Per Silvio il giorno del giudizio. Tranquilli, alla fine non cambierà nulla
1 Agosto 2013Quanto lavoro inutile per giornalisti, analisti politici e fauna assimilata. Tutti ad ipotizzare cosa mai potrà accadere al povero Silvio dopo la sentenza della Cassazione. Secondo me nulla di particolarmente rilevante. Basta ragionarci sopra per arrivare alla stessa conclusione.
Visto come la pensa il popolo italico, sarà normale continuare a sostenerlo per quelli abituati a farlo ormai da decenni. I suoi fans non sono mai stati influenzati negativamente dai procedimenti giudiziari a carico del loro boss, anzi. Ormai sanno tutti ripetere a memoria che Silvio è un perseguitato politico, i giudici politicizzati e così via. A furia di sentirlo ripetere in TV, l’opinione di parte è diventata una verità sacrosanta per molti. Secondo Il Giornale, l’imminente sentenza avrebbe addirittura l’effetto di far crescere Silvio nei sondaggi.
Che dire poi dei suoi presunti oppositori politici: la possibilità di una condanna li pone nell’angoscia più profonda. Nonostante le dichiarazioni ufficiali, sono tutti consapevoli di come il Governo sia costruito su di un equilibrio molto precario. Una bella sfiga per il governicchio “del fare”. Ancora non è ben chiaro cosa abbiano fatto ma si tratta di un particolare secondario. Quello che invece conta davvero è il rischio di ritrovarsi gìù dalle poltrone, con tante nomine ancora da perfezionare.
Insomma siamo alle solite. Il berlusconismo è così ben radicato nell’essere italiani da non temere forti contraccolpi a causa delle sentenze. Che arrivino per evasione fiscale, favoreggiamento della prostituzione minorile o per aver telefonato alla Questura inducendo a liberare illegalmente una minorenne trattenuta per furto, non cambia il feeling fra il Grande Comunicatore ed i suoi seguaci.
Dall’altra parte, esiste l’inconfessabile consapevolezza di poter continuare ad esistere solo contrapponendosi a Silvio, raccogliendo il consenso di quella parte che mai si sognerebbe di votare per l’attuale PdL.
Esiste poi la terza variabile, quel M5S che si esprime per mezzo di Grillo. Il quale bada bene a non entrare nell’argomento. Chissà se ha mai avuto il tempo di leggere le parti salienti degli atti processuali e di formarsi un’opinione. Io l’ho fatto, direi che quando si entra nel merito delle carte si possano meglio comprendere le menzogne mediatiche degli uni e le ragioni dei pochi altri. Ti prego Beppe, fallo anche tu! Magari per una volta non ti limiterai alla superficialità.
Nel mezzo dei fiumi di parole spese in questi giorni dai media, brilla la particolarità di una tesi a discarico da parte della difesa. Parlo in particolare dell’arringa del prof. Coppi, secondo lui quanto attuato da Silvio non costituirebbe reato. Niente evasione fiscale, al massimo un illecito tributario da derubricare come irregolarità amministrativa. Insomma qualcosina c’è stato ma bastava una semplice multa.
È stato detto e scritto migliaia di volte come un personaggio simile non sarebbe potuto esistere nella vita politica di un Paese normale. Diciamolo ancora una volta, giusto per ricordare che razza di posto è diventata l’Italia.
Nella foto: le pratiche scaramantiche che immagino stia attuando Silvio in questi momenti.
Buone vacanze a chi se le potrà permettere.
(Sergio Fornasini)