Quel gran fenomeno del Silvio
5 Marzo 2010Berlusconi è davvero un fenomeno, mediatico e di comunicazione prima ancora che politico. Il pasticcio sulla presentazione delle liste elettorali lo ha fatto giustamente imbufalire, mai però quanto la rilevazione dei dati di consenso, che sono stabili per lui ed in calo di brutto per il suo partito. Per questo suggerisce una diversa strategia alle sue truppe mediatiche.
A rivelare il calo è stato lui stesso, secondo un articolo comparso oggi sul corriere.it: sarebbero addirittura tre i punti percentuale in meno a cui si attesta il PdL, una brutta discesa nell’arco di una sola settimana. Anche se il dato appare un tantino esagerato, se raffrontato con quello pubblicato da affaritaliani.it che parla di un solo punto in meno. Le due fonti sono concordi almeno sul peso globale dell’elettorato di quel partito, stimato tra il 37,5% ed il 37,9%, valutazione comunque superiore di quasi quattro punti rispetto all’ultima rilevazione SWG (34% a metà febbraio).
A parte la danza dei numeri nei sondaggi, quello che vale davvero sono i conti che si faranno alla fine. Berlusconi lo sa bene, e rimprovera aspramente i suoi per come stanno gestendo il problema delle liste escluse. La causa che ha fatto precipitare le stime per il PdL è «il rimbalzo di responsabilità, lo scambio di accuse tra di noi», la trasmissione di una immagine con divisioni interne. E per uno che si vanta di condurre “il partito del fare” non va proprio bene.
Le colpe secondo lui andavano scaricate altrove, con un ennesimo attacco «sui nostri avversari e sulla magistratura che usa ogni mezzo pur di colpirmi». Strategia vincente non si cambia. A rilanciare l’iniziativa politica ci sta pensando lui: “ghe pensi mi” ha chiamato a raccolta i suoi con riunioni al vertice, è salito al Quirinale. Ha annullato il programmato viaggio in Brasile per un più che leggittimo impedimento: deve raddrizzare la barca, riprenderne saldamente il timone e superare la tempesta.
Berlusconi è davvero sorprendente, conosce sempre come reagire, anche nelle situazioni difficili. Non fa parte della sua cultura ammettere le leggerezze commesse, il dilettantismo dimostrato, la sciatteria evidente, l’incapacità di alcuni dei suoi. Meglio prendersela con gli altri, Lui ha sempre bisogno di un nemico al quale contrapporsi ed in questo sa essere un combattente formidabile. Non per niente è dal ’94 che pratica l’agone politico sempre con la stessa determinazione e successi a ripetizione.
Da Lui i suoi avversari hanno parecchio da imparare, prima che si realizzi una alternativa credibile e sopratutto stabile. Non dico che devono prendere il posto del “partito del fare”, ma che almeno si ingegnino a fare qualcosa, anche piccole cose. Sarebbe già un inizio.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
3 commenti presenti
Non proprio in tema, ma piuttosto interessante:
http://temi.repubblica.it/micromega-online/travaglio-forza-mussolini/
Scritto da Nico il 6 Mar 2010