Travaglio a processo per le accuse ai «genitori» di Vika
25 Novembre 2009Per favore non venitemi a dire che ce l’ho su con Travaglio, mi sono imbattuto in questa notizia e mi limito a pubblicarla. A voi i commenti (sf)
Maria Chiara e Alessandro Giusto tornano in tribunale. Ma non sul banco degli imputati dal quale sono già scesi con un’ampia assoluzione dall’accusa del sequestro di Vika-Maria. Questa volta sono loro ad accusare. Il prossimo 15 dicembre saranno protagonisti dell’udienza preliminare nei confronti di Marco Travaglio, il giornalista e scrittore che hanno denunciato per diffamazione a mezzo stampa proprio per gli attacchi subiti a seguito della vicenda della bimba bielorussa.
Travaglio, nel suo libro «La scomparsa dei fatti. Si prega di abolire la notizia per non disturbare le opinioni», stampato a Padova (per questo il processo si terrà in Veneto), scrisse che la famiglia di Cogoleto si era resa responsabile di «sequestro di minorenne con plagio». Tra i passi offensivi anche quello in cui Maria Chiara e Alessandro vengono definiti «coppia sterile», come se questo fosse il movente del «sequestro». Senza peraltro contare che dopo la vicenda-Vika i Giusto hanno avuto un maschietto, a dimostrazione della gratuità di certe illazioni sulla «fuga» di Vika. «Un episodio – ha scritto ancora Travaglio nel libro – che lascerà tracce indelebili sulla psiche della bimba, addirittura indotta a esibirsi in un video alla al-Zarqawi in cui chiedeva di tornare da mamma e papà (che non sono i suoi, non sono tali), dava in escandescenze e minacciava un suicidio che qualcuno le aveva sciaguratamente suggerito per forzare la mano alle autorità e ottenere un’adozione non dovuta e nemmeno prevista».
Il 15 dicembre Travaglio, il censore degli indagati dovrà iniziare a difendersi da indagato. E sarà l’ennesima volta.
la notizia dell’assoluzione dei coniugi Giusto da repubblica.it
22 commenti presenti
“Per favore non venitemi a dire che ce l’ho su con Travaglio, mi sono imbattuto in questa notizia e mi limito a pubblicarla. A voi i commenti (sf)”
Excusatio non petita.
Mi sembra che per i giornalisti le cause siano all’ordine del giorno, o no?
🙂
Scritto da Candidus il 25 Nov 2009
@Fornsasini
Questo meriterebbe un bel post:
http://www.agi.it/genova/notizie/200911251407-cro-r012199-si_fa_arrivare_falso_messaggio_br_denunciato_giornalista
Indovini per chi lavora ?!?
Scritto da Candidus il 25 Nov 2009
@ Candidus, di coglioni è pieno il mondo e di conseguenza le cronache, io cerco di parlare di argomenti più stimolanti o quantomeno ci provo.
A proposito di stampa e di informazione: ho appena pubblicato un post su Bruno Vespa, credo sia leggermente più interessante, saluti
Scritto da Sergio Fornasini il 26 Nov 2009
E’ diventato davvero frustrante il mestiere di giornalista, se un cronista si minaccia da solo per fare notizia o, magari, per avere un miglior contratto. Credo che la categoria sia piena zeppa di frustrati che hanno scelto come ripiego il giornalismo perché non saprebbero fare altro. Del resto, la FNSI pensa ai proclami sulla libertà di stampa che sarebbe minacciata dal “regime”, ma farebbe opera meritoria se badasse invece all’analfabetismo funzionale diffuso nei giornali. Ah gazzettieri, vil razza dannata…
Scritto da Fabrizio Spinella il 26 Nov 2009
Premetto che non conosco i fatti in questione. In generale ritengo sia del tutto normale che un giornalista “controcorrente” e ferocemente critico verso la nostra attuale classe dirigente come Travaglio, sia costretto ad affrontare in tribunale cause per diffamazione. Qui è chiaramente una questione diversa, ma faccio una considerazione di carattere generale.
Lo stesso Facci ed il suo ex giornale, verso i quali questo blog è maggiormente ben disposto, hanno beccato negli ultimi 15 anni una caterba di cause per lo stessa ragione, perdendone tra l’altro parecchie.
La stessa ragione ovviamente è la diffamazione, non certo la critica al sistema politico…
Scritto da Diego Rivera il 26 Nov 2009
“Occorre rilevare che l’articolo in esame integra il reato di diffamazione,non potendosi configurare un legittimo esercizio del diritto di critica,in quanto basato su fatti non veri.Ne consegue,che nell’articolo in questione non viene riportata una lecita critica a carico di……,che sarebbe stata come tale legittima,ma si formulano delle (inesistenti e quindi false) accuse nei confronti del predetto, rappresentate dall’asservimento ad ogni regime in atto e dall’utilizzo di metodi scorretti nella professione”
E’ parte della motivazione di una sentenza del 2006 che ha condannato un giornalista che non è Travaglio e un quotidiano di Milano.
Non ho idea se vi è mai stato un appello, se la sentenza è passato in giudicato oppure se è intervenuta una transazione.
Ma questo passaggio mi sembrava interessante.
Saluti
Scritto da tequilero il 26 Nov 2009
Avvocato Tequilero.
Lei che è del ramo, mi spieghi.
L’espressione “asservimento ad ogni regime in atto” è un tecnicismo giuridico oppure assume proprio il significato che le daremmo nel linguaggio comune?
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 26 Nov 2009
Caro Dean,
secondo il mio modesto parere è solo un’espressione contorta per dire che quella determinata persona viene descritta come non indipendente ma condizionata dal potere e dai potenti di turno.
Comunque succede che un giornalista venga citato in giudizio per il contenuto o le espressioni utilizzate nei suoi articoli.
Esperienza che non deve mai essere capitata al quotidiano e all’autore dell’articolo qui sopra, visto come si chiude il pezzo:
“… E sarà l’ennesima volta.”
Saluti.
Scritto da tequilero il 26 Nov 2009
E che male c’è ad avercela con Travaglio? parla da solo in prima serata di quello che vuole – anche se spesso con la trasmissione non c’entra un cazzo – e uno non può fare azione critica basandosi sulle stronzate che scriva?
Questo Paese è schiavo del ‘cui prodest’.
Scritto da Filippo Facci il 27 Nov 2009
Ognuno è libero di scrivere quello che vuole, su chi vuole, quando e dove vuole.
Se ti pagano per dirlo in prima serata o in prima mattina, ancora meglio.
Normale che poi uno si becchi delle critiche e, se scrive stronzate oppure diffama qualcuno, si becchi anche qualche citazione in giudizio.
“E’ la stampa, bellezza. E tu non ci puoi fare niente. Niente!”
Scritto da tequilero il 27 Nov 2009
del cuchè? 😀
Scritto da Tyler il 27 Nov 2009
L’azione critica si può fare, anzi si deve fare. Credo però che tale azione debba essere scevra da rancori personali, interessi di parte e invidia.
Non so se Lei, Facci, abbia tali prerequisiti nei confronti del suo collega Travaglio, oltretutto tal volta il Suo atteggiamento mi sembra quello del bue che da del cornuto all’asino.
Non può a mio modesto parere indignarsi per le querele altrui, chi da par suo ne ha ricevute e perse in gran quantità.
Scritto da Diego Rivera il 27 Nov 2009
@ Diego:
che Facci ne abbia perse in gran quantità non mi risulta, può cortesemente fornire un elenco? Grazie
Scritto da Sergio Fornasini il 27 Nov 2009
Lo ha ammesso lui stesso di essere stato querelato varie volte insieme al suo giornale per articoli scritti di suo pugno, per inciso il giornale poi patteggiava e non si arrivava a sentenza.
Fa un pò sorridere il fatto che lui dica di essere stato contrario a quei patteggiamenti….
Come vede Fornasini mi riferisco ad affermazioni fatte dallo stesso Facci e credo che gran parte delle querele siano da ricondurre al periodo di “mani pulite”.
Scritto da Diego Rivera il 27 Nov 2009
Tanto per fare un’esempio:
“Il giudice Geo Orlandini del Tribunale civile di Brescia ha condannato per diffamazione la Società europea di edizioni (proprietaria del quotidiano Il Giornale) Maurizio Belpietro (all’epoca direttore) e Filippo Facci (autore della diffamazione) a 50 mila euro di risarcimento nei confronti di Alfredo Robledo, Sostituto procuratore al Tribunale di Milano.”
Scritto da Diego Rivera il 27 Nov 2009
e quello è un esempio,vada pure con il secondo, il terzo e gli altri a seguire.
“ne ha ricevute e perse in gran quantità” di querele, sono parole sue Diego. faccia attenzione a quello che scrive, hai visto mai che ne debba rispondere. Lo dico per il suo bene, faccia attenzione: da un indirizzo IP è facile risalire alla vera identità di chi scrive
Scritto da Sergio Fornasini il 27 Nov 2009
Non mi risulta, Fornasini, che Facci abbia mai querelato qualcuno, per sua stessa ammissione.
L’atto più intimidatorio che gli abbiamo visto compiere è stato quello di oscurare la pagina di Wikipedia a lui dedicata nella quale veniva fatto figurare come una scimmietta ammaestrata.
Soluzione estrema, ma legittima, dunque.
Sergio. Lei lo sa come sia dalle parti di Travaglio e compagnia cantante: o con noi o contro di noi.
Tra poco la accuseranno di essere un berlusconiano come un Dean Keaton qualsiasi.
Saluti
Scritto da Dean Keaton il 28 Nov 2009
Caro Dean,
dopo gli ultimi due post che ho pubblicato (e non sono gli unici del genere), trovo difficile che mi si possa accusare di essere berlusconiano. Ma se mi dovesse accadere questa disgrazia, vorrà dire che la sopporterò stoicamente 🙂
Scritto da Sergio Fornasini il 28 Nov 2009
Vero Dean, col caratteraccio che si ritrova più che querelare qualcuno lo potrebbe sfidare a duello, arma preferita il randello
Scritto da Sergio Fornasini il 28 Nov 2009
Fornasini vado con il secondo e terzo come da lei richiesto:
1) sentenza del Tribunale di Milano, 12 luglio 2006, 10.000 € ad enzo Biagi per un’articolo diffamatorio sulla sua cacciata dalla rai.
2) Condanna penale definitiva a 500 mila lire di multa e 10 milioni di provvisionale, più le spese, decisa dalla Cassazione il 20 novembre 2002, per aver diffamato Di Pietro nel suo libro “Di Pietro, biografia non autorizzata” riguardo la vicenda che coinvolge l’avvocato Lucibello.
La fonte di questi ultimi due accadimenti è Marco Travaglio, Filippo Facci non ha mai smentito i fatti in questione.
Questo per darle soddisfazione, ma il punto (che era poi il senso del mio post) non sta tanto nelle condanne ricevute, ma nei contenuti diffamatori in se degli articoli che si scrivono.
Quando dico “ne ha ricevute e perse in gran quantità” mi riferisco soprattutto a tutti i risarcimenti (ripeto per sua stessa ammissione) che il suo giornale ha pagato ai magistrati del pool di “mani pulite” a seguito di articoli firmati da Facci.
Tecnicamente quest’ultime non sono delle condanne, ma qui mi affido alla sua onestà e al suo buon senso. Secondo lei i vertici del “giornale” pagano risarcimenti a chiunque glieli chieda, anche a torto, o pagano in anticipo quando ritengono molto probabile di essere condannati?. Del resto basta leggersi gli articoli contro il pool che Facci scriveva in quel periodo per capire di cosa sto parlando…..
Per me, anche se tecnicamente so che non è così, un patteggiamento equivale ad un’ammissione di colpa.
Penso di averle risposto a sufficienza e so benissimo che se si vuole si può risalire al mio ID, sappia che non ne ho alcun timore.
Scritto da Diego il 29 Nov 2009
questa era la nostra posizione, il periodo del “sequestro” di cui parla Travaglio
Censurati fa 6 anni, ma quest’anno non si festeggia
Inviato da antonella il Ven, 29/09/2006 – 00:21. Comunicatostampa
Oggi e’ il sesto compleanno di censurati, e siamo ancora qui. Dovrei fare un discorso su questi sei anni, ma purtroppo, non posso fare a meno di pensare a Maria, la bambina bielorussa i cui “genitori” hanno disperatamente tentato di salvare. Ci si sono messi i carabinieri. Per anni hanno finto di cercare Riina e facevano finta di non trovarlo (salvo il lavoro di un guastafeste straccione che in tre mesi c’ha pensato lui), ma la bambina no, quella DOVEVANO trovarla, scovarla, dovevano toglierla dalle grinfie di quelle megere di nonne per riportarla ai legittimi stupratori, violenti, che la stanno aspettando tamburellando con le dita su un tavolo rosicchiandosi le unghie, magari. Questi carabinieri sono stati aiutati dall’egoismo di quegli aspiranti genitori, che pur di avere per qualche mese un bambino in casa, avrebbero mandato al macello la piccola Maria manifestando con cartelli con su scritto “vogliamo legalita’”. E cosi’, adesso, la bambina bielorussa, legalmente, tornera’ ad essere stuprata, maltrattata, allontanata da chi ama veramente, subendo un ulteriore trauma.
Antonio Russo, il giornalista di radio radicale morto crudelmente ammazzato, fece quella fine dopo aver scoperto una serie di violenze esercitate sui bambini ceceni dalla “madre Russia”. Parlo’ singhiozzando alla madre, al telefono, poco prima di morire, dichiarando che aveva scoperto una cosa aberrante, sui bambini ceceni. Lo so, la bielorussia e la Cecenia non sono le stesse cose, ma l’accostamento mi e’ venuto naturale.
Profondamente delusa, quindi, dall’eccessiva solerzia dimostrata da quei carabinieri, chiedo a chi ha collaborato con la “cattura” della piccola Maria, di farsi ora un bell’esame di coscienza, e di chiedersi se manderebbe mai un suo bambino in un posto dove sa per certo che sara’ seviziato, in nome della legalita’.
Censurati ha sei anni. Un bambino. Un debole, non protetto da nessuno. Abusate pure di lui, in nome della legalita’. Abbiamo visto che si puo’ fare.
Antonella
Scritto da antonella serafini il 30 Nov 2009
Ora però, con la sentenza d’appello, la posizione dei coniugi Giusto è un po’ cambiata…
http://aquilanonvedente.wordpress.com/
Scritto da aquila non vedente il 19 Mar 2010