Annozero del 18 febbraio – I nervi scoperti di Marco Travaglio, volano insulti: “ma vergognati”, “deficente”, “sei un poveraccio”, “sei un arrogante cretino!”
19 Febbraio 2010Nonostante i consigli di Michele Santoro, quando viene pizzicato su quei particolari nervi non c’è nulla da fare: Travaglio s’incazza di brutto, anche in diretta televisiva.
Accade ad esempio quando i detrattori di turno gli ricordano le sue personali vicende giudiziarie, civili e penali, con la sua consueta reazione stizzita, accompagnata dall’esibizione della fedine penale immacolata del signor Travaglio Marco. Non ci sono dubbi che al casellario risulti pulito, ha subito una condanna penale ad otto mesi in primo grado **, sentenza riformata in appello con condanna a 1.000 euro per diffamazione aggravata a mezzo stampa. I problemi legali di Travaglio riguardano anche procedimenti civili, talvolta ne è uscito assolto e spesso lo hanno visto “soccombente” come ama definirsi. Anche se i giudici quando redigono la sentenza usano una parola per lui molto sgradita, scrivono “CONDANNA” e pure in maiuscolo per evitare fraintendimenti. Se non ci credete leggetevi questa sentenza del Tribunale di Torino, pagina 16, e guardate cosa c’è scritto.
Troppo imbararazzante ammettere di aver subito sentenze sfavorevoli? Può darsi, ma solo per alcuni. Fra i giornalisti se ne sono annoverati molti di grande statura morale e professionalità, alcuni dei quali – se non tutti – nel corso della loro carriera si son dovuti difendere da querele per diffamazione. Non per questo la loro professionalità ne è uscita sminuita, vedi ad esempio Indro Montanelli. Quando invece a Travaglio vengono ricordati peccuatucci veniali o meno, lui vira all’incazzato nero in meno di un millisecondo.
Ieri sera ad Annozero è andato in onda esattamente lo stesso copione. A provocare la reazione finita in battibecco con contorno di insulti assortiti è stato il semplice accenno del vicedirettore del Giornale, Nicola Porro, alle frequentazioni inopportune che possono capitare nella vita, nulla di più. Alla reazione semi-isterica di Travaglio anche il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, è sceso in campo a rincarare la dose ricordando un certo episodio. Insomma un bel pollaio. Credo che i telespettatori meno informati non abbiano nemmeno avuto modo di comprendere quale è stata la causa scatenante del litigio, vedrò di aiutarli a fare chiarezza.
L’accenno di Porro era con ogni probabilità riferito, vista la reazione, ad una faccenda che mette Travaglio di cattivo umore appena la si sfiora: le sue vacanze siciliane nelle estati del 2002 e 2003, negli stessi luoghi ove soggiornava Giuseppe Ciuro detto Pippo, un noto sottufficiale della Guardia di Finanza. Ciuro aveva collaborato a molte indagini, lavorando talvolta anche con Giovanni Falcone ed altri noti magistrati. Purtroppo però collaborava anche con altri personaggi meno raccomandabili, ad esempio con Michele Aiello, il «re delle cliniche» che si incontrava in segreto con Totò Cuffaro e condannato nello stesso processo d’appello a «Totò vasa vasa» a 15 anni e sei mesi di reclusione per associazione mafiosa, introduzione abusiva nei sistemi informatici, rivelazione di segreto istruttorio e corruzione aggravata. Subito dopo la sentenza, che ha visto Cuffaro condannato in secondo grado a 7 anni per favoreggiamento alla mafia, lo scorso 23 gennaio Aiello è stato arrestato e riportato in carcere.
Le indagini hanno rivelato che Pippo Ciuro era una delle «talpe» che facevano filtrare informazioni verso Aiello, e per questo venne arrestato insieme al maresciallo del Ros Giorgio Riolo, condannato a gennaio scorso a 8 anni di carcere per concorso esterno all’associazione mafiosa. Ciuro ha scelto di essere processato con il rito abbreviato ed ha avuto una condanna definitiva meno pesante, 4 anni e 8 mesi. Secondo Travaglio, Ciuro era un personaggio di secondo piano nella fuga di notizie verso la mafia, tanto che in un suo libro l’ha benevolmente definito «un talpino», sic!
Il legame fra Travaglio e Ciuro emerge a seguito delle allusioni del giornalista, ospite nella trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, sulle remote frequentazioni del Presidente del Senato Renato Schifani con personaggi che molti anni dopo si sono rivelati in stretti rapporti con la mafia. Giuseppe D’Avanzo, dalle pagine di Repubblica sulle quali scriveva allora anche MT, applica il «metodo Travaglio» allo stesso Travaglio ricordandogli che anche lui era incappato in una frequentazione disonorevole. Per i dettagli della vicenda vi rimando in fondo al post dove ho messo tutti i link all’abbondante materiale, in gran parte già presente nel nostro archivio.
Quello che attualmente colpisce è la reazione apparentemente smisurata di Travaglio, in rapporto alla presunta offesa di Porro. O forse no, se si considera che in passato il noto scrittore e giornalista ha sempre reagito con eccesso di stizza a chi gli faceva notare dettagli a lui sgraditi, imprecisioni ed omissioni. È arrivato anche a negare, sempre ad Annozero in diretta televisiva, di aver appena pronunciato alcune frasi. A nulla sono valse le raccomandazioni di Santoro, che ieri sera si è lasciato andare ad un: “ma ci caschi sempre nella trappola”. Non c’è niente da fare, l’ammissione dei propri errori non fa parte della natura di Travaglio, sia che si tratti di piccole imprecisioni che di condanne penali.
Propongo di seguito il filmato di parte della discussione. Documentazione parziale in quanto prima che tornasse la calma nello studio Maurizio Belpietro ha tentato di ricordare con maggiori dettagli quanto ho sopra esposto. La reazione di Travaglio è stata ancora più irritata, ha minacciato di lasciare lo studio. Lascio a voi i commenti sul suo comportamento.
Quello che mi lascia interdetto è l’acriticità di chi segue il lavoro di Travaglio. Ci sono tanti bravi giornalisti nel nostro Paese che meriterebbero maggior seguito ed interesse. Rimanendo nella stessa corrente di pensiero, penso ad esempio all’ottimo Peter Gomez, ieri anche lui ad Annozero. Le sue argomentazioni secondo me sono state molto più critiche e complete di quelle del suo coautore di tanti libri, ma nessuno se lo fila e ne fa un mito. Si vede che siamo in Italia, conta più l’immagine che la sostanza.
Links:
– La lezione del caso Schifani – articolo di Giuseppe D’Avanzo su repubblica.it
– Giuseppe “Pippo” Ciuro in liquida.it
– AMARCORD. Il metodo Travaglio, l’albergo di Trabia, un conto salato e “uno più puro che ti epura’
– La vera storia di Pippo Ciuro e quello che Marco Travaglio non dice
– Siamo finiti su Dagospia, presto o tardi poteva accadere
– Travaglio “bacchettato” dal sottosegretario Mantovano
– Il disinformato sui fatti (e sulle persone) – Il filmato presente in questo articolo è stato visualizzato 3337 volte dalla sua pubblicazione di un anno fa. A distanza di pochi giorni dalla sua messa in rete qualcuno ha pensato bene di segnalarlo a YouTube come in violazione alle regole del copyright, così da sospenderne la visione in alcune aree geografiche (credo sia visibile solo in Italia). Il giudizio di YouTube sul filmato è ancora pendente e potrebbe essere rimosso d’autorità in qualsiasi momento. La situazione è oggettivamente ridicola: esistono su YouTube centinaia di filmati tratti da Annozero con Travaglio protagonista, così come ne circolano a decine di migliaia tratti da trasmissioni televisive in genere. Temo che il video non sia piaciuto a qualche fan del Travaglio, e che la segnalazione sia un tentativo (non ancora riuscito) di farlo sparire. Ovviamente è solo una mia sensazione personale.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
** Sentenza riformata in appello, gennaio 2010: condannato a 1.000 euro di multa per il reato di diffamazione aggravato dall’uso del mezzo della stampa
62 commenti presenti
galeotto fu quel filmato contestato su youtube…
Scritto da fornettini sandro il 19 Feb 2010
A proposito delle condanne, forse ti è sfuggita questa dichiarazione di Travaglio:
«se avessi condanne definitive per aver ecceduto nel criticare chi se lo merita, ne andrei orgoglioso e me le appunterei al petto come medaglie (giornalisti incommensurabilmente più bravi di me, come Montanelli e Cavallari, furono condannati per diffamazione, rispettivamente per aver dato del padrino a De Mita e del ladro a Craxi). Altra faccenda sarebbe se avessi condanne che affermano che ho mentito sapendo di mentire. Ma non ne ho nemmeno una, nè del primo tipo, nè del secondo.»
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2281308
Però lui sembra non andarne fiero delle sue condanne. Quando se ne parla, invece di esibirle con orgoglio, tira fuori il casellario immacolato.
Scritto da Bubba il 20 Feb 2010
Questo intervento andava fatto per altri casi in cui Travaglio e’ sbottato in questa maniera. Secondo me l’altra sera ad Annozero, tirare fuori questa faccenda era proprio fuori luogo, anche se per il giornalista e’ fastidiosa. Cosa centra lui con Bertolaso, sono due cose completamnete distinte, non credo che si possano accumunare certe frequentazioni dell’uno con quelle dell’altro, tenendo anche presente che come dice M.T. non ha niente a che fare con ruoli di responsabilita’ pubblica. Infine e’
improbabile che Bertolaso non sapesse a differenza di Marco.
Saluti
Scritto da Mastellaroni il 20 Feb 2010
Non so, in parte è vero quello che scrivi, la reazione di Travaglio ha lasciato sorpreso anche me, ma non è possibile che ogni volta che si parla di fatti sgradevoli o sconvenienti per l’armata di Silvio si tiri fuori la condanna di diffamazione di Travaglio o altre inezie. Sulla sua integrità morale non si discute, e anch’io mi incazzerei se due servi di Silvio tentassero di farmi passare per quello che non sono
Scritto da Matteo S. il 20 Feb 2010
Travaglio ha rotto letteramente “le palle”, oggi se n’e’ uscito con una Lettera aperta a Santoro, ora ha superato ogni limite, questo ruolo di vittima che vuole assumere mi disgusta ed e’ vergognoso. Tra l’altro dimostra di non saper accettare le critiche.
Lettera aperta:
http://masaghepensu.splinder.com/post/22275877/Lettera+a+Michele+Santoro
Allego anche un’analisi della questione dell’ottimo “Nichilista”:
http://ilnichilista.wordpress.com/2010/02/20/si-puo-ancora-parlare-di-fatti-in-tv-spunti-per-unidea-migliore/
Scritto da Mastellaroni il 20 Feb 2010
“CACOZERO”
Dato di fatto: tra le fonti del signor T. c’era un sottufficiale della Guardia di Finanza con funzioni di polizia giudiziaria (quindi in contatto con magistrati antimafia), che in realtà era un confidente di una organizzazione criminale. Il signor T. poteva non saperlo. Bene. Ma il signor T. traeva informazioni dalle confidenze del sottufficiale, che ovviamente erano da questo pilotate in funzione della sua attività di “talpa” al servizio dei mafiosi. Per conseguenza, il signor T. utilizzando quelle informazioni avrebbe diffuso notizie utili (o comunque non dannose) per i mafiosi che tenevano a libro paga il sottufficiale. Quali notizie fasulle o mirate per conto del confidente dei mafiosi avrebbe dunque rivelato il signor T., che poteva non sapere? Lo stesso signor T. avrebbe posto la stessa domanda a qualche malcapitato che si fosse trovato nella stessa situazione. Quanto alla distinzione fatta dal signor T. nella trasmissione “cacozero”, secondo la quale il caso della sua amicizia pericolosa non sarebbe paragonabile a quello di Bertolaso perché a differenzxa del capo della Protezione Civile il signor T. non gestisce denaro pubblico (infatti, lo incassa solamente con Santoro), essa non contempla che potrebbe essere più grave utilizzare e diffondere mediaticamente notizie veicolate da un amico dei mafiosi, rendendo quindi inavvertitamente un servigio alla strategia criminale e orientando la pubblica opinione in funzione degli interessi mafiosi, anziché vedersi regalato un massaggio terapeutico da appaltatori di lavori pubblici proprietari anche di un centro di estetica frequentato dal tout-Rome. Bertolaso forse s’è fatto fare una sega. Il signor T. invece si è rivelato nella trasmissione “cacozero” una “sega”, per il grido “Mi alzo e me ne vado!”. Avrebbe dovuto esclamare: “Mi scuso e me ne vò”. Invece ha ingiuriato due giornalisti, Porro e Belpietro (al quale ha detto che “raglia”). Ve lo spiego io l’inasprimento del carattere del signor T.: gli affari de “il Fatto”, nel quale ha investito alcuni suoi risparmi, non vanno mica tanto bene, e se ci sarà la richiesta di un aumento di capitale saranno dolori intestinali. “Cacozero”.
(Precisazione: di norma chi scrive non insulta. Ma il signor T., maestro del genere, ci ha detto che si può eccedere in critica perché è segno di libertà. Ci siamo perciò adeguati al suo insegnamento. Così sia.)
Scritto da Fabrizio Spinella il 20 Feb 2010
ci vuole veramente del coraggio a chiamare e definire “giornalista” un arrogante presuntuoso tale e’ Belpietro e un maleducato totale tale e’ Porro
Scritto da emma zanninello il 20 Feb 2010
Stranamente tra i documenti non vedo questo:
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/2009/10/13/le_mie_ferie_siciliane_del_200.html
E’ la copia dell’assegno con cui Travaglio ha saldato le famose ferie.
Voi cosa fareste se si dicessero falsità sul vostro conto ignorando i dati di fatto?
Credo vi arrabbiereste.
Scritto da Giovanni il 20 Feb 2010
per me è un santo
Scritto da emanuele il 20 Feb 2010
@ Giovanni:
del secondo assegno ne avevamo parlato nei commenti, prima domandandoci quando sarebbe arrivato e successivamente notando che il pagamento alla “signora” è stato effettuato con un assegno intestato ad un tale Giovanni. Ma non è il caso di sottilizzare, Travaglio ha provato che Aiello non gli pagò alcuna vacanza, come invece sosteneva l’avvocato del recentemente condannato in appello a 15 anni e mezzo per associazione mafiosa.
Credo che basti e sia abbondante a poter dimostrare la propria coscienza pulita, quello che mi stavo chiedendo con questo post in sintesi si può riassumere con due domande:
1) perché quando gli vengono rinfacciate condanne Travaglio non ne parla serenamente e professionalmente?
2) perché quando gli si ricordano le due vacanze siciliane Travaglio va in bestia?
Io mi sono dato le risposte secondo quanto a mia conoscenza, lo scopo di questo post è di intavolare una discussione su questi temi, tutto qua.
Per il secondo quesito, fossi stato al posto di MT avrei semplicemente detto una volta per tutte: ho già chiarito pubblicamente, via Internet, la mia posizione sulla faccenda, mi sono trovato a frequentare un sottufficiale della Finanza molto quotato e stimato, che poi invece si è rivelato una talpa dei mafiosi. Non potevo saperlo e non avevo motivi di sospettarlo, anzi mi è stato presentato da un magistrato (l’ultima è una mia ipotesi). Troppo difficile e disonorevole ponunciare queste parole in tv?
Scritto da Sergio Fornasini il 20 Feb 2010
Lettera a Michele Santoro
217 commenti
Da il Fatto Quotidiano del 20 febbraio
Caro Michele,
ho riflettuto su quanto è accaduto giovedì ad Annozero. E, siccome è accaduto davanti a 4 milioni di persone, te ne parlo in forma pubblica. Parto da una tua frase dell’altra sera: “Parliamo di fatti”. Il punto è proprio questo. Si può ancora parlare di fatti in tv? Sì, a giudicare dagli splendidi servizi di Formigli, Bertazzoni e Bosetti. No, a giudicare dal cosiddetto dibattito in studio, che non è più (da un bel pezzo) un dibattito, ma una battaglia snervante e disperante fra chi tenta di raccontare, analizzare, commentare quel che accade e chi viene apposta per impedirci di farlo e costringerci a parlar d’altro.
La maledizione della par condicio, dovuta alla maledizione di Berlusconi, impone la presenza simmetrica di ospiti di destra e di sinistra. E, quando si tratta di politici, pazienza: la loro allergia ai fatti è talmente evidente che il loro gioco lo capiscono tutti.
Ma quando, come l’altra sera, ci si confronta fra giornalisti, anzi fra iscritti all’albo dei giornalisti, ogni simmetria è impossibile: quelli “di destra” parlano addosso agli altri e – quando non sanno più che dire – tirano fuori le mie condanne penali (inesistenti) o le mie vacanze con mafiosi o a spese di mafiosi (inesistenti). Da una parte ci sono giornalisti normali, come l’altra sera Gomez e Rangeri, che non fanno sconti né alla destra né alla sinistra; e dall’altra i trombettieri. Che non sono di destra: sono di Berlusconi. E non fanno i giornalisti: recitano un copione, frequentano corsi specialistici in cui s’impara a fare le faccine e a ripetere ossessivamente le stesse diffamazioni.
Invece di contestare i fatti che racconti, tentano di squalificarti come persona. Poi, a missione compiuta, passano alla cassa a ritirare la paghetta. E, se non si abbassano a sufficienza, vengono redarguiti o scaricati dal padrone. Non hanno una faccia e dunque non temono di perderla.
Partono avvantaggiati, possono permettersi qualunque cosa. Non hanno alcun obbligo di verità, serietà, coerenza, buonafede, deontologia. Non temono denunce perchè il padrone mette ogni anno a bilancio un fondo spese per risarcire i danni che i suoi sparafucile cagionano a tizio e caio dicendo e scrivendo cose che mai scriverebbero o direbbero se non avessero le spalle coperte. Come diceva Ricucci, che al loro confronto pare Lord Brummel, fanno i froci col culo degli altri.
Sguazzano nella merda e godono a trascinarvi le persone pulite per dimostrare che tutto è merda. E ci tocca pure chiamarli colleghi perchè il nostro Ordine non s’è mai accorto che fanno un altro mestiere. Ci vorrebbe del tempo per spiegare ogni volta ai telespettatori chi sono questi signori, chi li manda, quali nefandezze perpetrano i loro “giornali”, perchè quando si parla di Bertolaso rispondono sulle mie ferie e soprattutto che cos’è davvero accaduto a proposito delle mie ferie: e cioè che ho documentato su voglioscendere.it di aver pagato il conto fino all’ultimo centesimo e di aver conosciuto un sottufficiale dell’Antimafia prima che fosse arrestato e condannato per favoreggiamento, interrompendo ogni rapporto appena emerse ciò che aveva fatto (i due trombettieri invece dirigono e vicedirigono i giornali di due editori – Giampaolo Angelucci e Paolo Berlusconi, già arrestati due volte ciascuno, il secondo pregiudicato – e non fanno una piega).
Ma in tv non c’è tempo per spiegare le cose con calma. E, siccome io una reputazione ce l’ho e vi sono affezionato, non posso più accettare che venga infangata ogni giovedì da simili gentiluomini. Gli amici mi consigliano di infischiarmene, di rispondere con una risata o un’alzata di spalle. Nei primi tempi ci riuscivo. Ora non più: non sai la fatica che ho fatto giovedì a restarmene seduto lì fino alla fine. Forse la mia presenza, per il clima creato da questi signori, sta diventando ingombrante e dunque dannosa per Annozero. Che faccio? Mi appendo al collo le ricevute delle ferie e il casellario giudiziale? Esco dallo studio a fumare una sigaretta ogni volta che mi calunniano? O ti viene un’idea migliore?
Scritto da travagliuzzo il 20 Feb 2010
ma l’avrà querelato all’avv di ajello?
e la condanna sulla querela del noce?
Scritto da travagliuzzo il 20 Feb 2010
@Giovanni
un assegno bancario, in originale o in copia, non prova in alcun modo un avvenuto pagamento, cioè un movimento bancario.
Dovrebbe essere esibito almeno il relativo estratto conto, reperibile con le stesse difficoltà del’assegno.
Chi si occupa professionalmente di queste cose (ti faccio l’esempio dei finanziamenti pubbilici e delle necessarie verifiche amministrativo-contabili delle spese effettivamente sostenute) sa che, per evitare che determinate somme finiscano nel c/c di un tuo amico pronto a restituirteli in contanti, sarebbe anche il caso di verificare il n. di c/c del destinatario che incassa. Per ovvi motivi non entro nel dettaglio ma tutto si può ben comprendere leggendo qui (http://snipurl.com/ug4x4).
In sintesi, Trvaglio ha esibito solamente un assegno bancario compilato.
Pertanto, la sua affermazione nel link che segnali “hanno continuato per un anno a insinuare o ad affermare che io mi sia fatto pagare le ferie da altri, addirittura da “mafiosi” e che, dunque, io non possa avere le prove di aver pagato. Eccoli dunque accontentati.” è tecnicamente errata.
Scrivo questo non perchè abbia dubbi sui suoi pagamenti, anzi lo invidio per il “prezzaccio”, ottenuto dopo che si era lamentato con Ciuro per l’anno precedente. Per insinuare ci vorrebbero infatti prove e sentenze, non faccine quando si è inquadrati in primo piano). Anzi, ti segnalo, sempre dallo stesso link, che Travaglio scrive “Lo faccio perché l’avevo promesso, quando D’Avanzo mi aveva sfidato a farlo: ‘E’ il saldo del soggiorno al Golden Hill, dunque, a dover essere confermato, se proprio si vuole.’
Le ultime 4 parole non mi sembrano certo una sfida.
In ultimo, direi di complimentarci senz’altro con Travaglio, che per le transazioni passa per banca, quando la giurisprudenza italiana, se non sbaglio, nulla ha da rilvare o eccepire in relazione a transazioni in contanti in scatole di scarpe, per importi ben superiori.
Scritto da sameth il 21 Feb 2010
@spinella
Mi scusi, sig. Spinella, dove ha letto che il giornale di Travaglio sta andando male? Si tratta di un suo “scoop”, oppure ha qualche fonte da cui poterci informare? Forse sono un po’ disinformato io, ma mi piacerebbe sapere di piu’ su questa cosa.
Scritto da Mastellaroni il 21 Feb 2010
ha perfettamente ragione a incazzarsi. quando non si possono attaccare i fatti si attacca chi li racconta.
Scritto da emanuele il 21 Feb 2010
Ho letto la lettera di Travaglio.
Lui se la può prendere benissimo coi giornalisti “di destra” anzi di Berlusconi per tutti gli altri casi, ma l’argomento “vacanze siciliane” era stato sollevato da Giuseppe D’Avanzo.
Pure D’Avanzo a missione compiuta passa a ritirare la paghetta o fa il frocio col culo degli altri o sguazza nella merda?
Scritto da bart_simpson il 21 Feb 2010
http://www.corriere.it/politica/10_febbraio_21/travaglio_santoro_209e8f3a-1ef0-11df-a9cc-00144f02aabe.shtml
Scritto da sandrino fornettini il 21 Feb 2010
Forse sarebbe il caso, in nome della trasparenza che è la sura quotidiana del signor T, di elencare tutti i soci non giornalisti della SpA del Fatto. E poi magari dire il nome del socio sostenitore occulto dell’Italia dei Valori. Con poche centinaia di migliaia di euro di capitale si coprono a malapena le spese di un giornale provinciale. Ma l’amministratore delegato del Fatto è lo stesso che amministrava pochi anni fa L’Unità, condotta al deficit? Quante sono le copie vendute ogni giorno? Per un numero che alza il picco, quanti successivi restano invenduti in edicola? C’è bisogno di un aumento di capitale e d’introiti pubblicitari, qualcuno dovrà coprire, altrimenti il Fatto finirà come L’Unità, dal Padellaro alla brace, senza avere però il finanziamento palese di un partito. Quello occulto, non si sa…
Scritto da Fabrizio Spinella il 21 Feb 2010
@ Spinella
dimostra oon documenti le tue illazioni sulla supposta crisi de Il Fatto e ti dirò: bravo, oltre ad essere un erotomane delle parole, conosci anche ciò di cui scrivi.
Altrimenti, per favore, taci. Per sempre.
Matteo
Scritto da Matteo da Pisa il 22 Feb 2010
Gentili signori, se posso disturbare, penso di fare cosa gradita nel riportare alcuni significativi commenti del sito Antefatto a riguardo (i pochi critici in mezzo alla melassa adorante e nientepopodimeno che la rispostona di Marcolino):
1)
Ah, “signor” Travaglio.
Lei presenta un assegno, recuperato, come dice lei dopo 7 anni dalla banca.
Ma chi vuole prendere in giro!!!!
Quell’assegno, lei può averlo emesso sì a Palermo nel 2003, ma, visto che non si capisce chi lo ha ricevuto, (e non si giustifichi con la privacy) anche per pagare qualsiasi cosa a qualsiasi persona, o anche per avere le prestazioni di qualche prostituta.
Certo che se si scalda così tanto, sapendo di non aver fatto nulla di male, forse perchè si sente come tutti coloro che lei ha accusato e messo alla berlina, ma se quelle persone si offendono, per lei è segno che hanno qualcosa da nascondere, come lei allora.
Cerchi di essere meno aggressivo e faccia il giornalista da serio professionista, non con odio e accanimento, come state facendo lei e Santoro.
2)
Marco Travaglio ci mostra la fotocopia di un assegno di 1.000 Euro che se fosse stato destinato al pagamento di 10 giorni ad un Hotel sarebbe la prova che per Travaglio tutti i suoi fans sono dei creduloni da gabbare impunemente. Se invece l’assegno fosse un saldo dovrebbe allora mostrarci l’acconto. Si può poi intestare un assegno con nome e cognome del destinatario (Giovanni ecc.)? La fattura era intestata Giovanni ecc.? o con il nome dell’Hotel? o non c’era proprio fattura?
Io penso che più semplicemente con quell’assegno al massimo ci abbia pagato un’auto in affitto, e che ciò che affermò Giuseppe D’Avanzo, sui dubbi contatti e sui loschi favori ricevuti dal moralizzatore Travaglio, sia vero!
3)
La fotocopia dell’assegno di 1000 euro con cui T avrebbe pagato l’albergo è per nulla credibile : infatti gli alberghi di un minimo di livello , 3-4 stelle, non accettano assegni ma solo carte di credito o contanti a meno che il cliente sia molto conosciuto dal titolare o direttore dell’albergo ma anche in tale caso l’assegno verrebbe intestato all’albergo e/o alla società che lo gestisce e non ad un individuo ; per convincerci T ci dovrebbe dire chi è la persona a cui ha intestato l’assegno e che ruolo ricopre nella gestione dell’albergo (direttore,proprietario o altro )e che rapporti di amicizia ha con lui per giustificare un assegno personale altrimenti la fotocopia non ha nessun valore , potrebbe essere un assegno qualsiasi.
4 by Marcotravaglio)
Voglio ringraziare le centinaia di persone che, sul blog voglioscendere e sul sito del Fatto Quotidiano, hanno commentato la mia lettera a Michele Santoro. Mi spiace deludere i tre o quattro imbecilli che obiettano sulla congruità dei 1000 euro pagati (per giunta con assegno al signor Giovanni) per ben 10 giorni trascorsi al Golden Hill di Altavilla Milicia, insinuando che io abbia beneficiato di chissà quali trattamenti di favore o abbia addirittura taroccato la prova del pagamento visto che gli alberghi non si pagano con assegni a tizio o caio: cari imbecilli, quello non è un albergo, è un residence di decine di bungalow, ciascuno dei quali è di proprietà di una singola persona. Io ne affittai uno, quello del signor Giovanni. E lo pagai con quell’assegno. Visto che il bungalow era pure sprovvisto del minimo necessario per abitarci, il prezzo non era di favore, ma semmai di sfavore. E adesso, cari imbecilli diffamatori, inventatevi qualche altra balla. Anche questa vi è andata male.
mt
5)
Caro Travaglio,
spieghi per favore a dei poveri ragazzi che vorrebbero intraprendere il mestiere di giornalista, come si raccontano i “fatti”.
Spieghi, di grazia, quale è la sua tecnica prediletta, quella di riportare informazioni parziali, e volutamente omissive e faziose, cioè, caro Travaglio, la sua specialità.
E però al tempo stesso, sono anche dei teorici “fatti” come li definirebbe lei.
Dopodichè è verissimo, e lei lo ripete sempre, lei Travaglio non è un parlamentare, nè un presidente del consiglio o della protezione civile. Quindi – come dice lei – è diverso.
Ma quanto diverso?
Sempre, se usassimo i suoi metodi, potremmo ricordare che lei, Travaglio, è un personaggio pubblico e che, fin da quando urlacchiava alla censura, parla in tv di fronte a milioni di italiani.
Parla DA SOLO per lo più.
PAGATO DAL CONTRIBUENTE.
Per fare agli altri, poco cristianamente, ciò che non vuole venga fatto a lei.
6)
Caro Travaglio, nessuno sentiva il bisogno delle Sue giustificazioni.
La sua antipatia non deriva certo da dove e/o come passa le Sue vacanze e/o dalle Sue frequentazioni.
Io, personalmente, non prendo per oro colato né quanto viene affermato dai Suoi detrattori né, tantomeno, quanto da Lei letto su quell’agendina che fa tanto finto intellettuale di sinistra un po’ snob.
Tuttavia, seondo la Sua limitata visione delle cose, l’unico in possesso della verità e, quindi, degno di diffonderla è Lei, mentre il resto del mondo é composto unicamente da spettatori ansiosi di ricvere il verbo da Lei.
Parimenti, chi non è d’accordo con la Sua visione della realtà è un imbecille, perdipiù corrotto.
Non le sembra di essere un po’ arrogante?
Non ritiene che la sua asserita posizione super partes, al pari di quella del Suo compare Santoro, sia poco credibile?
Mi rendo conto che questo mio commento non sposterà di un solo centimetro le Sue posizioni radicali e radicate, così come non potrà contribuire a toglierLe quell’odioso sorriso sardonico e strafottente che puntualmente sfodera durante le trasmissioni in cui Lei compare come….a proposito, qual è esattamente il Suo ruolo in Annozero? Opinionista? Esperto di verità assolute? Spalla del capo-comico Santoro?
Chiedo scusa se ho approfittato di un Suo spazio per un mio sfogo.
A proposito…se Le tornasse la voglia di abbandonare lo studio di Annozero, lo faccia pure, con la tranquillità che non saranno in troppi a strapparsi i capelli.
– – – – – – – – – –
Ritorno alle mie parole:
Notare che Travaglio non risponde alle obiezioni del commento 2) e il suo sproloquio, oltre a essere attaccabile da cio’ che ha egregiamente spiegato il sig. sameth, pone che noi dobbiamo fidarci solamente della sua parola.
Mi vergogno un po’ a fare le pulci al sig. Marchettuccio, ma se lui e’ il primo che si mette a spulciare le frequentazioni degli altri, vuol dire che si puo’.
Occorre appena ricordare poi che lui sposta sempre il punto sull’assegno, ma il punto e’ che lui e’ amico di Ciuro. E qui svicola sempre.
Inoltre, e finisco, mi pare che pochi ricordino una cosa. Nella copia dell’Odore dei soldi in mio possesso, la parte del leone nel libro, oltre alla intervista manipolata a Borsellino, riguarda le indagini sulle fortune di Berlusconi. Indagine eseguita da un intrepido maresciallo della DIA. Di nome Pippo Ciuro.
Ovvio quindi che a rivangare la storia di Ciuro informatore della mafia, a Travaglino si fa molto piu’ male di quanto si pensi…
Buona serata.
Scritto da Luigi il 22 Feb 2010
Garbate come di consueto le risposte dell’interessato, grazie per l’aggiornamento Luigi
Scritto da Sergio Fornasini il 22 Feb 2010
la risposta di travaglio è su passaparola di oggi come sempre.
spiace vedere come il berlusconismo abbia preso forma nella mente di tanta povera gente, ignara che b. & co. siano un’associazione a delinquere che ruba i soldi anche agli stessi che l’hanno votato. poveri fessi, continuate a discutere dell’assegno di 1000 euro, quando il governo b. vi fotte i miliardi.
Scritto da Eugenio il 22 Feb 2010
cari signori è iniziato il declino di marco travaglio…in fondo in fondo un po’ dispiace…o no?
Scritto da travagliuzzo il 22 Feb 2010
@fabrizio spinella
“CACOZERO”
Dato di fatto: tra le fonti del signor T. c’era un sottufficiale della Guardia di Finanza con funzioni di polizia giudiziaria (quindi in contatto con magistrati antimafia), che in realtà era un confidente di una organizzazione criminale. Il signor T. poteva non saperlo. Bene. Ma il signor T. traeva informazioni dalle confidenze del sottufficiale, che ovviamente erano da questo pilotate in funzione della sua attività di “talpa” al servizio dei mafiosi. Per conseguenza, il signor T. utilizzando quelle informazioni avrebbe diffuso notizie utili (o comunque non dannose) per i mafiosi che tenevano a libro paga il sottufficiale. Quali notizie fasulle o mirate per conto del confidente dei mafiosi avrebbe dunque rivelato il signor T., che poteva non sapere? Lo stesso signor T. avrebbe posto la stessa domanda a qualche malcapitato che si fosse trovato nella stessa situazione.”
Anche qualora Travaglio avesse diffuso notizie false, l’avrebbe fatto in assoluta buonafede.
@fabrizio spinella
“Quanto alla distinzione fatta dal signor T. nella trasmissione “cacozero”, secondo la quale il caso della sua amicizia pericolosa non sarebbe paragonabile a quello di Bertolaso perché a differenzxa del capo della Protezione Civile il signor T. non gestisce denaro pubblico (infatti, lo incassa solamente con Santoro), essa non contempla che potrebbe essere più grave utilizzare e diffondere mediaticamente notizie veicolate da un amico dei mafiosi, rendendo quindi inavvertitamente un servigio alla strategia criminale e orientando la pubblica opinione in funzione degli interessi mafiosi”
Idem come sopra, il punto cruciale è la buona fede. Anche qualora Travaglio avesse reso un servigio alla mafia, lo avrebbe fatto inavvertitamente, come lei stesso ammette;
nel caso di Bertolaso, i giudici hanno invece il sospetto (magari infondato ma legittimo, viste le intercettazioni) che abbia dato consapevolmente appalti a imprenditori amici suoi, solo perché tali.
Le due situazioni sono profondamente diverse e non possono in alcun modo essere paragonate
@fabrizio spinella
“anziché vedersi regalato un massaggio terapeutico”
leggi “prestazione sessuale”. Mai sentito che un massaggio ortopedico contempli l’uso di preservativi.
@fabrizio spinella
“da appaltatori di lavori pubblici”
Appunto, imprenditori che magari un giorno si presentano ad una gara d’appalto della protezione civile e dicono “Ciao Guido, ti ricordi di me, sono quello che ti ha procurato la “massaggiatrice”, e anche i preservativi!”
@fabrizio spinella
“proprietari anche di un centro di estetica frequentato dal tout-Rome”.
Ma quella sera aperto solo per Bertolaso, che è entrato e uscito alla chetichella, guidato dagli uomini di Anemone. Mai vista tanta circospezione per un massaggio cervicale.
@fabrizio spinella
“Bertolaso forse s’è fatto fare una sega”. Senza “forse”. Forse ha fatto anche qualcosa di più.
@fabrizio spinella
Il signor T. invece si è rivelato nella trasmissione “cacozero” una “sega”, per il grido “Mi alzo e me ne vado!”. Avrebbe dovuto esclamare: “Mi scuso e me ne vò”. Invece ha ingiuriato due giornalisti, Porro e Belpietro (al quale ha detto che “raglia”).”
Si è giustamente incazzato perchè i due, invece che parlare dell’argomento della serata, hanno tirato fuori una vecchia bufala su Travaglio, al solo scopo di sviare l’attenzione dell’ascoltatore, consci che durante una trasmissione televisiva non si può
spiegare sempre nel dettaglio certe cose. E poi, se ogni volta qualcuno tira fuori questa storia, cosa si fa? Mezza trasmissione solo per ripetere sempre lo stesso discorso?
Porro e Belpietro hanno applicato la vecchia e odiosa tecnica “se non puoi demolire il ragionamento, demolisci il ragionatore”. Mi sarei incazzato anch’io, non si può ogni volta sentire gente che che ti aggredisce in assoluta malafede.
Comunque, per concludere, il problema sollevato da Travaglio non è la frequentazione di prostitute da parte di Bertolaso (innegabile, dalle intecettazioni, ma non illegale) ma il fatto che a procurargliele fossero persone che da lui ottenevano appalti.
Gli appalti erano il premio per queste prestazioni? Non è detto, e può darsi che le procedure di assegnazione siano comunque avvenute con la massima trasparenza ed equità, ma la questione necessita comunque di essere approfondita e chiarita.
Sig Spinella, se un giudice avesse tutta questa confidenza con i propri imputati, tutti grideremmo allo scandalo, e giustamente, anche se gli imputati fossero innocenti e quindi un’eventuale sentenza d’assoluzione fosse giusta.
Qui la situazione è del tutto identica e quindi le perplessità di Travaglio e di tanti altri sono più che comprensibili, anche se alla fine la posizione di Bertolaso venisse archiviata.
Cordialmente
Simone
Scritto da simone77 il 23 Feb 2010
@ simone77
Fino adesso a carico di Bertolaso che cosa c’e’?
Mi dica lei.
Mi spieghi che cosa c’e’ e soprattutto dichiari per punti quali sono le accuse.
MT non lo fa. Lui insinua. Racconta parti di intercettazioni, dice “Bertoladro” e dice che doveva accorgersi delle sue frequentazioni.
Ma in soldoni che cosa c’e’?
Una cena?
Financo l’offerta di una prostituta che lui non ha accettato (l’ha detto Travaglio che non l’ha accettata)?
Io conosco gente che ha a che fare coi lavori pubblici in maniera corretta e cristallina, ed e’ costume per la ditta che vince l’appalto offrire una cena a quelli dell’Ufficio. Sono corrotti?
Me lo dica, su.
Lei va alla cena della sua azienda? Quando e’ in pubblico parla male dei suoi capi? Per iscritto poi? Per questo si considera servo del padrone?
Rifletta.
Scritto da Luigi il 23 Feb 2010
@luigi
“@ simone77
Fino adesso a carico di Bertolaso che cosa c’e’?
Mi dica lei.
Mi spieghi che cosa c’e’ e soprattutto dichiari per punti quali sono le accuse.”
Ho chiarito qul’è il punto cruciale su Bertolaso e lo ribadisco:
“il problema sollevato da Travaglio non è la frequentazione di prostitute da parte di Bertolaso (innegabile, dalle intecettazioni, ma non illegale) ma il fatto che a procurargliele fossero persone che da lui ottenevano appalti.
Gli appalti erano il premio per queste prestazioni? Non è detto, e può darsi che le procedure di assegnazione siano comunque avvenute con la massima trasparenza ed equità, ma la questione necessita comunque di essere approfondita e chiarita”
Francamente non trovo nulla da aggiungere a quanto ho già specificato.
Quanto al resto, anche qui, mi perdoni la ripetitività, ma la risposta l’ho già data:
” se un giudice avesse tutta questa confidenza con i propri imputati, tutti grideremmo allo scandalo, e giustamente, anche se gli imputati fossero innocenti e quindi un’eventuale sentenza d’assoluzione fosse giusta.
Qui la situazione è del tutto identica e quindi le perplessità di Travaglio e di tanti altri sono più che comprensibili, anche se alla fine la posizione di Bertolaso venisse archiviata.”
Io mi auguro con tutto il cuore che un uomo come Bertolaso, così importante nell’immaginario di noi italiani, esca presto e nel migliore dei modi da questa vicenda. Ma è quantomeno inquietante vederlo così pappa e ciccia con imprenditori che da lui ricevono lavori.
Che poi la prostituta l’abbia accettata o meno, è irrilevante. Sconcertante è che certe persone gliel’abbiano portata ed egli non abbia avuto nulla da ridire al riguardo.
Ripeto: metta un giudice al posto di Bertolaso e un suo imputato al posto di Anemone. Sono certo che lei per primo resterebbe perplesso.
Cordialmente
Simone
Scritto da simone77 il 23 Feb 2010
@ simone77
E io le ribadisco che Travaglio la sentenza l’ha gia’ pronunciata: “Bertoladri”.
Le pare corretto?
Le pare possibile corrompere uno con lo stipendio di Bertolaso con una prostituta? Secondo lei ammesso e non concesso che ne voglia i servigi non avrebbe i soldi per pagarsela da se’?
Secondo lei e’ credibile che uno dia un appalto di milioni di euro in cambio di una tangente di mille o diecimila euro?
E allora “Bertoladro” che significa?
L’unica cosa imputabile a Bertoalso sono ceh doveva controllare.
1) ci sono prove di appalti gonfiati? Gli inquisitori le mostrino.
2) ci sono prove che Bertolaso abbia accettato lievitazioni di importi?
3) non e’ assolutamente doveroso aspettare che cosa dice il giudice, il solo che ha tutte le carte e i poteri per stabilire i fatti, prima di dire alla nazione senza gli accusati “Bertoladri”?
4) Se Bertolaso sarebbe incapace di vedere il malaffare che lo circonda, anche Travaglio, colui che lo accusa ad Annozero lo e’. E’ una colpa? Se si’ lo e’ per entrambi. Travaglio ha scritto libri (che ristampa anche quest’anno) sulle indagini di Ciuro. Non e’ detto che siano scorrette, ma nemmeno che gli appalti di Bertolaso siano truffe.
5) Lei dice “Che poi la prostituta l’abbia accettata o meno, è irrilevante. Sconcertante è che certe persone gliel’abbiano portata ed egli non abbia avuto nulla da ridire al riguardo.” E che ne sa che non avesse niente da ridire? Lei sa per scienza infusa tutti i pensieri le parole e le opere di Bertolaso?
Ci pensi su.
Scritto da Luigi il 23 Feb 2010
@Luigi
“@ simone77
E io le ribadisco che Travaglio la sentenza l’ha gia’ pronunciata: “Bertoladri”.
Le pare corretto?”
Le rispondo con le parole di Travaglio, proprio dal video “Bertoladri”:
“Qualcuno dirà: sei un giustizialista, usi la parola “delinquenti”, non sono stati ancora rinviati a giudizio. Sono loro che nelle telefonate si autodefiniscono delinquenti e quindi fidiamoci di loro, non c’è bisogno di aspettare una sentenza di cassazione, se lo dicono loro di essere delinquenti, vuole dire che si sono riconosciuti, hanno una notevole competenza di sé stessi.
Nelle loro conversazioni si definiscono un banda di ladri, tant’è che quando uno di questi ladri riceveva un po’ meno degli altri ladri, nella spartizione del bottino, sapete bisogna essere equi, altrimenti poi uno dei ladri si incazza, questo si incazzava e diceva “vi conosco, lo so come avete fatto, perché anche io faccio la stessa cosa o vorrei fare la stessa cosa, vi mando tutti i carcerati”
E un po’ più sotto:
“E’ un fatto tecnico – giuridico che è sacrosanto, nessuno può essere condannato per la legge responsabile di un reato e quindi punito per esso, fino a sentenza di condanna definitiva, quando però uno mi viene a dire “sono un ladro” anche se non l’hanno ancora condannato definitivamente, lo tengo presente e quando questi dicevano di essere dei ladri, parlando tra di loro, senza sapere di essere intercettati, la loro testimonianza assume ancora maggiore rilievo, proprio perché non stavano fornendo una versione di comodo a qualcuno, stavano parlando quotidianamente delle loro attività.”
@Luigi
“Le pare possibile corrompere uno con lo stipendio di Bertolaso con una prostituta? Secondo lei ammesso e non concesso che ne voglia i servigi non avrebbe i soldi per pagarsela da se’?
Secondo lei e’ credibile che uno dia un appalto di milioni di euro in cambio di una tangente di mille o diecimila euro?”
Pare impossibile anche a me corrompere uno come Bertolaso con una prostituta o con una mazzetta così modesta. Ma dalle intercettazioni non emerge la corruzione di Bertolaso, emerge la confidenza che egli aveva con personaggi non esattamente cristallini. Questo non prova che egli abbia commesso reati, ma impone chiarimenti, come ho già detto.
@Luigi
“E allora “Bertoladro” che significa?”
Significa “imprenditore che mangia in modo poco pulito nel giro di appalti della Protezione Civile, di cui Bertolaso è il capo”. “Bertoladri” sono gli altri, non lui.
@Luigi
“L’unica cosa imputabile a Bertolaso sono che doveva controllare.”
Beh, non mi pare poco, visto l’enorme giro di soldi pubblici che la Protezione Civile muove.
@Luigi
“1) ci sono prove di appalti gonfiati? Gli inquisitori le mostrino.”
Pienamente d’accordo con lei. Quindi, lasciamo lavorare i magistrati, sperando che alla fine emerga che Bertolaso non ha fatto nulla di male. Mi fa piacere che su questo punto cruciale la pensiamo nello stesso modo.
@Luigi
”2) ci sono prove che Bertolaso abbia accettato lievitazioni di importi?”
Idem come sopra.
“@Luigi 3) non e’ assolutamente doveroso aspettare che cosa dice il giudice, il solo che ha tutte le carte e i poteri per stabilire i fatti, prima di dire alla nazione senza gli accusati “Bertoladri”?”
A questa domanda ho già risposto a inizio post con le parole di Travaglio
“@Luigi. 4) Se Bertolaso sarebbe incapace di vedere il malaffare che lo circonda, anche Travaglio, colui che lo accusa ad Annozero lo e’. E’ una colpa? Se si’ lo e’ per entrambi. Travaglio ha scritto libri (che ristampa anche quest’anno) sulle indagini di Ciuro.”
Bertolaso ha detto a “Ballarò” che quando un imprenditore era poco pulito lo veniva a sapere subito, perché uomini delle forze lo avvertivano. Si è persino lamentato perché, nel caso di quello che sghignazzava per il terremoto, nessuno ha violato il segreto istruttorio per avvisarlo. Non credo proprio che Travaglio disponga di canali informativi così provilegiati. E comunque: anche Travaglio non ha vigilato abbastanza? Doveva indagare meglio su Ciuro? Può darsi, ma non vedo come questo possa essere portato a scusante per la scarsa vigilanza di Bertolaso, scarsa vigilanza che si ripercuote sulle nostre tasche, a differenza di quella di Travaglio.
“@Luigi. Non e’ detto che siano scorrette, ma nemmeno che gli appalti di Bertolaso siano truffe.”
Me lo auguro di cuore. Lasciamo che la magistratura indaghi senza pressioni e speriamo vivamente che Bertolaso esca pulito da questa vicenda. Però non si può pretendere che la magistratura non indaghi, come pretende Berlusconi, e che la stampa non ne parli.
“@Luigi 5) Lei dice “Che poi la prostituta l’abbia accettata o meno, è irrilevante. Sconcertante è che certe persone gliel’abbiano portata ed egli non abbia avuto nulla da ridire al riguardo.” E che ne sa che non avesse niente da ridire? Lei sa per scienza infusa tutti i pensieri le parole e le opere di Bertolaso?”
Come ho già detto, mai vista tanta circospezione per un massaggio. E mai vista una massaggiatrice con preservativi e bikini brasiliano. Infine, visto che sono Bertolaso e me lo posso permettere, cerco la migliore massaggiatrice sulla piazza, non me la faccio cercare all’ultimo momento da un’ ex ballerina del Cacao Meravigliao. Bertolaso sapeva di andare a un appuntamento con una prostituta, se avesse avuto da ridire non ci sarebbe andato.
In conclusione, dalle intercettazioni è emerso un malcostume generalizzato e sconfortante, dal quale Bertolaso non è apparso immune. Che questo malcostume si sia tradotto in reati lo dovrà accertare la magistratura, ma le intercettazioni parlano chiaro sulla serietà di queste persone, e meno male che ci sono giornalisti come Travaglio e Santoro che ce le fanno conoscere.
E giudici che hanno ancora voglia di fare il loro lavoro, nonostante le pressioni che subiscono dalla politica, di destra come di sinistra.
Cordialmente
Simone
Scritto da simone77 il 23 Feb 2010
Allora, ricapitoliamo brevemente assegnando a ciascuno il compito che gli spetta:
Il caro Simone faccia il Pubblico Ministero, è colpevolista ma utilizza un sofisma algebrico, per cui il suo ragionamernto logico porta al suo stesso annullamento.
Matteo faccia il pubblico, ma si disponga alla perquisizione prima di passare il metal detector: per svuotarsi delle stron…te che ha nella capa.
Luigi è mite avvocato della difesa, ça va sans dire. Dovrebbe osare di più e chiedere al caro Simone: caro Pubblico Ministero, ma lei ha letto le carte dai faldoni, o dai riassunti dei giornali?
(Domanda che sorge spontanea: si processa un costume o si processa un reato? Matteo si risparmi la risposta: non può intervenire in aula. Però, divertente il suo richiamo al personaggio interpretato da Gastone Moschin. Erotomane, mah!)
Scritto da Fabrizio Spinella il 23 Feb 2010
“@fabrizio spinella
Il caro Simone faccia il Pubblico Ministero, è colpevolista ma utilizza un sofisma algebrico, per cui il suo ragionamernto logico porta al suo stesso annullamento.”
Non sono colpevolista, infatti spero che Bertolaso esca pulito da questa vicenda.
“fabrizio spinella
@Luigi è mite avvocato della difesa, ça va sans dire. Dovrebbe osare di più e chiedere al caro Simone: caro Pubblico Ministero, ma lei ha letto le carte dai faldoni, o dai riassunti dei giornali?”
Quando sento certe intercettazioni non ho bisogno di studiarmi i faldoni per capire di che pasta è fatta certa gente. Le prove contenute nei faldoni servono al giudice per stabilire se una persona deve andare in galera oppure no. Ma per capire che tipi hai di fronte e prenderne le distanze basta molto meno, anche una sola intercettazione ben fatta.
E non sono l’unico a pensarla così, c’è almeno un’altra persona che la pensa come me: Guido Bertolaso.
Il 16 Febbraio a Ballarò ha detto:
“è stato intercettato un mascalzone che ha detto quelle cose orribili. Perché non mi è stato immediatamente detto: “guarda che quello si è messo a ridere mentre la gente stava morendo in Abruzzo”? Io così sarei stato certo che non avrei mai potuto fare entrare questa società!”
Sottoscrivo queste parole una per una. Ma come fa Bertolaso a dire che quello è un mascalzone? Ha letto le carte dai faldoni? Certo che no! Lo ha saputo dai giornali, ha letto l’intercettazione come tutti noi. Eppure questo gli basta (e giustamente, aggiungo io), per essere certo che un simile figuro mai prenderà un appalto da lui.
Anche Bertolaso è un Pubblico Ministero colpevolista che utilizza sofismi algebrici?
“@fabrizio spinella
Domanda che sorge spontanea: si processa un costume o si processa un reato?”
Si processa un reato in tribunale.
E si processa un costume dal punto di visto etico e politico, in modo da prendere le giuste distanze da personaggi torbidi, senza dover aspettare i lunghi tempi processuali.
Come dice Piercamillo Davigo:
“Le scelte politiche ed etiche sono molto diverse dai nostri criteri di valutazione della prova. Se vado al ristorante e mi avveleno, non aspetto la condanna del ristoratore: cambio subito ristorante. Se un tizio viene rinviato a giudizio o condannato “solo” in primo grado per pedofilia, non vedo perché dovrei fargli accompagnare mia figlia a scuola. La prudenza non c’entra con la presunzione di non colpevolezza.”
Parole sante, che a quanto pare condivide anche Bertolaso. Sarebbe stata buona cosa se avesse adottato le stesse cautele anche con altri personaggi di cui invece era amico.
Ma spero comunque che almeno di lui venga accertata l’estraneità ai reati contestati.
Se non ha favorito amici o parenti, per me nella propria vita privata può fare quello che vuole.
Scritto da simone77 il 23 Feb 2010
Bravo Simone. Logico e quieto. Nei processi conta però la prova. Se nelle aule di giustizia entrano l’etica e la politica, esce il codice. Un solo errore fa probabilmente Simone nel dire: «Ma come fa Bertolaso a dire che quello è un mascalzone? Ha letto le carte dai faldoni? Certo che no!». Certo che sì, egli è un indagato per corruzione nello stesso processo, le carte le hanno viste prima i suoi avvocati e lui, prima dei giornali.
Scritto da Fabrizio Spinella il 24 Feb 2010
@simone
Mi scusi ma ho l’impressione che lei si sia fatto abbindolare da travaglio:
1)Dire Bertoladri ha l’effetto di dire “Bertolaso e gli altri ladri”. Vorrei vedere che direbbe se suoi familiari fossero indagati e li si chiamasse Simoladri. Veramente lei ci crede a questa favoletta che Bertoladri non e’ un insulto a Bertolaso ma ad Anemone? Quanti anni ha, scusi? Veramente 33?
2)Lei ha letto tutte le intercettazioni? Si racconta di migliaia di pagine. E Bertolaso si lamenta che non siano state pubblicate quelle in cui mandava a quel paese quelli che tentavano di blandirlo
3)Sulla notte al salaria. Le e’ mai balzato alla mente che le intercettazioni, quelle che mima Marco Pendaglio, per usare una colorita formula di Facci, possono essere lette in questo modo? Gli imprenditori invitano Bert. al Salaria senza dirgli il motivo. Lui arriva e gli fanno trovare la battona. Lui la manda via a male parole e gli altri cercano il preservativo che non c’e’. Bert. si incazza ma certo non puo’ smettere di farli lavorare per una cazzata del genere.
Non trova che fili? Che prove ci sono contro Bertolaso? Parlo di PROVE.
4)“Che questo malcostume si sia tradotto in reati lo dovrà accertare la magistratura, ma le intercettazioni parlano chiaro sulla serietà di queste persone, e meno male che ci sono giornalisti come Travaglio e Santoro che ce le fanno conoscere.” Malcostume sarebbe andare a put*ane, gioire per un terremoto, organizzare cene, tentare di dare regalini (per me e per lei sono regaloni, ma a quei livelli sono bruscolini). Ora per questo lei dice che e’ giusto far passare la protezione civile intera (in assenza degli accusati) come il male dell’Italia?
5)Ma l’ha sentito il delirio del passaparola di ieri di MT? Ha detto che Floris, lasciando parlare Bertolaso, è da condannare (!!!!!!). Ha detto che Belpietro e Porro lo hanno difeso, quindi sono da condannare (!!!!!). Ma questo non e’ un giornalista, e’ Torquemada!
6)Io le auguro veramente di cuore di non avere mai interessi in conflitto con MT (mediatici, di visione politica etc). Vorrei vedere come se la caverebbe di fronte a uno che, come ha detto efficacemente un giornalista che io personalmente non apprezzo ma che e’ stato efficace, somiglia ad una mer*a umana.
7)Se Bertolaso o Schifani devono dimettersi, MT , che non e’ un politico, che non gestisce soldi pubblici anche se li prende, non deve piu’ pero’ scrivere su alcun giornale, dopo aver ristampato e strapubblicizzato il suo libro “L’odore dei soldi” (vada su voglioscendere, e’ bello la’ in primo piano) dove i due scoop sono le indagini di Ciuro e un intervista a Borsellino taroccata post mortem per ammissione di due sentenze e dello stesso Veltri.
Ovvio che quest’ultimo non e’ il mio pensiero, ma il pensiero che Travaglio dovrebbe adottare se adotta il metro che usa per gli altri su se’ stesso.
Sperando che lei perda la sua acritica adorazione per uno dei piu’ pericolosi disinformatori in Italia, la saluto.
Scritto da Luigi il 24 Feb 2010
“@fabrizio spinella
Nei processi conta però la prova.”
Sottoscrivo in pieno.
“@fabrizio spinella
Se nelle aule di giustizia entrano l’etica e la politica, esce il codice.”
D’accordo anche su questo. Infatti ritengo che dovrebbero essere i partiti e tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche a mettere da parte certe persone che hanno mostrato comportamenti riprovevoli, indipendentemente dalla rilevanza penale.
@fabrizio spinella
“Un solo errore fa probabilmente Simone nel dire: «Ma come fa Bertolaso a dire che quello è un mascalzone? Ha letto le carte dai faldoni? Certo che no!». Certo che sì, egli è un indagato per corruzione nello stesso processo, le carte le hanno viste prima i suoi avvocati e lui, prima dei giornali.”
E’ vero, però Bertolaso ha affermato:
“Perché non mi è stato immediatamente detto: “guarda che quello si è messo a ridere mentre la gente stava morendo in Abruzzo”? Io così sarei stato certo che non avrei mai potuto fare entrare questa società!”
Ergo, se avesse saputo di quell’intercettazione lo avrebbe escluso, senza bisogno di leggere carte. E avrebbe fatto bene.
Scritto da simone77 il 24 Feb 2010
Ricordando pure che la prova si forma nel processo. Prima si è solo davanti alle convinzioni che si è fatto l’accusa, valutando i risultati delle indagini.
Il Pm è una parte del processo e non deve essere considerato “il primo giudice”, come lo definisci invece il giurista molisano.
Solo con la sentenza del magistrato giudicante si potrà ritenere un imputato colpevole dei reati che gli sono stati contestati.
Se non si accetta questo principio, non si vuole un sistema giudiziario civile.
Scritto da asdrubale il 24 Feb 2010
@luigi
Mi scusi ma ho l’impressione che lei si sia fatto abbindolare da travaglio:
1)Dire Bertoladri ha l’effetto di dire “Bertolaso e gli altri ladri”. Vorrei vedere che direbbe se suoi familiari fossero indagati e li si chiamasse Simoladri. Veramente lei ci crede a questa favoletta che Bertoladri non e’ un insulto a Bertolaso ma ad Anemone?”
Ovviamente non ci credo. So bene cosa pensa Travaglio di Bertolaso, perchè ha già scritto di lui parecchie volte e sempre in termini estremamente critici. La mia è semplicemente un’illusione: su Bertolaso non pesano particolari addebiti (come ha detto Santoro, la sua posizione nell’inchiesta è leggera) e spero ancora che almeno lui esca pulito, visto quello che ha rappresentato per noi italiani in questi anni. Mi auguro che sia solo un povero ingenuo che se l’è fatta fare sotto il naso. Questo è comunque un motivo più che sufficiente per pretenderne le dimissioni, ma almeno salverebbe la faccia.
@luigi
“2)Lei ha letto tutte le intercettazioni? Si racconta di migliaia di pagine. E Bertolaso si lamenta che non siano state pubblicate quelle in cui mandava a quel paese quelli che tentavano di blandirlo”
Ulteriore dimostrazione, dopo la dichiarazione a Ballarò che ho riportato, che, secondo Bertolaso, le intercettazioni sono uno strumento che fornisce ritratti molto attendibili delle persone coinvolte. Quindi, se uno ride per il terremoto, merita pienamente di essere escluso dagli appalti.
Quanto a Bertolaso, le intercettazioni in cui manda a quel paese chi lo blandisce gli fanno onore, ma non cancellano quelle in cui dimostra una confidenza inquietante con persone da cui avrebbe fatto bene a smarcarsi.
E quindi rendono doverose e sacrosante la sua iscrizione nel registro degli indagati e le sue dimissioni.
Se io salvo una persona a rischio della mia vita, tutti diranno che sono un eroe e riceverò onori, ma se tempo dopo ne ammazzo un’altra, vado in galera lo stesso.
@luigi
“3)Sulla notte al salaria. Le e’ mai balzato alla mente che le intercettazioni, quelle che mima Marco Pendaglio, per usare una colorita formula di Facci, possono essere lette in questo modo? Gli imprenditori invitano Bert. al Salaria senza dirgli il motivo.”
Supponiamo che sia così, che non sapesse di andare a un incontro con una prostituta.
@luigi
“Lui arriva e gli fanno trovare la battona. Lui la manda via a male parole,e gli altri cercano il preservativo che non c’e’. Bert. si incazza ma certo non puo’ smettere di farli lavorare per una cazzata del genere.”
Intercettazione di Rossetti ad Anemone: “Sta tutto in atto da un’ oretta e…niente, l’appuntamento sta andando bene”
Anemone dopo due ore che Bertolaso è al Centro:
“come se avessimo guadagnato cinquecento punti!”
La “massaggiatrice” a Regina Profeta:
“ho fatto un massaggio meraviglioso, lui ha visto le stelle” e poco dopo “a lui è piaciuto, l’ha adorato…”
Rossetti ad Anemone: “E’ andato via, è rimasto più che contento, contentissimo”
Riepilogando: trova la prostituta, non la manda via ma si intrattiene con lei due ore, non si incazza ma rimane più che contento.
Pertanto, alla domanda “non trova che fili?” rispondo: “No, non fila per niente.”
@luigi
Che prove ci sono contro Bertolaso? Parlo di PROVE.”
Che abbia commesso reati, dalle intecettazioni che ho letto direi nessuna.
Che abbia mostrato troppa confidenza con personaggi discutibili che prendevano appalti da lui, molte.
@luigi
“4)… Malcostume sarebbe andare a put*ane,”
Per alcuni sì, ma io non ho di questi moralismi. Però accettare un incontro organizzato e pagato da gente a cui dài appalti è sicuramente malcostume.
@luigi
“gioire per un terremoto,”
Io penso di sì, e a quanto pare anche Bertolaso.
@luigi
“organizzare cene,”
No, organizzare cene non mi pare malcostume.
@luigi
“tentare di dare regalini (per me e per lei sono regaloni, ma a quei livelli sono bruscolini).
Sì, è malcostume, perchè dare regalini è un modo di ingraziarsi qualcuno a scapito di altri. Del resto, proprio lei ha ricordato che Bertolaso va orgoglioso delle intercettazioni in cui manda a quel paese gente che cercava di ingraziarselo. Evidentemente, anche lui lo considera un malcostume.
“@luigi
Ora per questo lei dice che e’ giusto far passare la protezione civile intera (in assenza degli accusati) come il male dell’Italia?”
Io sono un grande estimatore della Protezione Civile e del preziosissimo compito che svolge, e infatti non ho mai detto che è il male dell’Italia nè l’ho mai lasciato intendere.
@luigi
“5)Ma l’ha sentito il delirio del passaparola di ieri di MT? Ha detto che Floris, lasciando parlare Bertolaso, è da condannare (!!!!!!).”
Mi pare che abbia solo detto che Floris, per garantirsi la presenza di Bertolaso e quindi contrastare meglio Sanremo, gli ha permesso di dire quello che voleva senza contraddirlo e fargli domande scomode.. A me pare, in verità, che qualche domanda scomoda Floris l’abbia fatta, ma quel che è certo è che Travaglio non ha mai detto che Floris è da condannare.
@luigi
“Ha detto che Belpietro e Porro lo hanno difeso, quindi sono da condannare (!!!!!). Ma questo non e’ un giornalista, e’ Torquemada!”
A me pare che abbia detto esattamente il contrario, e cioè che Porro e Belpietro, invece che limitarsi a difendere Bertolaso, che era il tema della serata, a un certo punto si sono messi ad attaccare lui.
@luigi
6)Io le auguro veramente di cuore di non avere mai interessi in conflitto con MT (mediatici, di visione politica etc). Vorrei vedere come se la caverebbe di fronte a uno che, come ha detto efficacemente un giornalista che io personalmente non apprezzo ma che e’ stato efficace, somiglia ad una mer*a umana”.
Su questo punto non rispondo perchè riguarda la persona di Travaglio, e io Travaglio non lo conosco. E non sono neppure il suo avvocato o il membro di un suo fan club.
@luigi
7)Se Bertolaso o Schifani devono dimettersi, MT , che non e’ un politico, che non gestisce soldi pubblici anche se li prende, non deve piu’ pero’ scrivere su alcun giornale, dopo aver ristampato e strapubblicizzato il suo libro “L’odore dei soldi” (vada su voglioscendere, e’ bello la’ in primo piano) dove i due scoop sono le indagini di Ciuro e un intervista a Borsellino taroccata post mortem per ammissione di due sentenze e dello stesso Veltri”
Non ho mai letto l'”odore dei soldi, quindi non posso risponderle nel merito, ma supponiamo che lei abbia ragione. Ebbene, sono d’accordo con lei, Travaglio si dimetta.
Ma prima devono dimettersi Bertolaso e Schifani. Io non vedo l’ora che arrivi il giorno in cui coloro che ricoprono incarichi pubblici imparino a dimettersi non solo quando una condanna definitiva li inchioda, ma anche quando le circostanze lo rendono opportuno e doveroso. Quel giorno potremo anche chiedere le dimissioni dei giornalisti che sbagliano. Ma prima devono dimettersi i politici e i funzionari pubblici, perchè hanno in mano i nostri soldi e le nostre vite.
Precisando che non sono un adoratore di Travaglio, ricambio cordialmente il suo saluto.
Scritto da simone77 il 24 Feb 2010
@asdrubale
Ricordando pure che la prova si forma nel processo. Prima si è solo davanti alle convinzioni che si è fatto l’accusa, valutando i risultati delle indagini.
Il Pm è una parte del processo e non deve essere considerato “il primo giudice”, come lo definisci invece il giurista molisano.
Solo con la sentenza del magistrato giudicante si potrà ritenere un imputato colpevole dei reati che gli sono stati contestati.
Se non si accetta questo principio, non si vuole un sistema giudiziario civile.”
Sono d’accordo con lei. A ciò che ha scritto aggiungo però che, in ambito politico, la presunzione di innocenza non è sufficiente, occorre anche la prudenza.
Ribadisco le parole che ha detto Davigo:
“Se vado al ristorante e mi avveleno, non aspetto la condanna del ristoratore: cambio subito ristorante. Se un tizio viene rinviato a giudizio o condannato “solo” in primo grado per pedofilia, non vedo perché dovrei fargli accompagnare mia figlia a scuola. La prudenza non c’entra con la presunzione di non colpevolezza.”
Spetta alla magistratura condannare o assolvere, ma la politica ha il dovere di essere cauta, perchè ne va della vita dei cittadini.
Scritto da simone77 il 24 Feb 2010
@simone77
“Mi auguro che sia solo un povero ingenuo che se l’è fatta fare sotto il naso. Questo è comunque un motivo più che sufficiente per pretenderne le dimissioni, ma almeno salverebbe la faccia.”
Le dimissioni le ha gia’ date. Non sono state accettate. Pantomima? Può darsi.
“Quanto a Bertolaso, le intercettazioni in cui manda a quel paese chi lo blandisce gli fanno onore, ma non cancellano quelle in cui dimostra una confidenza inquietante con persone da cui avrebbe fatto bene a smarcarsi.
E quindi rendono doverose e sacrosante la sua iscrizione nel registro degli indagati e le sue dimissioni.”
Con cui avrebbe fatto bene a smarcarsi perche’? Erano condannate, inquisite, accusate di qualcosa all’epoca? MT cita Why not e Woodcock. Bell’esempio. Due inchieste finite nel nulla. E sa chi coinvolgeva pesantemente Why not? Prodi. Ha mai sentito MT chiederne le dimissioni?
E adesso queste figure da cui smarcarsi sono condannate?
Volevo farle notare che per gli appalti si era affidato a Balducci, la massima autorita’ in Italia sui lavori pubblici. Il meglio sulla piazza, checche’ ne dica Marconiglio.
Se, e sottolineo se, Balducci ha peccato, che ne puo’ Bertolaso?
Qui il parallelo Travaglio-Ciuro ci sta a pennello. E Porro ha fatto un’osservazione sacrosanta.
“Riepilogando: trova la prostituta, non la manda via ma si intrattiene con lei due ore, non si incazza ma rimane più che contento.
Pertanto, alla domanda “non trova che fili?” rispondo: “No, non fila per niente.””
Chi l’ha detto che rimane piu’ che contento? Una che se non rimaneva contento non veniva pagata. Chi ha detto che non ha fatto sesso? Travaglio, ad Annozero nel sermone. Come fa a saperlo lui? Sarebbe da chiederglielo. Forse ha accesso a notizie e dati che non vuole darci? Direi di si’. Fila.
“Che abbia mostrato troppa confidenza con personaggi discutibili che prendevano appalti da lui, molte.”
Confidenza perche’? Perche’ andava a cene assieme? Perche’ e’ andato al Salaria per incontrarli? Al massimo troverei la cosa sospetta, ma e’ costume nelle amministrazioni, le garantisco.
E per tutto questo lei ritiene giustificato l’accanimento verso la sua persona? Travaglio l’ha chiamato un incapace totale, vorrei ricordarle. In sua assenza. E poi si lamenta che Belpietro e Porro lo difendessero. Ma che idea ha del diritto quell’essere?
“Però accettare un incontro organizzato e pagato da gente a cui dài appalti è sicuramente malcostume.”
E per me no. Perche’ lo vedo fare come una cosa normale.
““gioire per un terremoto,”
Io penso di sì, e a quanto pare anche Bertolaso (e v. successiva)”
E’ deprecabile, e’ vergognoso, ma se poi fai il lavoro che devi fare presto e bene, mi pare che perda di ogni importanza. Bertolaso ha la sua opinione che al riguardo non e’ la mia (o almeno pubblicamente esprime di fronte alle telecamere un’opinione che secondo me e’ eccessiva)
“Io sono un grande estimatore della Protezione Civile e del preziosissimo compito che svolge, e infatti non ho mai detto che è il male dell’Italia nè l’ho mai lasciato intendere.”
E infatti io non parlavo di lei ma di Travaglio e della stampa quando fucila non Balducci, che comunque ha il diritto di difendersi, ma la protezione civile e Bertolaso.
“gli ha permesso di dire quello che voleva senza contraddirlo e fargli domande scomode.. “
Se questo non e’ criticare…
Si rende conto? Secondo Travaglio sono tutti zerbini tranne lui! Gliel’ha detto anche Santoro, ha capito male anche Santoro? Ma chi si crede di essere? L’unico in Italia che ha il diritto di fare la morale a tutti, colleghi compresi, Santoro compreso, anche se poi con la coda tra le gambe ha fatto retromarcia?
“A me pare che abbia detto esattamente il contrario, e cioè che Porro e Belpietro, invece che limitarsi a difendere Bertolaso, che era il tema della serata, a un certo punto si sono messi ad attaccare lui.”
Le incollo un pezzo di Telefascismi (bello il titolo, sobrio ed equilibrato, non trova?)
“Cosa hanno fatto? Hanno fatto una cosa molto semplice, quando ho finito di parlare di Bertolaso, il vicedirettore de Il Giornale, quello con i capelli, e il direttore di Libero, hanno cominciato a parlare non di Bertolaso – avrebbero potuto fare quello che fanno sempre, per la verità a un certo punto l’hanno anche fatto e cioè gli Avvocati di ufficio di Bertolaso. Il bello di questa gente è che sono prevedibili; mentre tutti noi che facciamo i giornalisti e che non abbiamo un padrone da servire e da leccare, non siamo prevedibili, nel senso che può capitare che a volte ce la prendiamo con la destra, con la sinistra, recentemente mi è capitato di prendermela con Di Pietro per l’affaire De Luca. Diciamo quello che vediamo, quello che pensiamo, poi magari sbagliamo, però in proprio, non perché ce l’ha ordinato qualcuno o perché dobbiamo per forza dire qualcosa, loro invece hanno questo di bello, si sa in anticipo che per loro gli imputati di centro-destra sono tutti innocenti, perseguitati, quelli di centro-sinistra sono tutti colpevoli e le inchieste giudiziarie sono politicizzate soltanto quando riguardano il centro-destra, quando riguardano il centro-sinistra invece gli indagati devono dimettersi “
Difendere Bertolaso e’ fare gli avvocati d’ufficio di Bertolaso. Ha capito? Secondo lui tutti dovevano accusare Bertolaso. Nessuno ha il diritto di difenderlo. Come un perfetto inquisitore.
“Ebbene, sono d’accordo con lei, Travaglio si dimetta.”
Mi spiace ma ha capito il contrario di quello che ho detto. Non voglio che Travaglio si dimetta, ma se lui vuole che Bertolaso e Schifani si dimettano per accuse cosi’ deboli, lui dovrebbe, visto che dice queste cose, dimettersi per primo da giornalista, per dare il buon esempio, per essere coerente con quello che predica.
La lascio definitivamente. Mi complimento comunque sinceramente con lei per la sua pacatezza e cortesia.
Buona giornata.
Scritto da Luigi il 25 Feb 2010
@ spinella
continua a giocare con le parole e ad evitare di rispondere, perché è quello che evidentemente ti piace fare. Compiaciti pure, perché la masturbazione ben fatta dà grandi soddisfazioni.
Dopodiché, ancora una volta, per favore, taci. Sei insopportabile nella tua inutilità.
Matteo
Scritto da Matteo da Pisa il 25 Feb 2010
@luigi
Avrei delle considerazioni da fare su alcuni punti ma purtroppo ora non ho tempo per scrivere. Mi rifarò vivo tra un paio di giorni. Nel frattempo ricambio i complimenti e la saluto.
Scritto da simone77 il 25 Feb 2010
@ matteo:
a me sembrano inutili gli attacchi gratuiti e fini a se stessi. Questione di gusti diversi, intendiamoci: ognuno la vede a modo suo
Scritto da Sergio Fornasini il 25 Feb 2010
Sto seguendo la discussione. Mi chiedo se Matteo è un pubblico ufficiale al quale bisogna per legge rispondere, oppure un deviato che fa stalking.
Scritto da reginaldo il 25 Feb 2010
@ fornasini
@ reginaldo
mi scuso per i toni, ma l’atteggiamento di Spinella mi ha urtato i nervi. Dopo che ci ha fatto mostra della sua cultura accademica (con parole tipo “cacozero” e “sega”) per sostenere, tra le altre sue allucinazioni, che Travaglio è nervoso perché “gli affari de “il Fatto”, nel quale ha investito alcuni suoi risparmi, non vanno mica tanto bene, e se ci sarà la richiesta di un aumento di capitale saranno dolori intestinali”, gli ho chiesto di dimostrare le difficoltà economiche di quel quotidiano con documenti.
Sempre il morigerato Spinella risponde
“Matteo faccia il pubblico, ma si disponga alla perquisizione prima di passare il metal detector: per svuotarsi delle stron…te che ha nella capa”. Ottimo, non vi pare?
Chiaramente non ho la pretesa che mi si risponda alle domande, ma pretendo soltanto che se uno fa delle affermazioni le argomenti. Altrimenti sono parole da bar.
Saluti.
Matteo
Scritto da Matteo da Pisa il 25 Feb 2010
Matteo, mi mandi un avviso a comparire per rispondere alle sue domande. Confermerò nella deposizione.
Scritto da Fabrizio Spinella il 25 Feb 2010
Spinella, ci fa proprio una magra figura… spara accuse e insinuazioni senza alcuna prova, e quando le vengono richieste scappa, e ora si permette pure del sarcasmo. Che infingardo…
Appoggio Simone77 in quasi tutto quello che ha detto. Il punto non è che Anemone era cattivo e Bertolaso poteva non saperlo. Il punto è che Bertolaso non dovrebbe assolutamente avere rapporti personali di amicizia e di richieste di favori con imprenditori a cui dà appalti. E’ così difficile da pretendere? Dice Luigi che è normale. Beh, è normale in Italia, forse, ma è profondamente sbagliato! E lo è maggiormente trattandosi di questa Protezione Civile che può agire praticamente senza trasparenza.
Per il garantista Asdrubale: è vero che la prova si forma in tribunale, prima le informazioni e i dati che possiamo avere sono incompleti. Ma la prudenza vuole che intanto evitiamo di regalare fiducia illimitata a persone che sappiamo coinvolte in inchieste. Gli esempi semplici usati da Davigo sono veramente perfetti. Il garantismo applicato alla politica è solo un’ipocrisia. Ovvio che per la legge si è innocenti fino all’ultima sentenza. E’ altrettanto ovvio che se aspettiamo l’ultima sentenza per pretendere le dimissioni di un dirigente o un politico siamo fuori tempo massimo. Dopo l’ultima sentenza, se di condanna ovviamente, non servono più le dimissioni, c’è direttamente la galera! Quindi tra stare saldamente al proprio posto di responsabilità (che non è un posto di lavoro, ricordiamolo) e andare in prigione, ci sarà un momento intermedio in cui è il caso di farsi da parte??
Vorrei dire infine una cosa forse un po’ cinica: ma possibile che lo scandalo maggiore di questa inchiesta sulla Protezione Civile sono state le parole di quei due che ridevano sulle sorti dei terremotati? Che paese ipocrita che siamo. Posso personalmente disprezzare quei due tizi, ma mi sembra che dire, come Bertolaso, che avrebbero dovuto rivelargli il contenuto delle intercettazioni così avrebbe provveduto a escluderli dagli appalti, è una cosa fuori dal mondo! Ma si scelgono le imprese sulla base dell’umanità dei loro proprietari? Letta che si precipita a rassicurare la nazione: quegli sciacalli non hanno ottenuto gli appalti… Ma a me cittadino non me ne frega niente di sapere se in cuor suo un imprenditore è contento delle disgrazie altrui. Mi frega di sapere se i nostri soldi sono spesi bene e se i lavori vengono fatti come di deve. Se poi li fa Gambadilegno, Hitler o Landru non mi deve interessare, finché non commette reati per ottenerli.
enrigol
Scritto da enrigol il 26 Feb 2010
@ enrigo1
La mia posizione e’ che non c’e’ scandalo nella familiarita’. La sua, mi corregga, e’ che c’e’.
Bene.
Due posizioni su cui si possono avere opinioni differenti, come lei giustamente dice.
Ma non e’ questo il punto del post.
Il punto del post non e’ Bertolaso. E’ Travaglio.
E’ Travaglio che dice che il punto e’ che Bert. non si e’ accorto. E Porro gli ha detto giustamente: “ma che vuol dire? Anche tu ti sei fidato in buonafede di gente discutibile. Puo’ capitare a tutti.
Pero’ lui e’ Bertoladro. Tu invece dici che vai a testa alta. Non sei coerente.”
“ la prudenza vuole che intanto evitiamo di regalare fiducia illimitata a persone che sappiamo coinvolte in inchieste”
Quali inchieste? Why not, che e’ arenata, sbufalata da altri giudici? O le inchieste di Woodcock, uno che e’ la barzelletta di mezza Italia?
E poi che vuol dire “coinvolti”? Travaglio non ce lo spiega. Vuol dire indagati, arrestati, parti lese, intercettati?
Ha visto i giornali? Gia’ parlano di Fini coinvolto nello scandalo Fastweb perche’….e’ citato in una intercettazione. Travaglio intende coinvolto anche in questo senso qui? O in che altro?
Vede, io sono molto guardingo quando parla Travaglio, perche’ da un po’ di anni a questa parte continuo a vedere che appena approfondisco un po’ piu’ le sue affermazioni scopro che le sue conclusioni sono spesso stravolgimenti della realtà.
“Vorrei dire infine una cosa forse un po’ cinica: ma possibile che lo scandalo maggiore di questa inchiesta sulla Protezione Civile sono state le parole di quei due che ridevano sulle sorti dei terremotati? Che paese ipocrita che siamo.”
Sono perfettamente d’accordo con lei. L’ho scritto anche in altri blog. Ovvio pero’ che l’opinione pubblica e soprattutto gli Aquilani a sentir questo possono scandalizzarsi, e che quindi i politici vogliano smentire anche questo. La nostra posizione purtroppo e’ impopolare.
Arrivederci.
Scritto da Luigi il 26 Feb 2010
“Iinfingardo”, che bella parola che sa di antico.
Enrigo1, quali sono le domande e quali sono gli insulti cui rispondere? Così mi regolo. A piede fermo.
Confermo la debolezza finanziaria di quel quotidiano. Non vi investirei un euro.
Scritto da Fabrizio Spinella il 26 Feb 2010
@ Fabrizio Spinella
Da un lato sono rattristato per le brutte acque in cui navigherebbe il Fatto.
Vi scrivono diversi giornalisti che apprezzo molto. Non dubito che troverebbero presto altri lidi, ma il fallimento del giornale significherebbe che non puo’ esistere quotidiano nazionale senza aiuti all’editoria.
Che ne dice?
Scritto da Luigi il 26 Feb 2010
E’ il mercato, bellezza!
Scritto da Fabrizio Spinella il 26 Feb 2010
@luigi Le dimissioni le ha gia’ date. Non sono state accettate.
Pantomima? Può darsi.”
Temo anch’io che sia stata una pantomima, o forse il sintomo di qualcosa di
ancora peggiore: l’assoluta incapacità dei nostri amministratori di farsi da parte quando le circostanze lo rendono opportuno e doveroso.
@luigi
“@simone“Quanto a Bertolaso, le intercettazioni in cui manda a quel paese
chi lo blandisce gli fanno onore, ma non cancellano quelle in cui dimostra una
confidenza inquietante con persone da cui avrebbe fatto bene a smarcarsi.
E quindi rendono doverose e sacrosante la sua iscrizione nel registro degli indagati e le sue dimissioni.”
Con cui avrebbe fatto bene a smarcarsi perche’? Erano condannate, inquisite,
accusate di qualcosa all’epoca? MT cita Why not e Woodcock. Bell’esempio.
Due inchieste finite nel nulla. E sa chi coinvolgeva pesantemente Why not?
Prodi. Ha mai sentito MT chiederne le dimissioni?”
Non rispondo su Why not perché ci sarebbe da discuterne per un anno e andremmo troppo fuori tema. Ma soprattutto perché, anche qui, il fatto che Prodi fosse implicato e Travaglio non ne abbia chiesto le dimissioni non
toglie nulla alla cecità di Bertolaso (se di sola cecità si tratta, come spero). Le dimissioni di Bertolaso sono doverose indipendentemente dal fatto che le chieda Travaglio perché, nel migliore dei casi, è stato un frescone a cui tutti l’hanno data a bere, e un simile sprovveduto non può continuare a ricoprire un incarico delicatissimo come quello di capo della Protezione Civile. Altrimenti finisce che certi avvoltoi ci mangiano anche le mutande!
“@luigi “E adesso queste figure da cui smarcarsi sono condannate?”
Come ho già sottolineato citando Davigo, per un amministratore pubblico la prudenza è fondamentale, non può permettersi il lusso di aspettare la condanna di personaggi sospetti. Deve usare tutto il potere discrezionale di cui dispone per tenerli a distanza. E Balducci, Anemone ecc. sospetti li erano eccome, accomunati da un conflitto di interessi tanto scandaloso quanto clamoroso da
rendere impensabile o comunque imperdonabile il fatto che Bertolaso se lo sia lasciato sfuggire . Leggere a questo proposito il seguente articolo
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/lo-scandalo-g8-e-lhobby-da-300mila-
euro/2054529//0e tutti gli altri ad esso correlati.
E’ doloroso constatare che Bertolaso non si è mai accorto di quello che Fabrizio Gatti aveva visto da più di un anno fa e aveva comunicato alle centinaia di migliaia di lettori dell’Espresso. Bertolaso si è vantato, a Ballarò, di avere un’eccellente rete
informativa eppure nessuno gli ha detto: “Hai letto l’Espresso? Balducci e Anemone, l’appaltatore e
l’appaltante, hanno legami societari. E’ un grave conflitto d’interessi”.
”@luigi “Volevo farle notare che per gli appalti si era affidato a Balducci, la massima autorita’ in Italia sui lavori pubblici. Il meglio sulla piazza, checche’ ne dica Marconiglio.Se, e sottolineo se, Balducci ha peccato, che ne puo’ Bertolaso?”
A parte quello che ho appena detto su Balducci, Bertolaso era il responsabile
della Protezione Civile e quindi doveva controllare chi era Balducci prima di
affidarsi. Non lo ha fatto? Le conseguenze sono sua responsabilità, come gli
ha detto giustamente Scalfari a Ballarò.
“@luigi Qui il parallelo Travaglio-Ciuro ci sta a pennello. E Porro ha
fatto un’osservazione sacrosanta”
Travaglio non poteva sapere di Ciuro quello che Bertolaso poteva sapere di Balducci, Anemone e compagnìa. Nessuno aveva mai fatto inchieste o scritto articoli su Ciuro. Nemmeno il pm Ingroia e tanti altri pm e uomini d’ordine conoscevano questo suo lato oscuro. Quindi il parallelo non regge, e l’osservazione di Porro era solo uno spregevole tentativo di sviare l’attenzione
degli spettatori.
@luigi “Riepilogando: trova la prostituta, non la manda via ma si intrattiene
con lei due ore, non si incazza ma rimane più che contento.Pertanto, alla domanda “non trova che fili?” rispondo: “No, non fila per
niente.”” Chi l’ha detto che rimane piu’ che contento? Una che se non
rimaneva contento non veniva pagata.”
No, l’ha detto Rossetti ad Anemone, lo stesso Rossetti che, un’ora prima,
aveva detto ad Anemone che l’incontro stava andando bene.
@luigi “Chi ha detto che non ha fatto sesso? Travaglio, ad Annozero nel
sermone. Come fa a saperlo lui? Sarebbe da chiederglielo. Forse ha accesso a
notizie e dati che non vuole darci?
Che non abbia fatto sesso è irrilevante, la prostituta l’ha gradita e non si
è incazzato con chi gliel’ha procurata: è questo che conta e lascia a dir poco perplessi.
@luigi “Direi di si’. Fila”
Assolutamente no.
@luigi “Che abbia mostrato troppa confidenza con personaggi discutibili
che prendevano appalti da lui, molte.” Confidenza perche’? Perche’ andava a
cene assieme? Perche’ e’ andato al Salaria per incontrarli? Al massimo troverei la cosa sospetta, ma e’ costume nelle amministrazioni, le garantisco.”
Beh, se è così, è malcostume.
@luigi
”E per tutto questo lei ritiene giustificato l’accanimento verso la sua persona? Travaglio l’ha chiamato un incapace totale, vorrei ricordarle. In sua assenza.”
Belpietro, arrampicandosi penosamente sugli specchi, aveva ipotizzato che quell’incontro al Salaria fosse stato fatto per incastrare Bertolaso. Travaglio ha risposto che, se l’ipotesi fosse vera, saremmo di fronte a un incapace assoluto, che non si accorge nemmeno di quello che gli combinano intorno, o
nell’ufficio accanto al suo. Era un’ obiezione assolutamente logica ad un’ipotesi ridicola.
“@luigi E poi si lamenta che Belpietro e Porro lo difendessero. Ma che idea ha del diritto quell’essere?”
Si è lamentato perché invece di difendere Bertolaso hanno attaccato lui.
@luigi “Però accettare un incontro organizzato e pagato da gente a cui dài
appalti è sicuramente malcostume.”
E per me no. Perche’ lo vedo fare come una cosa normale.”
Un malcostume diventa tale proprio quando assume dimensioni tanto grandi da apparire normale. Ma normali non sono le conseguenze che esso ha o può avere sulle tasche dei cittadini
@luigi ““gioire per un terremoto,”
Io penso di sì, e a quanto pare anche Bertolaso (e v. successiva).” E’
deprecabile, e’ vergognoso, ma se poi fai il lavoro che devi fare presto e
bene, mi pare che perda di ogni importanza. Bertolaso ha la sua opinione che
al riguardo non e’ la mia (o almeno pubblicamente esprime di fronte alle telecamere un’opinione che secondo me e’ eccessiva)”
Qui rispondo anche ad Enrigol. Da uno tanto cinico da ridere malgrado la gente che
muore mi aspetto di tutto, ad esempio che prenda 100 per acquistare materiali
buoni, ne usi 50 per acquistare materiali scadenti e lucri sulla differenza,
e se dopo qualche anno l’edificio crolla…. chi se ne frega! No, un amministratore prudente non si può fidare di uno così, e bene ha fatto Bertolaso a dire quello che ha detto.
@luigi “gli ha permesso di dire quello che voleva senza contraddirlo e
fargli domande scomode.. “
Se questo non e’ criticare…”
Ma non è condannare. Criticare è legittimo.
@luigi “A me pare che abbia detto esattamente il contrario, e cioè che
Porro e Belpietro, invece che limitarsi a difendere Bertolaso, che era il tema
della serata, a un certo punto si sono messi ad attaccare lui.”
Le incollo un pezzo di Telefascismi (bello il titolo, sobrio ed equilibrato, non trova?)
“Cosa hanno fatto? Hanno fatto una cosa molto semplice, quando ho finito di parlare di Bertolaso, il vicedirettore de Il Giornale, quello con i capelli,e il direttore di Libero, hanno cominciato a parlare non di Bertolaso –
avrebbero potuto fare quello che fanno sempre, per la verità a un certo punto l’hanno
anche fatto e cioè gli Avvocati di ufficio di Bertolaso. Il bello di questa gente è che sono prevedibili; mentre tutti noi che facciamo i giornalisti e che non abbiamo un padrone da servire e da leccare, non siamo prevedibili, nel senso che può capitare che a volte ce la prendiamo con la destra, con la sinistra, recentemente mi è capitato di prendermela con Di Pietro per l’affaire De Luca. Diciamo quello che vediamo, quello che pensiamo, poi magari sbagliamo, però in proprio, non perché ce l’ha ordinato qualcuno o perché dobbiamo per forza dire qualcosa, loro invece hanno questo di bello, si sa in anticipo
che per loro gli imputati di centro-destra sono tutti innocenti, perseguitati,
quelli di centro-sinistra sono tutti colpevoli e le inchieste giudiziarie sono politicizzate soltanto quando riguardano il centro-destra, quando riguardano il centro-sinistra invece gli indagati devono dimettersi “
Difendere Bertolaso e’ fare gli avvocati d’ufficio di Bertolaso. Ha capito?
Secondo lui tutti dovevano accusare Bertolaso. Nessuno ha il diritto di difenderlo. Come un perfetto inquisitore.”
Proprio dalla lettura di questo brano mi sento di ribadire che Travaglio non contesta il fatto che difendessero Bertolaso, cosa legittima e in tema con la serata, ma che hanno aggredito lui per non parlare di Bertolaso. L’unica cosa su cui ha trovato da ridire è che i vari Porro, Belpietro, Ghedini, sono sempre apertamente e acriticamente schierati con chiunque abbia a che fare con la
Destra. Mai che da loro provenga una voce critica su qualcuno della loro parte. Io penso che Porro e company sono liberi quanto vogliono di schierarsi in modo acritico, e può darsi che realmente condividano sempre quello che fa la Destra. Ma l’osservazione di Travaglio è del tutto legittima. Non dico che
debba essere per forza da condividere, ma è senz’altro legittima, e non ci vedo nulla di inquisitorio.
@luigi
“Ebbene, sono d’accordo con lei, Travaglio si dimetta.” Mi spiace ma ha capito il contrario di quello che ho detto. Non voglio che Travaglio si dimetta, ma se lui vuole che Bertolaso e Schifani si dimettano per accuse
cosi’ deboli, lui dovrebbe, visto che dice queste cose, dimettersi per primo da
giornalista, per dare il buon esempio, per essere coerente con quello che
predica.”
Ribadisco che i primi a dare il buon esempio devono essere gli amministratori pubblici. E l’accusa a Bertolaso di non aver adeguatamente vigilato non è debole, è un dato di fatto. Ed è gravissima, vista l’enorme importanza dell’
incarico.
“@luigi La lascio definitivamente. Mi complimento comunque sinceramente con
lei per la sua pacatezza e cortesia.
Buona giornata.”
La ringrazio e ricambio cordialmente. Buona giornata anche a lei.
Scritto da simone77 il 26 Feb 2010