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SCANDALOSO! Verso la chiusura la Scuola Superiore “Reiss Romoli”

23 Ottobre 2008

di Sergio Fornasini

Nata nel 1972 come scuola di formazione per le aziende del gruppo STET, la Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli è oggi un centro di ricerca e didattica tra i più avanzati e sofisticati esistenti in Europa. Porta il nome del direttore generale della STET (dal 1946 al 1961), nel corso del tempo si è andata progressivamente aprendo anche a molte aziende esterne al gruppo, operanti nel settore della Information and Communication Technology diventando centro di eccellenza conosciuto in Italia e all’estero. Ha istituito corsi per neolaureati per il conseguimento dei Master TILS, eroga corsi sulla gestione delle risorse umane e gestione aziendale, avvalendosi anche di docenti esterni. Personalmente ci sono stato abbastanza spesso per formazione su tematiche tecniche e gestionali, tra queste ultime ho un ricordo particolare di un corso sulla creatività aziendale, docente il prof. Domenico De Masi.

Il centro di formazione sorge su un area di 24 ettari, il complesso è dotato di ristorante, bar, palestra, piscina coperta, campi da tennis pallavolo e calcetto, e di 200 stanze molto spaziose con salottino, bagno privato, TV e frigo-bar. Collabora da anni con l’Università de l’Aquila e schiera un nutrito gruppo di quotati docenti, tra i quali Tiziano Tofoni (Progettista e Docente. Ha conseguito il Master in Statistica Matematica presso la Florida State University, Tallahassee, Florida (USA) ed è stato Teaching Assistant presso il Dipartimento di Statistica, della stessa Università. Ha svolto corsi di “Teoria delle code”presso l’Università dell’Aquila. Autore del libro “MPLS: fondamenti ed applicazioni nelle reti IP” e coautore di “Ingegneria del Traffico nelle Reti di Telecomunicazioni”) e Giorgio Valent (Senior Consultant – Networking & Security Department, è in possesso , tra le altre, della Certificazione Cisco “CCAI- Cisco Certified Academy Instructor”; già Docente di “Sistemi di Telecomunicazioni” e “Tecnica Telegrafica e Telefonica” presso l’Università de L’Aquila) oltre a molti altri validi e conosciuti specialisti del settore ICT.

Le telecomunicazioni sono sempre più caratterizzate dal rapido progredire delle tecnologie e dei servizi, fondamentale quindi poter disporre di un campus attrezzato al quale le top companies possono affidarsi. Ovviamente le partecipazioni hanno un costo non irrilevante, compensato però dalla qualità dei corsi che determina forti ritorni del know-how in ambito aziendale.

Tutto questo però sta per finire, ci spiegano meglio come ciò sia potuto accadere gli stessi dipendenti della SSGRR che hanno aperto un blog sulla vicenda. Consiglio di leggere il post sulle ragioni della chiusura e quello sul lavoro svolto negli ultimi anni per rendersi conto come talvolta l’eccellenza non sia sufficiente affinché la ricerca e la formazione continuino ad esistere nel nostro paese.

  1. 20 commenti presenti

  2. L’Italia si smonta e si svende, come un baraccone dopo la fiera. Forse c’è, nella logica di chi decide, un cupio dissolvi, per annientare la tradizione, l’esperienza, il merito. O forse ci sono calcoli errati, che si sconteranno in futuro.

    Scritto da Fabrizio Spinella il 23 Ott 2008

  3. complimenti, bell’articolo.
    e grazie per i riferimenti.
    Eh sì, che direzione stiamo prendendo?

    Scritto da Tyler il 23 Ott 2008

  4. Curriculum di De Masi molto poco aggiornato direi …
    Curiosa di sapere le tematiche del corso che ha tenuto …

    curriculum decisamente incompleto e poco aggiornato, avrei voluto metterne uno migliore ma avevo poco tempo a disposizione per scrivere. Per il corso, direi molto interessante in particolare sotto l’aspetto umano e di apertura della mente, conservo ancora gli appunti, i testi ed il libro (suo) che De Masi ci ha regalato alla fine della settimana. Impossibile condensarne le tematiche

    sf

    Scritto da Sunny il 23 Ott 2008

  5. Se fosse possibile conoscere il titolo sarei grata.
    Grazie.

    L’emozione e la regola – I gruppi creativi in Europa dal 1850 al 1950 – Editori Laterza – ISBN 88-420-3402-9

    sf

    Scritto da Sunny il 23 Ott 2008

  6. Scusate se scrivo in due tornate. Volevo lasciare giusto una precisazione.
    De Masi tra le altre cose è stato preside della facoltà di Scienze della comunicazione dell’università La Sapienza di Roma. Preside molto collaborativo, spesso criticato dai suoi studenti, ma con il quale è sempre stato possibile un colloquio alla pari. Per chi non lo sapesse tra i suoi più grandi successi l’ever sventato il pericolo di un trasferimento della facoltà a Tor Sapienza. Ora la maggior parte delle aule sono situate nell’ ex. caserma Sani (via Vittorio Emanuele a Roma), precisamente sopra il mercato dell’Esquilino. Ai più può non sembrare un granchè, ma se conoscessero le condizioni in cui versava fino a pochi anni fa …

    Scritto da Sunny il 23 Ott 2008

  7. Grazie mille ^_^

    aggiornato anche il link alla biografia 😉

    sf

    Scritto da Sunny il 23 Ott 2008

  8. Complimenti Sergio! Questo è uno scoop!
    Dovresti entrare anche tu nella categoria!

    Scritto da (p.m.) il 24 Ott 2008

  9. Grazie Paolo, il mio vuole essere solo un contributo alla visibilità dell’amaro sviluppo che pone fine a quell’ottimo centro di sperimentazione e formazione. Ma sopratutto alla vicenda umana delle persone che hanno vitalizzato per lunghi anni la Reiss Romoli

    Scritto da Sergio Fornasini il 24 Ott 2008

  10. Notizia davvero interessante, anche se molto avvilente. Più che scandaloso è VERGOGNOSO.
    (OT: curosando nel sito del De Masi riscontro che deve amare la poesia, ne ha riportata una molto bella “Testamento” del poeta greco Athanasulis).
    Sergio, tienici aggiornati!

    Scritto da Nicoletta Salata il 24 Ott 2008

  11. OT:

    Nic, De Masi è un uomo eccezionale, senza la visibilità che meriterebbe. Lui parlava già della crisi nel settore manufatturiero a favore dei paesi emergenti anni ed anni fa, era quasi da solo a farlo. Avessero prestato attenzione alla decima parte di quello che ha sempre sostenuto e saremmo un paese all’avanguardia, produttore di idee vincenti.

    Scritto da Sergio Fornasini il 24 Ott 2008

  12. Già, anch’io sono convinta che il nostro Paese sia, meglio sarebbe, “produttore di idee vincenti”. Un paese privilegiato, geograficamente bellissimo, persone creative, intelligenti, ma com’è possibile che ci siamo ridotti così? E non è finita…Non sai quanto piange il cuore di fronte a questo dilagante sfacelo. L’ondata dello scempio proviene dall’alto ma trova ovunque insenature in cui penetrare e logorare, aprendosi varchi sempre più ampi. Una voragine di dis-umana idiozia. Si salvi chi può!

    Scritto da Nicoletta Salata il 24 Ott 2008

  13. E siam sempre lì. Poi dicono che in Italia non ricerchiamo l’innovazione, non abbiamo sensibilità per la ricerca. Noi sì, chi ci governa ha dimostrato ampiamente di non averne.
    Ci vogliono distruggere… per poi rivendere a qualche cordata di aziende. Italiane ovviamente. Che vomito.

    *din don*: visto che mettete spesso articoli di dagospia… nessuno di voi ha letto o ha voglia di indignarsi per le esternazioni di Cossiga sulla liceità del pestaggio di studenti e insegnanti “sovversivi”?

    Scritto da Orlando il 24 Ott 2008

  14. Non sono così sicuro che questo paese sia così “creativo” e produttivo di “novità” come molti affermano. Tutti gli elementi, come per esempio il numero di invenzioni brevettate, dice piuttosto il contrario.
    Non sarà che certe prese di posizioni non siano altro che un tentativo di conservare in vita degli enti inutili? (o forse utili solo a qualcuno).
    Bisognerebbe fare più chiarezza su queste cose.

    Scritto da asdrubale il 24 Ott 2008

  15. “Tutti gli elementi, come per esempio il numero di invenzioni brevettate, dice piuttosto il contrario.”
    Questa affermazione non mi sembra molto precisa. Come dire: “nessuno mangia, nessuno ha fame”. Magari non c’è cibo. E quindi alla fine concordo sull’ultima frase “Bisognerebbe fare più chiarezza su queste cose”.

    Scritto da Orlando il 24 Ott 2008

  16. Accidenti non mi aspettavo di vedere andare alla malora anche questo bellissimo centro di formazione che ho avuto l’occasione di visitare anni fa.
    D’altronde, vedendo la situazione dall’estero (la Francia per l’esattezza) la cosa non mi sorprende più di tanto, in quanto quale azienda (italiana) potrebbe usare tutto il sapere proveniente da questa scuola ? Purtroppo quasi più nessuna, le aziende leader nel settore delle TLC le avevamo ma le abbiamo svendute, ed ora non ci resta che affidarci al destino e aggrapparci economicamente ai nostri vicini, visto che non sappiamo fare che mobili e cravatte :o(

    Scritto da Rossano il 18 Mar 2009

  17. Salve Rossano, ha dimenticato quello che ci riesce meglio, siamo grandi produttori di politici. Quella scuola e le persone che ci stanno dentro le ho nel cuore, per seguire gli ultimi aggiornamenti: http://reissromolichiude.splinder.com/

    Scritto da Sergio Fornasini il 18 Mar 2009

  1. 4 Trackback(s)

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