 300 mila punti huahuahuahuahuahuahuahuahu
Scritto da Tyler il 20 Mag 2009
Irrecuperabile.
Scritto da Dean Keaton il 21 Mag 2009