VIETATO VENDERE PRODOTTI COMPLESSI AI RISPARMIATORI
16 Settembre 2014di Gianluigi De Marchi
Chissà se anche questa volta le banche riusciranno ad aggirare le nuove norme a tutela dei risparmiatori? E’ la domanda che ci poniamo dopo aver letto la bozza del regolamento Consob che detta norme precise sul tema della vendita al pubblico di prodotti finanziari “complessi”, quelli che non sono facilmente comprensibili da parte dei “normali” risparmiatori che cercano d’investire al meglio il proprio capitale.
L’autorità di vigilanza della Borsa da anni si è resa conto che troppe volte i clienti di banche e finanziarie sono indotti ad investire in modo non adeguato alle proprie necessità e, soprattutto, in modo non adeguato alle proprie conoscenze delle regole e dei meccanismi che presidiano i mercati.
Casalinghe, pensionati, operai si ritrovano a volte possessori di obbligazioni “strutturate” il cui contenuto reale è ben diverso (a volte opposto) a quello apparente; e soprattutto ben diverso da quello che gli ignari sottoscrittori credevano di aver comprato, fidandosi del luccichio di qualche dépliants e delle belle parole del venditore di turno allo sportello.
Ma anche dentisti, ingegneri o fisici nucleari si sono trovati nelle stesse condizioni, perché non è certo il “pezzo di carta” rilasciato dall’Università o dal liceo che dà la garanzia di potersi districare nella jungla della finanza, ma una conoscenza approfondita e specialistica.
Ecco perché è importante che i risparmiatori “ignoranti” (nel senso vero e non spregiativo della parola, cioè persone che ignorano un certo argomento) siano messi in guardia in maniera chiara e comprensibile contro rischi complessi e spesso nascosti. Ecco perché è importante la trasparenza dei prodotti e, soprattutto, la correttezza e comprensibilità dell’offerta nel corso della vendita.
L’augurio è che le nuove norme a tutela dei risparmiatori vedano presto la luce; ma la speranza più forte è che non succeda, come purtroppo già avvenuto, che “fatta la legge, trovato l’inganno”. Si pensi ad esempio alla norma che ha proibito di vendere gestioni individuali in fondi (che consentivano di raddoppiare i costi a carico dei sottoscrittori senza offrire alcun vero vantaggio in termini gestionali): il sistema finanziario ha rapidamente lanciato e venduto i “fondi di fondi” (che sono la stessa cosa gestita in forma collettiva anziché individuale) oppure, più brutalmente, ha aumentato le commissioni di gestione dei fondi…
Consiglio per i lettori: se non capite cosa vi sta offrendo il vostro consulente, rifiutatelo. Non vergognatevi ad ammettere la vostra ignoranza in materia finanziaria e non vergognatevi a chiedere “banali” BTP o obbligazioni delle BEI invece di sottoscrivere le rutilanti polizze index o unit che vorrebbero rifilarvi…
Un commento presente
Un tempo…molto lontano…le polizze utili a dare alle persone un vitalizio….avevano come sottostante il rendimento degli immobili e dei titoli di stato, nonchè a garanzia dei soldi versati, c’era il patrimonio immobiliare delle compagnie DI ASSICURAZIONE, che assicurava ai sottoscrittori la solvibilità e il valore della polizza sottoscritta….
Poi alla fine degli anni 80 in ITALIA, dopo che furono pensate dai soliti americani, arrivarono in ITALIA le polizze con i sottostanti LIQUIDI (INDICI DI BORSA )non SOLIDI come gli immobili o i titoli di stato….
Il risultato lo abbiamo visto, le INDEX e UNIT furono falcidiate dalla crisi finanziaria,
e tanti italiani si accorsero che dalle POSTE alle BANCHE alle COMPAGNIE di ASSICURAZIONE li avevano illusi facendogli perdere montagne di soldi…
Gli italiani, queste polizze, le avevano sottoscritte in forza di ricavi mirabolanti che erano stati loro promessi dai soliti venditori di pentole…
Ovviamente , BANCA D’ITALIA essendo il crocevia di tutti gli interessi del sistema finanziario, non fece nulla a difesa dei risparmiatori, tutelando solo gli interessi
delle POSTE e delle BANCHE….ECC…..
Scritto da vittorio il 5 Ott 2014