TASSA SUL DEPOSITO TITOLI: TREMONTI, VERGOGNA!
4 Agosto 2011di Gianluigi De Marchi
Lo confesso: sono un grande ammiratore del Ministro Tremonti, di cui riconosco la grande capacità professionale e politica, la forza di resistere alle pressioni di chi vorrebbe distribuire soldi a tutti senza fare i conti con la realtà pur di raccattare qualche voto in più (ma a cosa serve se il Paese va allo sfascio?). Se negli ultimi tre anni ci siamo salvati dal disastro finanziario ed economico lo dobbiamo soprattutto a lui, che ha saputo dire di no quando bisognava dire di no (ed era infinitamente più facile dire di sì per avere applausi scroscianti anziché fischi o critiche).
Però…
Però il balzello sul deposito titoli se lo poteva proprio risparmiare, perché è odioso tanto quanto il famigerato 6 per mille sui conti correnti applicato dal Governo Prodi anni fa o l’ICI sulla prima casa. E’ odioso perché è in pratica un’imposta patrimoniale, che non colpisce cioè il reddito dell’investimento, ma il capitale investito. E dopo aver condannato ogni forma di patrimoniale ed aver promesso di “non mettere le mani nelle tasche degli italiani”, Tremonti questa volta ha toppato. E la tassa colpisce, nonostante la correzione in corso di approvazione in Parlamento, i piccoli risparmiatori, per i quali pagare 0,5% l’anno sul proprio misero dossier con 10-20.000 euro di obbligazioni rappresenta un costo enorme che rischia di azzerare il rendimento (i titoli a dossier, acquistati magari l’anno scorso o tre anni fa, non rendono più del 3% lordo: dedotta l’imposta sugli interessi e la tassa sul dossier, 20.000 euro non danno più di un risicatissimo ed “inutile” 1,75%).
Consiglio per il mio amico Tremonti: non cercare i soldi tra chi ne ha pochi basandoti sul calcolo che pochi soldi versati da tutti diano grandi cifre (è vero, ma non è giusto), fatti dare tanti soldi da pochi, e vedrai che potresti ottenere le stesse cifre (è vero ed è etico!). Dove prendere soldi non è difficile, basta guardare i bilanci delle banche e delle compagnie di assicurazione, gonfi di utili prodotti applicando costi altissimi ai loro clienti (e non si dica di no: siamo i più cari in Europa e forse nel mondo!); basta guardare i bonus faraonici dei dirigenti delle aziende intermediarie che guadagnano tosano il denaro che passa attraverso le loro mani; basta calcolare il totale dei proventi diretti ed indiretti dei politici, dei loro portaborse, dei loro parenti a vario titolo foraggiati dal sistema, eccetera.
Coraggio, Giulio, fai qualcosa!
Grazie