Telemarketing alla riscossa – Emendamento osceno del senatore Malan (PdL) ad un disegno di legge che non c’entra nulla: se passa, preparatevi a staccare il telefono per stare tranquilli a casa vostra
4 Novembre 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Parliamoci chiaro e senza fraintendimenti politici: se passa l’emendamento di quel gran genio del senatore Malan (PdL) le conseguenze non sono interpretabili, sono una certezza. Ad ogni ora del giorno e della notte, sia che stiate cucinando, dormendo, trombando o giocando con i bambini, potrebbe arrivare sul vostro telefono una chiamata di una simpatica operatrice che vi vuol vendere o meglio mollare qualcosa. Potrebbe essere il solito cambio di gestore telefonico oppure la proposta di acquisto di fiori, servizi, oggetti di dubbia utilità. Qualunque cosa, l’unica certezza è che chiunque vi potrà chiamare, anche se avete preventivamente negato il consenso affinché ciò avvenga.
Ricordate qualche anno fa quando arrivò a casa un modulo pressocché sconosciuto da firmare e restituire? No? Nessun problema, sono in pochissimi a ricordarlo. Conteneva una domanda fondamentale, espressa in termini criptici e pertanto incomprensibili ai più. La sintesi del documento era il consenso ad essere disturbati per ricevere proposte commerciali provenienti da perfetti sconosciuti, oltre ad acconsentire di essere pubblicati nell’elenco telefonico. Chiunque avesse qualcosa da vendere insomma poteva contattarvi, in pratica anche molestarvi se la vostra risposta fosse stata positiva. Anche non esprimendola, ovvero senza rispedire il questionario, siete stati iscritti nell’elenco dei consenzienti, sappiatelo.
All’epoca la negazione del consenso alla pubblicità non fu massiccia, probabilmente per il modo farraginoso nel quale era formulato il quesito. Con il moltiplicarsi dei molestatori – pardon – venditori via telefono, il fenomeno divenne più sentito nel corso del tempo. Moltissimi chiamarono il proprio gestore, si informarono e decisero di smetterla di farsi chiamare nel bel mezzo dello svolgimento degli affari propri. Così iniziò a crescere il numero di coloro che decisero di uscire dall’elenco telefonico e dal libero accesso a chiunque, una moltitudine di gente che chiamava per importunare, più che per proporre.
Ai giorni nostri non è che siano tutte rose e fiori, nonostante le limitazioni: ti chiamano lo stesso, anche se sei fuori elenco ed hai negato il consenso alla pubblicità. Ne parlo per esperienza personale, sono fuori da tutti gli elenchi ma comunque è classica la chiamata che arriva mentre sto scolando la pasta per il pranzo del sabato: il bricconcello del telefono non conosce privacy e squilla. Seppure negando con toni decisi, quasi certamente arriva la seconda chiamata a distanza di pochi giorni. Dopo di che è regolarmente partita la minaccia di denuncia alla polizia postale e si sono calmati, ma in casa propria si gradirebbe privacy e tranquillità. Lo sa bene chi ci governa, perché i suoi sudditi non possono (nel loro piccolo) godere di una frazione infinitesimale della riservatezza di Sua Maestà?
Nonostante le continue e sperimentate violazioni, le difficoltà per i call center che diffondono proposte commerciali via telefono sono evidentemente cresciute. Non c’è problema, arriva la politica del fare e risolve tutto: eccola scendere in campo, quando non ti serve è sempre pronta dietro l’angolo. Il fantasmagorico senatore Malan ghe pensa lui, ammiratelo nella foto a fondo pagina: un volto che esprime tutto quello che c’è da sapere. Sta proponendo di farci rompere i coglioni per un certo periodo di tempo, minimo sei mesi, dopo di che se siamo saturi possiamo chiedere di smetterla. Ma solo se richiediamo l’iscrizione ad un particolare elenco di persone che non desiderano ricevere questo genere di chiamate, altrimenti la tortura continua. Anche se abbiamo già detto, scritto e sottoscritto di non voler essere disturbati via telefono. Tutto, annullato, si ricomincia da zero.
Anche se abbiamo il telefono fuori elenco ed abbiamo negato il consenso alla pubblicità. Insomma fino ad ora abbiamo scherzato, arriva Malan e rimette tutto a posto. La cosa di per sé non sarebbe nemmeno strana, ce n’è tanta di gente in giro che va dicendo cazzate, anche se eletti dal popolo. Quello che va molto oltre è che a sostenere questa stronzata c’è anche un giornale, anzi il Giornale con un meraviglioso articolo a firma di due emeriti professori, sostenendo che tutto ciò è buono, giusto e quasi sacrosanto. Non ci credete? Anch’io avevo difficoltà a farlo, vi capisco. Allora andatevi a leggere l’articolo del Giornale online.
Torniamo al senatore Malan: suo è l’emendamento al disegno di legge n. 1784, fra l’altro non si comprende cosa c’entri con la licenza ai televenditori di rompere i coglioni a domicilio, visto che il testo riguarda la «Conversione in legge del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee».
Grazie Malan, sei un tesoro oltre che un mago. Se riesci a far passare il tuo emendamento ti auguro solo che le conseguenze di quanto stai facendo possano essere da te apprezzare pienamente e soprattutto personalmente. Con chiamate continue a te, alla tua famiglia, ai tuoi amici, ai parenti fino al 12esimo grado, pure quelli all’estero. Che ti possano televendere di tutto, e che tutti i tuoi elettori possano venirti a ringraziare di persona del grande beneficio apportato alle loro vite grazie a questa tua geniale e disinteressata iniziativa.
Nella foto sottostante: il senatore Malan, ricordatevi la sua faccia e se lo incontrate ringraziatelo di persona, si sta prodigando per la vostra tranquillità ed il vostro benessere
7 commenti presenti
Fornasini, grazie per l’info.
Ma il rompimento di maroni arriverà anche sui cellulari?
Scritto da Candidus il 4 Nov 2009
Qualcuno ha ancora un cervello per pensare, meno male
Roma, 4 nov. – (Adnkronos) – L’Antitrust boccia l’emendamento presentato in aula al Senato da Lucio Malan del Pdl, che esclude, in materia di pubblici servizi locali, il parere preventivo dell’Antitrust e prevede una relazione a posteriori. Ad avviso dell’Autorita’ la norma se introdotta farebbe fare un passo indietro nelprocesso di liberatizzazione dei servizi pubblici locali.
Scritto da Sergio Fornasini il 4 Nov 2009
p.s. per la cronaca, lo stesso Malan aveva ritirato il 30 ottobre un suo presedente emendamento anche peggiore di quello attuale, si era eso conto che stava esagerando. (http://punto-informatico.it/2741352/PI/News/telemarketing-nuovo-emendamento.aspx)
@ Candidus: se il cellulare non è inserito in elenco (è possibile farlo già da un po’ di tempo ma solo su richiesta del titolare del numero) non dovrebbe venir molestato. Dico dovrebbe, anche il mio telefono fisso è da sempre fuori elenco ma riescono a bevvarmi lo stesso. Il sistema è semplice, i call-center chiamano i numeri in sequenza così li provano tutti. Tanto per farci due risate ed un esempio: io lavoro per una società di telecomunicazioni, un paio di mesi fa in ufficio è arrivata una chiamata da aprte di una società concorrente che ci voleva offrire linea Internet a velocità mirabolante e quant’altro. Siamo stati al gioco, abbiamo attivato il viva-voce ed abbiamo fato parlare per un cinque minuti abbondanti una simpatica operatrice, poi alla fine abbiamo fatto loro la controproposta di vendere noi a loro un servizio analogo. Ci siamo fatti delle belle risate da ambo le parti.
Questa e le chiamate che ricevo a casa sono la dimostrazione che spesso i call center le chiamate le fanno alla cieca, mettono i numeri in sequenza e li chiamano tutti. ALtro che privacy. L’ultimo emendamento di Malan serve ad attenuare le possibili sanzioni economiche in caso di multa da parte del garante. Insomma alla fine sempre di soldi si tratta, di tutto il resto importa ben poco a tutta la politica in generale.
per approfondire: http://www.avvisatore.it/Default_Dettaglio.asp?IdArt=9548
Scritto da Sergio Fornasini il 4 Nov 2009
Non infierite sul senatore Malan, è un uomo di conseguenza: con quel faccino pare il principe dei venditori porta a porta (o telefono a telefono).
Scritto da fabrizio spinella il 4 Nov 2009
Fornasini dice: “se il cellulare non è inserito in elenco (è possibile farlo già da un po’ di tempo ma solo su richiesta del titolare del numero) non dovrebbe venir molestato.”
Non ne sarei così sicura, il mio numero telefonico casalingo è riservato, non compare in elenco, non mi sono mai sognata di inserirlo on line -nemmeno per quelle che titengo astute trovate “ruba dati sensibili” del tipo “inserisci qui il tuo numero e scopri se è coperto dalla nostra rete – e lo posseggono pochissime persone.
Ricevo ugualmente le per me sgratite telefonate pubblicitarie.
P.S. Avete pensato al risvolto della medaglia di una cosa del genere? Migliaia di call center stile Atesia…
Scritto da Sunny il 5 Nov 2009
Scusate dimenticavo. Una frecciatina gentile ai garantisti: questa è privacy?
Scritto da Sunny il 5 Nov 2009
mi sembrava di legger Magnotta.
non la voglio la lavatriceeeeeeeeeeeeeee
Scritto da Tyler il 6 Nov 2009