SOSPETTI RAGGIRI: CERTIFICAZIONI AGRICOLE E CESSIONI CREDITI
18 Gennaio 2011Ricevo la segnalazione di iniziative “finanziarie” sospette. Si tratta di fantomatiche comunicazioni da parte di società sconosciute al destinatario, in comune hanno la richiesta di un corrispettivo in contanti per prestazioni non richieste. A quanto pare in rete non se ne parla molto, almeno per quanto riguarda questi due approcci specifici. Grazie a Fabrizio Spinella per la dettagliata descrizione, gli rinnovo l’invito a produrre la documentazione relativa, se nella sua disponibilità, per poterla qui pubblicare. Depurata ovviamente di riferimenti a persone o società destinatarie per rispettarne la privacy. Potrebbe servire ad aiutare i nostri lettori nell’evitare di sganciare impropriamente soldi a sconosciuti ed anche per segnalare questi sospetti raggiri ad altri organi di informazione. (sf)
Mi scusi, Fornasini, se invado il suo blog, per segnalare uno strano fenomeno che di solito s’intensifica in certi periodi di difficile congiuntura finanziaria, e che mette in moto le meningi di certi personaggi con le più disparate tecniche che utilizzano banche dati di enti creditizi e di catasti.
Negli ultimi mesi vengono spedite a destinatari diversi (possessori di aziende agricole, utenti di servizi bancari, eccetera) missive con richieste di versamento per: 1) “richiesta d’ingresso nel sistema di controllo e certificazione” dei prodotti agricoli; 2) “cessione di credito” da parte di primarie società finanziarie nazionali a sconosciute sigle che rivendicano quindi pagamenti di debiti.
Nel primo caso, una “società certifica di B.B. & C.” (proprio così!) che risiede in un paese della provincia di Bari manda a titolari di piccole aziende agricole pescate a casaccio da elenchi sommarii di diverse regioni (spesso con vaghe indicazioni di via) un bollettino di conto corrente postale precompilato con la cifra di 180 euro, con la causale “pagamento fase avvio per richiesta accesso al sistema di gestione, controllo e certificazione volontaria metodo di produzione da agricoltura sostenibile come da Regolamento Società Certifica revisione anno 2010″. Sembra una gag di Totò e Peppino (occhio alla “fase di avvio” e alla “certificazione volontaria”!). Se cento persone cadessero nell’inganno, i presunti certificatori incasserebbero diciottomila euro, fidando nel fatto che questa loro destrezza non troverebbe mai sanzione in un tribunale (con quel che costa avviare una siffatta causa per riavere il denaro, e con quel che dura…). Un giro per internet fa scoprire che questa società era stata inibita con un decreto ministeriale dall’esercitare simili attività di certificazione. E comunque, quello che più colpisce è che la missiva si presenta in forma dimessa con un timbro sghembo del mittente sulla busta, con un indirizzo approssimativo e senza alcuna lettera di accompagnamento.
Nel secondo caso, in una povera busta senza mittente contenente una sbiadita lettera (e fotocopie di atti che sembrano montaggi) intestata “R. B. Consulenze” che ha sede in un paese della provincia di Pescara, si comunica una “cessione credito Bipielle Ducato Spa a TRC SpA di Roma” del 7 dicembre 2004 e si richiede di chiudere un supposto “contenzioso” con il versamento di una somma di 1.500 euro entro la data del 25 gennaio, trascorsa la quale il debito “verrà adeguato a euro 3.118,55 oltre interessi”. La cosa sarebbe ridicola, se non fosse allegata alla comunicazione una fotocopia (frutto di assemblaggio con firma autentica del destinatario e l’indicazione di un suo vecchio conto bancario) di una richiesta di finanziamento alla Ducato di dieci milioni di lire del 13 febbraio 2001, anno in cui era già in vigore l’euro. Si dà il caso che non esiste alcun finanziamento da restituire. Presumo che tali intestazioni possano essere state dedotte da vecchie banche dati clienti cartacee od elettroniche di enti creditizi, e anziché destinate al macero o alla distruzione(dopo tutti i passaggi nelle fusioni di istituti), girate da qualcuno a società di recupero crediti. Interessante, per l’apprezzamento della gag simile a quella di Totò nominato presidente di una società per fargli firmare cambiali poi regolarmente protestate, l’indicazione della cifra 3.118,55, con questa precisione di centesimi…
Cosa fare? Le missive pervengono in posta ordinaria (né raccomandate, né ricevute di ritorno, che costituirebbero prove di eventuali raggiri), con vaghe indicazioni di responsabili. Denunciarle, per chiarimenti, alla Guardia di Finanza, sarebbe segno di civismo, ma chissà quante ne ricevono (a Roma fui fregato da una finta società di pony express che incamerò gli anticipi e dopo tre consegne scomparve).
Segnalarle a “Striscia la notizia” attraverso questo blog, che ne dice?
Fabrizio Spinella
4 commenti presenti
..anche io ho ricevuto una lettera dalla società R.B. CONSULENZE relativa ad un finanziamento aperto nel 1993 e che mi ricordavo aver chiuso. A distanza di 18 anni questa società mi chiede una somma di 1500 euro per chiudere a stralcio tale finanziamento. Cosa di per sè assurda visto il tempo che è passato a 3000 euro fortunatamente mi sono informato ed ho scoperto che è una probabile truffa soprattutto perchè altrimenti avrebbero chiesto una cifra superiore visto che gli interessi con il tempo aumentano, non certo diminuiscono. Sto pensando se fare o meno una segnalazione alla Gdf..che mi consigliate?
saluti
Scritto da alessandro quintè il 2 Ago 2011
Segnalare il fatto alla Guardia di Finanza è opportuno. Bisogna evitare che qualche malcapitato sia derubato da questi figuri che hanno anche un sito internet e quindi sono facilmente identificabili.
Scritto da Fabrizio Spinella il 4 Ago 2011
Oggi in data 19/10/2011 mi riscrive codesta societa’ e mi dice sempre che vuole 1500 per chiudere il prestito non pagato ad agos service di 4.279.38 adesso mi rivolgero’ al mio legale per vedere il da farsi ma cosi su due piedi non mi ritrovo nulla che dimostri di averlo pagato cmq penso che se non fosse stato pagato non aspettavano 18 anni per avere i soldi vediamo che succedera’
saluti
Scritto da alessandro quinte il 19 Ott 2011
Cercando il sito della R.B. Consulenze mi e’ venuto all’occhio questo blog dove si tocca il tasto della truffa. Bhe’ io posso capire che al giorno d’oggi bisogna aver paura di tutto e tutti e stare sempre sul chi va’ la’ pero’ essendo anch’io del settore recupero crediti tengo a precisare che, innanzitutto il nostro lavoro e’ come un altro e non dobbiamo essere presi per ladri come a volte siamo chiamati, poi prima di affermare qualsiasi cosa nei confronti di agenzie di recupero crediti nella fattispecie della RB Consulenze bisogna conoscere bene il lavoro e non fare i professori perche’ una pratica di finanziamento puo’ essere stato acceso anche 30 anni fa’ ma se’ all’interno vi sono atti interuttivi il credito e’ ancora esigibile, per quanto riguarda l’importo e’ bene che sappiate che, una volta che una societa’ ha acquistato un credito puo’ proporre benissimo un saldo a stralcio andando ad abbattere parte del dovuto. Con questo dico a Quinte’ e Spinella ad ognuno il suo lavoro, con queste dichiarazioni fuori luogo rischiate di rovinare l’immagine di una Societa’
Scritto da verdi giovanni il 3 Mag 2014