TG Nebbia, a cominciare dai titoli
10 Novembre 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
Una notizia che dalla serata di ieri è stata posta spesso in evidenza, e non poteva essere altrimenti, è quella dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Nicola Cosentino, sottosegretario al ministero dell’Economia, coordinatore regionale del PdL per la Campania e fino a qualche ora fa dato come sicuro candidato governatore nelle prossime elezioni regionali. Da qualsiasi prospettiva la si veda, non è affatto una cosetta da poco: se non fosse stato un parlamentare e membro del governo, a quest’ora Cosentino sarebbe già in cella. In qualsivoglia paese al mondo, un membro dell’esecutivo colpito da un evento simile avrebbe rassegnato le dimissioni o sarebbe decaduto. Da noi non succede quasi niente.
La mattina fa piacere dedicare qualche minuto a guardare la tv, dalle 7 alle 8 e 30 non è difficile imbattersi in notiziari, notizie locali con Buongiorno Regione della TGR e così via. Non c’è nulla di male nel mantenersi informati. Dalle varie rassegna stampa, apprendo che di Cosentino hanno parlato molto i giornali, era in prima pagina quasi ovunque, a cominciare da Repubblica, la Stampa, Liberazione. Fa quasi finta di niente Avvenire del nuovo corso post Boffo, la notizia è in taglio basso con poche righe, mentre è totalmente assente sulla prima pagina del Giornale, della Padania e del Giornale di Brescia. Sul Corriere costituiva il titolo predominante, come anche sul Mattino di Napoli e sul Messaggero. Era trattata con evidenza anche dal Fatto Quotidiano e da Libero, naturalmente in maniera molto diversa. Il primo titolava “Camorra di Governo – Il candidato che Berlusconi aveva scelto per la Campania è accusato di concorso esterno in associazione camorristica“, mentre Libero la vede così: “Il ribaltone dei giudici – Più manette per tutti – Inchieste a raffica. Il tam tam che arriva dalle procure sembra quello di Tangentopoli. I pm napoletani chiedono l’arresto del sottosegretario Cosentino. Occhio, è solo l’inizio…“. Va bene, è evidente la scelta di campo di entrambi i quotidiani, certo che Libero è un campione nel ritornello del solito complotto per sovvertire la volontà popolare.
Il massimo dell’indifferenza e della pseudo informazione lo ha toccato il Tg1, o meglio il Tg Nebbia edizione delle 8 di questa mattina, che non ha nemmeno citato la notizia nei titoli. Gli hanno dedicato giusto un piccolo trafiletto, ma per non disturbare troppo la storia è stata trattata nel modo più stringato possibile, e chiusa con le parole di Cosentino stesso che ha parlato di “persecuzione”.
Ero particolarmente curioso di guardare le edizioni delle 13:30 e 17:00 ma non sono disponibili al momento sul sito del Tg Nebbia. Sarebbe stato interessante analizzare come e se cambiava qualcosa nel modo di trattare la notizia, vista la dichiarazione di Gianfranco Fini che somiglia ad una pietra tombale sulla futura candidatura di Cosentino a governare la Regione Campania, oltre alle motivazioni della richiesta di arresto nella quale si sostiene che il politico campano, in cambio di sostegno elettorale, avrebbe “garantito il permanere dei rapporti tra imprenditoria mafiosa e amministrazioni pubbliche” e “contribuiva sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attivita’ del gruppo camorrista facente capo alle famiglie Bidognetti e Schiavone“. Questo duro atto di accusa probabilmente agiterà ancora di più le acque nel PdL, al cui interno permangono incredibilmente voci a sostegno dell’opportunità per Cosentino di proseguire verso la candidatura a governatore.
Quisquilie, pinzillacchere avrebbe detto Totò. Mavalà Ghedini invece è molto più concreto ed ha le idee chiare, per lui le accuse sono tutte menzogne, insomma sempre e solo Toghe che interferiscono nella politica.