Bombe o non bombe, è questo il dilemma afghano? La Russa, ma ci faccia il piacere
12 Ottobre 2010Posso comprendere la rabbia per gli ultimi quattro caduti fra i nostri militari, quello che non sta nella logica è la reazione scomposta ed isterica del nostro ministro della Difesa Ignazio La Russa, distintosi per le sue proposte bombarole. L’unico effetto indotto è stato il nascere di una discussione sterile e completamente inutile, può arrivare a questa conclusione anche uno sprovveduto su cose militari quale sono io, se avrete pazienza e tempo per leggere proverò a spiegarvi il perché e il percome.
La scemenza più grossa: dotare di bombe i nostri caccia in Afghanistan aumenterebbe la sicurezza delle nostre truppe. È completamente falso. Da quelle parti abbiamo schierati attualmente quattro (non quaranta o quattrocento) caccia AM-X ACOL (Aggiornamento Capacità Operativa e Logistica), che a quanto si legge in giro non sono proprio il massimo dell’avionica ma almeno risultano abbastanza efficaci nel condurre attacchi al suolo. Fino a novembre 2009 avevamo un paio di Tornado schierati sul campo, aerei decisamente più sofisticati ed efficaci per l’ipotetico impiego in quello scacchiere, ma sono stati sostituiti dagli AMX. Detto questo, le scemenze palesi annidate in quella fondamentale diventano due: la prima è cosa ci stanno a fare in Afghanistan, a parte consumare kerosene a spese del contribuente, aerei con capacità di attacco se poi li fanno girare disarmati; la seconda è come diavolo possa pensare La Russa che velivoli supersonici siano efficaci contro guerriglieri che mettono bombe ai bordi delle strade. Se Ignazio proprio non riesce a capirlo, provi a chiedere ai russi (grandi amici di Silvio) quante ne hanno prese dai mujaheddin, nonostante facessero svolazzare caccia ben più sofisticati ed armati dei nostri AMX. Ci sarebbe poi la terza e non meno importante fesseria indotta: per quanto possano essere intelligenti le bombe, i civili ci vanno di mezzo comunque. Forse è questo il motivo per il quale l’esimio e cazzuto ministro rimanda (ovviamente, non potrebbe fare altrimenti) al Parlamento la decisione. Non si sa mai che una delle nostre bombe vada a finire nel bel mezzo di una festa di matrimonio, c’è chi ha già prodotto un disastro del genere.
C’è la possibilità di una attenuante a cotante esplosive (per via delle bombe) dichiarazioni: La Russa forse intendeva armare con razzi Hellfire i nostri droni da ricognizione presenti nello scacchiere afghano. Abbiamo infatti almeno un paio di aerei senza pilota Predator da quelle parti, uno dei quali aveva efficacemente avvistato i taliban mentre predisponevano una bomba ai lati della strada 515. Ecco, se quello fosse stato armato, ed ovviamente non lo era, probabilmente il tenente Alessandro Romani sarebbe ancora vivo. Con le armi a bordo, sarebbe stato sufficiente al Predator usare i suoi mezzi standard per neutralizzare i guerriglieri e invece sono dovute intervenire truppe di terra per stanare gli attentatori, a quel punto asserragliati in un edificio. Romani ci ha, purtroppo, lasciato le penne. Dai Ignazio che fai ancora in tempo a correggere “bombe” con “missili”, non sui caccia ma sui droni… Già lo sappiamo che sei un profondo conoscitore dello scenario afghano, fatti dare un piccolo aiutino.
A seguito delle dichiarazioni di La Russa ne sono arrivate altre, a decine, da tutte le parti politiche. È la solita storia della politica italiana, pochi hanno l’iniziativa e tutti gli altri reagiscono per inerzia. Fra i molti che si sono espressi con la massima incompetenza manifesta, da segnalare Piero Fassino del PD, distintosi come possibilista sull’impiego delle bombe a bordo dei caccia domenica scorsa, intervistato dalla Annunziata, auto-smentitosi rapidamente nei giorni a seguire.
Il Fatto Quotidiano pubblica un colloquio con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa (mensile di politica e analisi militare), nella quale l’intervistato si dichiara a favore dell’uso delle bombe sui nostri caccia. Quelle che prevalgono nelle parole di Gaiani, oltre ad una certa disinvoltura nell’interpretazione della Costituzione, non sono motivazioni di carattere pratico, strategico o militare come ci si potrebbe attendere, bensì il fatto che abbiamo speso milioni di dollari per acquistare certe armi e non si vede per quale motivo non vadano usate! Se non ci credete leggete l’articolo, fa una certa impressione vederlo pubblicato su di un giornale riccamente popolato dalle firme di noti giornalisti, per finire con l’affidarsi in maniera acritica al direttore di un periodico pubblicato a San Giovanni in Persiceto. Nell’articolo, non so se per distrazione de Il Fatto o di Gaiani, fra le altre cose si parla di Tornado e non di AMX. Come ho scritto sopra, è dal novembre dello scorso anno che i Tornado italiani non sono schierati in Afghanistan, stranetto questo articolo specialistico.
Fra i distinti anche Luca Zaia, leghista d.o.c. , che si schiera decisamente a favore del rientro dall’Afghanistan per i nostri ragazzi. In ambito leghista è una linea che sembra abbastanza condivisa, la Lega Nord non sembra molto favorevole alla soluzione di mettere bombe sui nostri aerei in missione. Però concederebbe le armi a bordo dei taxi di Milano, certe sparatorie è sempre meglio farsele a casa propria…
Come di consueto la politica si dimostra incapace di analizzare una situazione critica, le soluzioni proposte somigliano troppo a meschini rattoppi oppure a ridicole prese di posizione il cui unico scopo sembra l’essere visibili sui media. Si continua ad ignorare che la missione militare in Afghanistan non ha affatto prodotto i risultati ufficiali che si prefiggeva, se non in minima parte. Ed intanto i nostri ragazzi continuano a domandarsi cosa diavolo ci stanno a fare in “missione di pace” in quel paese in guerra perenne, con la consapevolezza di poter accedere ad onori e riconoscimenti solo tornando a casa in una bara.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
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