UNA PESANTE IPOTECA SUL NOSTRO FUTURO
29 Agosto 2011di Gianluigi De Marchi
Stareste tranquilli avendo comprato un appartamento in un palazzo in cui il primo piano è largo 50 metri, il secondo 95 metri ed il terzo addirittura 466 metri, costruito in una ad alto rischio sismico? Se rispondete si, siete amanti del rischio ma in maniera del tutto fuori luogo; se rispondete no siete una persona ragionevole, ma purtroppo probabilmente abitate al primo piano di questa folle “piramide rovesciata” senza esservene resi conto.
Se parliamo di questa bizzarra costruzione è perché essa rappresenta esattamente la situazione del mercato finanziario odierno. Alla base ci sono i titoli azionari, che in tutto il mondo valgono circa 50.000 miliardi di dollari, sopra di loro sono state emesse obbligazioni (titoli di debito) per 95.000 miliardi (il doppio quindi del patrimonio sottostante…), ed al di sopra ancora sono stati costruiti i famigerati contratti “derivati” (privi assolutamente di qualunque riferimento all’economia reale, rappresentativi di pure e semplici scommesse che però influenzano i mercati con i loro devastanti effetti moltiplicativi).
Pensiamo che il PIL mondiale (cioè il totale della produzione di tutti i paesi del mondo) non raggiunge in 74.000 miliardi: si è costruito sul nulla (o sul poco) un mostruoso castello senza che nessuno sia intervenuto per bloccarne la costruzione, chiaramente “abusiva”.
Occorre al più presto intervenire per bloccare gli abusivi, proibire i contratti derivati di qualunque tipo, proibire le operazioni speculative, proibire l’utilizzo spregiudicato della finanza che si è presentata anni fa come “creativa” ma che si è dimostrata invece “distruttiva” (tranne che per i “soliti noti”, le grandi banche d’affari internazionali, i fondi speculativi, le società con sede nei “paradisi fiscali”).
Consigli per i lettori: non potete certo cambiare le leggi, ma almeno fate capire a tutti che così non va, che la finanza deve essere cambiata, che le banche devono ricominciare a svolgere la loro funzione essenziale che è quella di erogare credito, non di comprare e vendere contratti speculativi.
Ditelo al direttore della vostra agenzia, al vostro promotore finanziario, al vostro consulente e fate chiaramente capire che volete investire in modo tranquillo e senza rischi, magari in una capanna nel bosco, ma senza “piramidi rovesciate” sulla testa….