TORNANO IN ITALIA I RESTI DI ENZO BALDONI. SI RIAPRE L’INCHIESTA SULLA MORTE DEL REPORTER
21 Aprile 2010da Repubblica.it
Appartengono a Enzo Baldoni, rapito il 24 agosto 2004 e ucciso il 27 agosto dello stesso anno a Latifia in Iraq, i resti giunti due settimane fa a Roma e sottoposti all’esame del Ris dei carabinieri. La conferma che le spoglie siano del giornalista è arrivata oggi dal reparto speciale dell’Arma dopo la comparazione del profilo genotipico. Attraverso la collaborazione dei servizi segreti dell’Aise, i carabinieri del Ros, coordinati dalla pool antiterrorismo della procura di Roma hanno definitivamente individuato gli esecutori materiali del sequestro e dell’omicidio di Baldoni, tutti appartenenti al gruppo “Esercito Islamico in Iraq”.
La moglie: “Siamo emozionati”. “Sì, siamo stati avvertiti e ora abbiamo avuto anche la conferma che quei resti sono quelli di mio marito. Siamo tutti emozionati. Adesso attendiamo la fine di tutti i rilievi e poi vedremo il da farsi”. Così Giusy Bonsignore, moglie di Enzo Baldoni, alla notizia dell’identificazione dei resti del giornalista. La signora ha espresso soddisfazione per l’individuazione degli esecutori materiali del sequestro e dell’omicidio di Baldoni. “Sapevamo che ad ucciderlo erano stati quelli dell’Esercito islamico in Iraq e siamo contenti che siano stati individuati anche gli esecutori materiali”. Per Francesco Pira, sociologo e giornalista, amico di Enzo Baldoni, “è una buona notizia nella tragedia di quanto è avvenuto in Iraq”. “Ho appena parlato con la moglie – dice Pira -. E’ chiaro che il ritorno delle spoglie riapre ferite mai rimarginate. Lei ha sempre creduto che prima o poi qualcosa sarebbe accaduto e per questo ha combattuto dal 2004 ad oggi”.
Le indagini dei Ros. Con il coordinamento del Gruppo antiterrorismo della Procura della Repubblica di Roma Roma, l’attività investigativa del reparto speciale ha consentito di ricostruire tutte le fasi del sequestro del giornalista freelance. Il gruppo terroristico iracheno che lo rapì e poi lo uccise operava nella zona di Falluja e era legato e finanziato dal terrorista Abu Mus’ab al Zarqawi, all’epoca del sequestro responsabile di al Qaeda in Iraq e ucciso il 7 giugno 2006, nel corso di un raid aereo congiunto compiuto da forze militari statunitensi e giordane. Le indagini che – come si legge in una nota – si sono svolte “in un contesto operativo e di collaborazione internazionale estremamente complesso”, oltre alla ricostruzione del delitto hanno portato a individuare le resposabilità di alcuni membri del gruppo terroristico che materialmente aveva partecipato al sequestro e al successivo omicidio di Baldoni.
Segreto sulle modalità del recupero. Per il recupero dei resti, un ruolo particolare è stato svolto dagli 007 dell’Aise in collaborazione con i carabinieri del Ros. Ma restano top secret le modalità che hanno permesso l’operazione. Le spoglie del giornalista, giunte in Italia due settimane fa, sono state consegnate all’Istituto di medicina legale dell’Università “LA Sapienza” di Roma e la certezza che si trattasse proprio di quelle di Baldoni è arrivata con “l’esito positivo della comparazione del profilo genotipico estratto dai resti effettuata dai carabinieri del Ris”.