Woodstock 1969: tre giorni di pace e musica
19 Agosto 2009di Sergio Fornasini per dituttounblog.com
In coincidenza con il 40° anniversario del festival musicale di Woodstock (15-17 agosto 1969, ma in realtà il festival si concluse con la storica esibizione di Jimi Endrix la mattina del 18 agosto), nei giorni scorsi l’evento è stato ricordato in alcune trasmissioni televisive. Poche a dir la verità, considerando l’impatto che quei tre giorni ebbero sui giovani di allora e sulle generazioni a venire.
Molto apprezzabile la messa in onda, ieri sera in prima serata su Rai 4, del film-documentario “Woodstock”, nel quale ha lavorato Martin Scorsese come aiuto regista e supervisore del montaggio. Un tributo dovuto ad un evento simbolo di quei tempi.
Quello che rimane, oltre alla musica, è il ricordo di un periodo storico nel quale la guerra in Vietnam stava diventando sempre più devastante per la società americana ed i giovani sentivano un grande bisogno di pace. L’immagine simbolo del festival è la colomba posta sull’impugnatura di una chitarra, milioni di giovani di tutto il mondo si riconobbero in quello spirito.
Oggi una cosa del genere sarebbe impossibile. Seppure le guerre siano ancora più numerose e cruente di allora, è totalmente diversa ai giorni nostri l’interpretazione dei singoli nei momenti di aggregazione. Allora esisteva il “noi vogliamo” ed un forte senso di comunione e solidarietà; oggi rimane solo la visione egocentrica della socialità, l’essere costretti ad occupare il centro dell’attenzione il mettersi in mostra a tutti i costi. A Woodstock le centinaia di migliaia di giovani che accorsero, in una specie di caos ordinato e sereno, credevano davvero che si potesse cambiare la società in maniera pacifica, con la partecipazione. Purtroppo è un concetto che si è estinto.
La mia generazione ha avuto consapevolezza della grandezza dell’evento solo anni dopo, eravamo troppo piccoli per ricordare qualcosa in più delle foto che sono circolate sui rotocalchi dell’epoca. Quelli che sono giovani oggi al massimo ne avranno sentito parlare per caso, e penseranno a Woodstock come ad un raduno di hippy e fricchettoni dediti al consumo delle droghe. Oppure per loro si tratta solo di un personaggio dei Peanuts, come Snoopy e Charlie Brown.
Le centinaia di migliaia di partecipanti che allora si immersero nel festival di Woodstock hanno invece visto lentamente e tristemente tramontare le proprie illusioni, seppure conservando il ricordo di un evento che è divenuto un icona del secolo scorso. Qualcuno ha messo su un sito Internet come questo, per ricordare.