Speciale Elezioni. Compito in classe: descrivi la campagna elettorale della tua città.
6 Giugno 2009il grande ritorno di Nicoletta Salata per dituttounblog.com
SVOLGIMENTO:
Tra le tante cose che si potrebbero raccontare su questa campagna, montagna o cuccagna ecco una breve descrizione di quelle che mi hanno maggiormente colpito.
In giro per la città è un via vai, un su e giù, un andirivieni di svariate tipologie di autoveicoli che trasportano le immagini dei vari candidati.
A seconda della dimensione del mezzo la foto del potenziale sindaco o consigliere o rappresentante nazionale di un dato partito, aumenta o diminuisce di grandezza. Ho potuto ammirare gigantografie di vertiginoso impatto scorrere lungo strade cittadine e subito dopo sopraggiungere da lontano altri mezzucci assai più piccoli che scomparivano rivestiti dalla foto che li ricopriva. Ho visto anche un’ Apecar molto vintage che se da un lato incuriosiva bonariamente l’attenzione per questo suo gusto rétro, dall’altro faceva un po’ modestia, miseria o vorrei ma non posso.
Questa differenza di appariscenza e numero di autoveicoli ad uso pubblicitario per ciascun schieramento, mi dimostra semplicemente una già nota realtà che potrei qui trasformare in morale della favola: e cioè che chi ha più mezzi, più mezzi ha!
E chi ne ha di più ha utilizzato anche quella tipologia di pubblicità esterna che prende il nome di “vela”. Insomma si può dire che in alcuni momenti la città sembrava lo scenario di una battaglia navale, dato che una vera e propria flotta di questi invadenti ed ingombranti natanti su ruote hanno attraversato in lungo e in largo l’oceanico traffico cittadino. Da immortalare la scena in cui ad una delle rotonde spartitraffico del centro si sono incrociati, usando una terminologia velistica, lo spinnaker (o fiocco pallone!) e la tempestina (o tormentina!). Oppure, quali varianti della parola vela: la velona e la velina…! Figure peraltro femminili che in queste elezioni hanno avuto la loro denigratoria parte. E che per bocca di un tale Eolo d’Ario nella cui fauci sono convogliate turbolente come i quattro venti, esse hanno soffiato, alcune volte evidentemente in…poppa, ma tendenzialmente contro vento.
Talvolta questi mezzi mobili si fermano in qualche area di sosta, gettano l’ancora e si mettono in bella mostra. Naturalmente in zone strategiche di passaggio, in modo tale da essere avvistati da un maggior numero di persone. Che potremmo anche definire propriamente naufraghi, perché in mezzo a tanto caos e messaggi si finisce per perdere la rotta. Quand’anche fosse la dritta!
Chiudo questa mia un po’ scherzosa riflessione sulla pubblicità mobile dicendo che (almeno e per fortuna) non si è sentito urlare da un carretto (dicasi propaganda fonica), a mo’ di strillone o arrotino, qualcuno che promuoveva a squarciagola il suo prediletto. Anche perché, semmai, “il carretto passava e quell’uomo gridava: gelati”!
Sempre a proposito di pubblicità, ho notato che le strutture adibite all’affissione dei manifesti elettorali registrano un numero sorprendente di cambiamenti. Come un calendario giornaliero al quale ogni mattina si strappa il foglio precedente e che non è mai uguale al giorno prima, queste bacheche d’immagini misto mare (stiamo sempre solcando le acque marine!) si rinnovano in continuazione. Passi ad un’ora ics e vedi affisso il bel faccione, spesso ripassato al photoshop e pure con scarsi risultati perché magari conoscendo di persona il tale ti sembra tutto sommato meglio dal vivo (ne ho visto uno che è così sbiancato che pare morto); transiti più tardi o la mattina successiva e ti accorgi che qualcosa è cambiato.
Per terra strisce di manifesti strappati e nuovi volti appesi. Oppure strati di manifesti sovrapposti che se dovesse piovere (la colla c’è già in abbondanza), qualche chilo di cartapesta è garantito. Del resto con la cartapesta si fanno notoriamente pupazzi e burattini.
Tra l’altro il futuribile professore di educazione civica, nel corso di una fantomatica ed immaginaria lezione, ci ha spiegato che esiste una legge che regolamenta le affissioni elettorali.
Si tratta della Legge 4 aprile 1956, n. 212 – “Norme per la disciplina della propaganda elettorale”, aggiornata dalla Legge 24 aprile 1975, n. 130 – “Modifiche alla disciplina della propaganda elettorale ed alle norme per la presentazione delle candidature e delle liste dei candidati nonché dei contrassegni nelle elezioni politiche, regionali, provinciali e comunali”.
Questa legge dice tra l’altro che i manifesti devono essere affissi esclusivamente negli appositi spazi destinati in ogni Comune, che sono proibite le iscrizioni murali e quelle su fondi stradali, rupi, argini, palizzate e recinzioni, e che “chiunque sottrae o distrugge stampati, giornali murali od altri, o manifesti di propaganda elettorale previsti dall’art. 1, destinati all’affissione o alla diffusione o ne impedisce l’affissione o la diffusione ovvero stacca, lacera o rende comunque illeggibili quelli già affissi negli spazi riservati alla propaganda elettorale a norma della presente legge, o, non avendone titolo, affigge stampati, giornali murali od altri o manifesti negli spazi suddetti è punito con la reclusione fino ad un anno e con la multa da lire 100.000 a lire 1.000.000”.
Eppure questa stratificazione, nemmeno perfetta in quanto in alcuni casi fuoriesce una parte del candidato del foglio di sotto e si combina con quella dell’ultimo appiccicato, non può essere opera del vento! Qui c’è lo zampino…del rivale attacchino!
Un altro pensiero è che, a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale e dal voto, restano in alcuni elettori ancora dubbi su come si vota. Ho sentito i miei amici di V° discutere sul “voto disgiunto” della scheda azzurra. Lamentavano il fatto che, interpellati alcuni candidati a Consigliere comunale, ne avessero ricevuto contrastanti risposte. Qualcuno ha dichiarato infatti che “disgiunto” sta a significare che nella stessa scheda si può votare per un candidato Sindaco e per un candidato Consigliere appartenente ad una diversa coalizione. Coalizione, non partito. Il che significa dare due voti piuttosto in contrasto l’uno con l’altro, o in opposizione per dirla forse più tecnicamente.
Qualcun altro avrebbe sostenuto invece che ciò non è esatto, anche perché è totalmente illogico, e che il voto al candidato Consigliere s’intende “disgiunto” perché egli può essere di un partito diverso di quello del candidato Sindaco, ma deve rientrare nella stessa coalizione.
Per quel che ne ho capito io la prima versione è quella esatta; ho anche capito però che non è possibile che questi candidati siano così ignoranti.
Se poi si aggiunge che un altro candidato Consigliere, questa volta di Quartiere, fino a dieci giorni fa non sapeva che si vota anche per le Provinciali e le Europee viene da chiedersi se non sia il caso di fargli fare un esame di ammissione a questi cialtroni.
L’ultimo aspetto che segnalo tra i numerosi che mi hanno colpito, è quello relativo alla cassetta della posta. Da qualche tempo essa si riempie tutti i giorni di buste, dépliant, volantini, fino ai più ridotti santini formato tascabile, da portare eventualmente con sé in cabina come promemoria (il rischio di confondersi è elevato) o tuttalpiù conservarli come segnalibro. Di quelli già letti e che non si rileggeranno mai più.
Chi la svuota una volta al giorno riesce a smaltire questa invasione cartacea, ma chi per esempio dovesse esser stato assente per diversi giorni da casa, faccia attenzione quando apre la porticina: una cascata di corrispondenza, perché no..indesiderata, potrebbe cascargli addosso. Volendo si può anche posizionare sotto un sacchetto e scaricare il tutto direttamente al bidone. Non so se sia più indicato quello della raccolta carta o del secco non riciclabile.
Di tutto questo materiale promozionale, ho sentito mio padre dire che solo un mittente ha indicato riassumendole, le modalità del voto. I colori delle schede, come dare le preferenze ecc… Peccato non sia della sua corrente politica, ma lo ha molto apprezzato.
Insomma, alla luce di questa panoramica ingarbugliata in cui le informazioni sembrano non essere chiare e altre sono sfociate in tutt’altro, voglio concludere dicendo che sono proprio contento di non essere ancora maggiorenne.
Ma mi rivolgo lo stesso a Lei, ipotetico candidato da me prescelto: io non ho l’età, non ho l’età per…votarti…ma se andassi in cabina, come un Fregoli qualsiasi mi trasformerei in castigatore, in cacciatorpediniere e metterei sul tuo nome una bella x di colpito e affondato.
Come dite, vorreste sapere dove e chi?
Eh no, mi è stato insegnato che il voto è un segreto.
E’ fin troppo palese invece che finché la barca va, c’è chi la lascia andare.
2 commenti presenti
Per farla breve: solo Lega Nord. Con camion, manifesti, volantini, opuscoli, giornalini e chi piu’ ne ha piu’ ne metta
e feste a destra e a manca
Scritto da emanuele il 7 Giu 2009