CULTUR@. Lido di Venezia, 65° Mostra del Cinema. I tre muratori: tutti per uno ma ognuno per sé.
29 Agosto 2008di Nicoletta Salata
Nella tarda mattinata di ieri, con tanto di cazzuola in mano ma senza cappellino a barchetta auspicabilmente proveniente da foglio di giornale ripiegato con metodo origami (si poteva quasi chiedere la consulenza del regista giapponese Takeshi Kitano presente alla mostra che forse una qualche dimestichezza con l’arte di piegar la carta potrebbe averla appresa in patria) i tre improvvisati muratori Bondi, Galan, Cacciari, affiancati da un simbolico rappresentante della categoria in tuta da lavoro e munito anche di elmetto antinfortunio (la cerimonia si svolgeva all’interno di una normalissima tensostruttura allestita ad hoc) che li guidava nell’ardua impresa, hanno posato la fatidica prima pietra.
I mattoni, distribuiti par condicio uno per ciascuno, così sovrapposti uno sull’altro con badilata di malta traboccante, hanno suggellato l’avvio per la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema che verrà costruito al Lido di Venezia.
Il nuovo palazzo, il cui progetto (in cantiere ormai da dieci anni) si deve allo Studio 5+1AA & Rudy Ricciotti che ha vinto la gara, avrà un superficie di 22.700 mq, 2.700 posti a sedere in tre sale, una piazza del cinema coperta di oltre 3.600 mq destinati ad area espositiva. Il costo totale dell’opera, circa 70 milioni di euro, è stato cofinanziato dal Governo, Comune di Venezia, Regione Veneto. I lavori termineranno nel 2011 in concomitanza con l’anniversario dei 150 anni dell’unità d’Italia.
I commenti del trio:
Sandro Bondi, Ministro Beni e Attività Culturali: “Il nuovo palazzo del cinema potrà essere il simbolo di un paese che in tutte le sue componenti politiche, sociali e economiche, cerca la via dello sviluppo, del superamento delle difficoltà, della rinascita. Quando si lavora insieme per un grande obiettivo si ottengono sempre grandi risultati”.
Giancarlo Galan, Presidente Regione Veneto: “Sono molto soddisfatto per l’evento ma allarmato per i tagli del governo alla cultura e all’istruzione; il festival del cinema di Venezia è la più importante, anzi l’unica mostra di questo paese. La posa della prima pietra è un inizio ma anche un punto d’approdo dopo aver domato un mare di burocrazia”.
Massimo Cacciari, sindaco di Venezia: “Oggi è un giorno importante perchè si dà inizio ad un’opera importantissima per l’isola, per qualificare tutta l’economia turistica veneziana e per la Biennale. Quest’opera sarebbe stata impossibile senza la leale collaborazione tra Stato, Regione e enti locali. Resto preoccupato per le difficoltà che riguardano i fondi, che dovevano essere raccolti dalla vendita dell’area dell’ex ospedale al Mare, ceduta dall’Asl 12 al Comune di Venezia. A breve l’area sarà posta in vendita e il ricavato servirà a finanziare questo progetto”.
Tutto questo avveniva più o meno mentre la coppia di attori Pitt&Clooney sfilava applauditissima tra le urla di fans e ammiratori e il sarto pensionato Valentino si concedeva anch’egli alle ovazioni sfilando come un novello indossatore alla presentazione del documentario sulla sua vita intitolato, su sua precisa richiesta, “The last Imperor”. Davvero poco modesto considerando che il film di Bertolucci vinse nel 1988 ben 9 Oscar e altri 39 premi (tra cui 9 David di Donatello, 4 Nastri d’Argento, Premio César ecc. e 12 ulteriori nomination!!).
Ma nel frattempo, raccogli-spalma-posa, il terzetto rilasciava anche alcune dichiarazioni relativamente all’episodio della turista musulmana bloccata nei giorni scorsi dal guardia-sala al museo veneziano di Ca’ Rezzonico, perché indossava il niqab (velo che lascia scoperti solo gli occhi, a differenza del burka afghano che, attraverso una retina, nasconde anche quelli).
Bondi (diplomatico): “Ci sono tante regole che devono essere osservate ma io penso che la prima sia quella del buon senso.Il buon senso e la ragionevolezza ci salvano nel momento in cui dobbiamo prendere delle decisioni. Così si evitano gli errori”.
Galan (categorico): “Bene ha fatto quel guardia-sala quando ha deciso di chiedere informazioni sul da farsi di fronte ad una donna invisibile. Esistono leggi e circolari ministeriali che, tra il 1975 e il 2000, hanno normato con spirito di tolleranza una questione assai delicata, accettando qualsiasi tipo di indumento purché lasciasse il volto scoperto. Noi dobbiamo rispettare gli usi e i costumi degli altri, in cambio però gli altri rispettino le nostre leggi”.
Cacciari (umoristico): “Non licenziamo nessuno, come potremmo licenziare una persona semplicemente perché é stato un po’ stupidino e non ha lasciato entrare una con il velo? Non c’è altro di cui interessarsi? Nei musei civici veneziani tutti possono venire vestiti come vogliono. L’unico suggerimento che mi sento di dare ai turisti è di non visitare le sale espositive con una benda davanti agli occhi!”
Tra una cazzuolata e l’altra il nobile motto moschettiero finiva così per arenarsi nella emblematica laguna veneziana, in cui l’incagliamento, nel panorama delle tante problematiche relative alla salvaguardia e al recupero della città, non è del resto un evento raro.
Un commento presente
Cara Nicoletta, dovresti proporti al Gazzettino. Brava.
Scritto da Domenica il 29 Ago 2008