Super Guido Bertolaso candida l’Aquila per i giochi olimpici invernali del 2018. Peccato, è fuori tempo massimo. Verrà presentato ricorso per ammettere la candidatura?
3 Marzo 2010Guido Bertolaso a quanto pare è diventato grande-evento dipendente. Forse non ce ne eravamo avveduti, almeno fino a quando non è scoppiato lo scandalo per gli appalti del G8. Ora la sua passione è più evidente, anche per la stampa che fino a qualche tempo fa lo trattava in guanti bianchi.
Per Super Guido l’amore per l’Aquila è ormai divenuto una vera cotta, alimentata dal successo del G8. Un risultato non proprio a buon mercato, lo spostamento dell’evento dalla Maddalena è costato qualcosa come 800 milioni, oltre ad aver abbandonato a se stesse le opere in allestimento sulla meravigliosa isola sarda.
“Ho guardato l’altra notte, e mi sono commosso, la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali di Vancouver. Conosco ormai bene il territorio aquilano e secondo me un’idea bellissima sarebbe quella di candidare L’Aquila alle Olimpiadi invernali del 2018“. Lo ha detto in un’intervista al Tg5 il Capo della Protezione civile Guido Bertolaso (Adnkronos – 02 marzo, ore 20:31)
Bertolaso sarà anche un bravo organizzatore ma temo non abbia le idee chiare in fatto di sport invernali. La bellissima regione Abruzzo ha in effetti più di un sito con impianti sciistici, seppure le piste abruzzesi non ospitino di norma neppure una gara del circuito mondiale. Per conoscerne la ragione basta andare a fare una sciata da quelle parti: molti impianti di risalita sono obsoleti, le piste non sempre vengono battute con cadenza giornaliera e spesso non sono neppure segnate con paletti ai bordi e così via. Quello che normalmente non manca è la neve, come anche le strutture ricettive un po’ fatiscenti. Mancano piste con lunghezza e pendenze adeguate ad un alto livello di agonismo. Insomma un comprensorio come quello di Garmish a l’Aquila se lo sognano, con rispetto parlando. Non mi sembra esistano piste da bob e slittino, e credo neppure un trampolino per il salto. Insomma sarebbe tutto da costruire da zero se davvero si volesse arrivare a livello olimpico. E quando c’è da fare qualcosa di grosso la torta degli appalti si fa più ricca.
Non sono tardate le reazioni alla dichiarazione di Bertolaso, una delle più entusiaste è stata quella di “Carlo Masci, assessore regionale alle Attività Sportive, che vede nella proposta un buon trampolino di lancio per il territorio“. Quando gli è stato fatto notare che per la candidatura alle olimpiadi invernali del 2018 i termini erano già scaduti da mesi, non si è perso d’animo, secondo lui “tutti insieme si potrebbe tentare di puntare sulle Universiadi in programma per il 2017 le cui candidature scadranno nel 2011”. Insomma non conta il fine, purché ce ne sia uno prestigioso (e ricco) da perseguire.
Mario Pescante, vicepresidente del Comitato Internazionale Olimpico ed abruzzese D.O.C., di fatto boccia l’idea di Bertolaso: in una nota diffusa dall’Ansa raccomanda di “non alimentare false illusioni”, “bisogna stare con i piedi per terra”.
Non è che invece di pensare alle cattedrali nel deserto si potrebbe iniziare a rimuovere le macerie e ricostruire l’Aquila? Mi dicono che nei paraggi c’è stato un terremoto.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)