Povera Patria: non cambierà, sì che cambierà
24 Luglio 2008di Nicoletta Salata
La strofa della canzone di Franco Battiato, che ha citato Giulio Contini in un suo commento sull’articolo “Clementina non mollare”, mi dà lo spunto per esprimere alcune riflessioni ed ampliare ulteriormente anche la mia posizione, che può apparire ancora confusa in questi botta e risposta che fanno la loro comparsa sul blog e sul web, in un’infinità di commenti, post, topic, reply ecc.. di cui a volte si perde il filo. Preciso infatti a questo proposito che lo stesso Giulio, che è per me il benvenuto, interagisce con la sottoscritta sull’articolo “Perché ho scritto un libro su M.T. del 23/07/08 h.13.24, in cui una mia risposta, riportata integralmente, risulta quindi più chiara ed esauriente rispetto all’estratto riportato nell’articolo “Perché ho scritto un libro su M.T./2 del 23/07/08 h.21.40).
Prima di tutto vorrei citare per intero il testo di “Povera Patria”, che trascritto così, senza musica, per chi magari non sa che è una canzone, potrebbe sembrare uno di quegli scritti, dovendone definire ed etichettare il genere, appartenenti alla cosiddetta “poesia”.
Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos’è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore…
Ma non vi danno un po’ di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.
Ora, come ho sentito dire recentemente a Philippe Daverio, “principi” e “poeti” sono due categorie che stanno scomparendo. In realtà, secondo me, che ho la presunzione di sentire interiormente di appartenere, sebbene nei ranghi più bassi, alla seconda categoria citata non è esattamente così. Nel senso che il vero problema è che manca l’ascolto, l’audience, per dirla in temine più consono, non il poeta. Ma non aprirò qui, ora, un dibattito su questo tema.
Torniamo alla Patria.
Condivido il testo interamente, che del resto avevo già apprezzato insieme ad altre bellissime canzoni di F.B., ma se avessi dovuto estrapolarne un passo certamente io avrei puntato istintivamente sulla seconda strofa, che trovo perfettamente corrispondente alla mia…poetica, e anche musicalmente, in quel momento si fa davvero molto intensa. La frase “quei corpi in terra senza più calore” apre in me orizzonti molto più estesi di uno scenario limitato a questioni politiche, si fanno avanti riflessioni esistenziali, temi come la consapevolezza della caducità, o la precarietà delle illusioni.
Grazie Giulio per aver citato questa canzone, così questa mattina all’alba dopo averti letto ho inserito il cd nel lettore, e commuovendomi come ogni volta in cui l’ho ascoltata, poiché la musica è molto dolce ed amplifica l’effetto pregnante del testo, che pur essendo semplice esprime idee profonde, ho deciso di scrivere quanto ora può esser letto.
Tornando al mio libro, mi rendo conto che il suo target non è quello di chi cerca e pensa di trovarvi sentenze o disquisizioni social-politiche seriose ed analitiche, e che l’equivoco nasce, mea culpa, dal titolo stesso, che sembra promettere una cosa e poi invece ne offre un’altra.
Quanto all’affermazione di Giulio C. che riferendosi ovviamente a M.T. suppone che io abbia scritto “del fenomeno mediatico più che dello scrittore” (e hai perfettamente ragione, ma forse si può ulteriormente estremizzare dicendo che ho scritto forse più che altro dell’uomo, ed in maniera assolutamente empirica – nel senso di sperimentale – e surreale) va precisato che questo “fenomeno” da alcuni ormai certificato come scientificamente provato, non l’ho certo alimentato né tanto meno causato io.
Perché io sono convinta che il verbo di M.T. che senz’altro è più autorevole, più intelligente, più incisivo, più distruttivo e costruttivo allo stesso tempo, più feroce, più arguto e pungente del mio ed assolutamente definito in un genere preciso al punto che può esser comperato a scatola chiusa, può sicuramente far molto per cambiare le cose, e guai se per qualche ragione la sua ispirazione e la sua verve, il suo impeto e la sua rabbia (controllatissima com’è nel suo stile “rigoroso” ed “elegante”), scemassero.
Ovvio che il mio è completamente diverso, leggero, umile e pacato, altro linguaggio e altra musica, ma non per questo va cestinato.
E poiché di cavolate se ne scrivono, se ne dicono, e se ne leggono tante, anche la mia voce potrebbe meritare di essere ascoltata. Se questo dovesse avvenire “sì che cambierà, vedrai che cambierà”.
18 commenti presenti
E meno male che non ha citato Fabri Fibra o Er Piotta.
Chissa cosa ci scriveva.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 25 Lug 2008
Benedetta Nicoletta, ma non può scriver corto? Ed essere meno autorefenziale? Le suggerisco un argomento di speculazione letteraria più avvincente: «Il “fenomeno blog”: come convincere se stessi di avere ragione: da Guzzanti a Travaglio».
Scritto da Fabrizio il 25 Lug 2008
Errata corrige (autoreferenziale)
Scritto da Fabrizio il 25 Lug 2008
Per DeanKeaton. Il gioco dei se: se lei è quel Dean interpretato da Byrne ho apprezzato molto di più, dell’attore, Canone Inverso, sebbene in una piccola parte. Almeno si parlava di musica! Se lei fosse però la sua versione femminile “Diane Keaton” e se io fossi “WoodyAlien”, come nick è più carino, le direi “tutti conosciamo la stessa verità:la nostra vita consiste in come scegliamo di distorcerla”. I due nomi che ha citato lei “suonano” male solo a pronunciarli.
Ma lei, se lo fa, che musica ascolta? Mi consigli qualcosa. Attendo nomi più armoniosi.
Scritto da Nicoletta Salata il 25 Lug 2008
Patrizio Fabrizio lei, “nobile”, ha ragione, però c’è da notare che un’ aggravante della lunghezza, nel caso specifico, è data dall’impostazione del testo della canzone, che ha un’interlinea doppia. Ma certamente lei non si riferisce al contenente bensì al contenuto. E’ che ho la sensazione che anche se applicassi il “comprimi” il mio “plebeo” eloquio lei lo boccerebbe ugualmente.Quanto all’ “autoreferenziale”, c’è chi scrive solo degli altri chi invece putroppo ci mette anche di suo. Cercherò di fare esercizio. Grazie del consiglio.
Scritto da Nicoletta Salata il 25 Lug 2008
Come ripromesso ecco la mia zampata graffiante e miciosa.
Ma temo di deludere di nuovo.
Nel senso che continuo a non capire.
Non discuto sul testo della canzone, anche se devo ammettere che sono solita apprezzare altri generi.
Ciò che mi lascia ancora una volta lacunosa ed insoddisfatta sono i soliti dubbi amletici.
La ricerca del nesso.
Io non prendo l’iniziativa del tuo libro come un attacco, e anche se lo fosse non ci vedrei nulla di male.
Io credo che si possa parlare del fenomeno Travaglio, dei libri di Travaglio, delle cose di cui discute Travaglio o dello stile di Travaglio.
Non è Gesù Cristo. E ognuno può fare quello che vuole.
Ma quello che non capisco è proprio un discorso di contenuti, o di trama o come preferisci.
Come fai a parlare dell’uomo Travaglio se non lo conosci affatto? Ti ispiri a modelli travaglieschi preesistenti? Usi il tavolino a tre gambe? Tecniche di ipnosi?
E soprattutto, ma la risposta a questa domanda già mi spaventa mentre la sto ponendo, cosa c’entrano i tre porcellini, il lupo, l’orso e l’altro animale che non ricordo e l’uomo Travaglio?
Non prenderlo come un attacco personale, ripeto che come scrivi non mi dispiace ma secondo me hai scelto un argomento poco felice.
Saluti
Tania
Scritto da Tania il 25 Lug 2008
Nobiltà è sinonimo di vita coraggiosa (Ortega y Gasset). Lei, Nicoletta, scrive molto ma legge poco. L’eloquio è una “cosa”, la scrittura un’altra. Lasci perdere la categoria di “plebe”; come direbbe il molisano: “Che ci azzecca?”. Comunque, nelle reazioni, non sia permalosa. Non le chiedo understatement, le chiedo semplicemente statement… Stia tranquilla, continueremo a leggerla, ma non pretenda altri consigli. Baciamano.
Scritto da Fabrizio il 25 Lug 2008
Cara Nicoletta,
non risponderò alla sua domanda perchè ritengo che ciò che una persona legge ed ascolta la identifichino molto più delle parole che la stessa scrive e questo, per quanto mi riguarda, non è un blog intimista.
Il mio riferimento era ovviamente ironico (detesto spiegarlo, forse sto perdendo smalto).
Le basti sapere comunque che, senza offesa e a dispetto del suo cognome, la ritengo un po’ mielosa e prolissa come quel celebre brano di Don McLean intitolato “American Pie”.
Durata: 8 minuti e 30 secondi.
Saluti
Scritto da DeanKeaton il 25 Lug 2008
Per DeanKeaton: non credo lei perderebbe smalto, anzi per quel che mi riguarda lo ravviverebbe. Sulle modalità ci siamo ormai capiti.
Lo so che il suo riferimento era ironico! A 14 anni Nietzsche scriveva “…Dio ci ha dato la musica…sa rallegrarci ed ammansire l’animo più rozzo con la dolcezza delle sue note…ma il suo compito è…elevarci, toccarci nel profondo” e aggiunse nel tempo “la vita senza musica non è vita”, ma credo ci abbia lasciato la libertà di ascoltare quel che si vuole. Sa cos’è DK? Che certa musica non riesce a venir fuori da questo sistema.
Il mio cognome! Io e miei fratelli (dall’asilo in poi) siamo passati alla storia come i “salatini”, un incubo!Le lascio immaginare l’imbarazzo.
“Mielosa e prolissa” non condivido ma li accetto. Preferibilmente paragonandomi (per la durata non certo per la sostanza) però a:
“Adagio assai” di M.Ravel, Concero per piano forte e orchestra in Sol Magg.
Durata: 9 minuti e 03 secondi
Scritto da Nicoletta Salata il 26 Lug 2008
Per Fabrizio: non ci siamo capiti, lei legge molto ma intende poco. Lei mi ha chiamata Benedetta N. e quindi ha utilizzato un “soprannome” che: 1) è un nome proprio 2) è un aggettivo 3)fa rima con N.
Ora, per allinearmi alla sua procedura, per renderle insomma..pan per focaccia.. io ho adottato Patrizio perchè : 1) è un nome proprio 2) è sia nome che aggettivo 3)fa rima con F.
“nobiltà”
Scritto da Nicoletta Salata il 26 Lug 2008
Una volta queste schermaglie servivano a provocare per sedurre. Oggi, per ridurre. Se vuole fare le sciarade, utilizzi la Settimana Enigmistica.
Scritto da Fabrizio il 26 Lug 2008
Per Fabrizio: purtroppo il mio commento per motivi tecnici è rimasto incompiuto, chissà se le è venuto il sospetto. Ma a questo punto non lo completo tanto per quanti rebus, indovinelli, bisensi io le risolvessi le sfuggirebbe ancora che “plebeo” era in antitesi con “patrizio” (e dunque c’azzecca) e per il resto non importa…Gli Incroci Obbligati non mi costringono a continuare.
Un inchino.
Scritto da Nicoletta Salata il 27 Lug 2008
Nicoletta Salata, venga alle mie lezioni di epistemologia, di ermeneutica e di linguistica. Poi ne riparleremo. Si alzi, prego.
Scritto da Fabrizio il 27 Lug 2008
Per Fabrizio: per fortuna non mi ha esortata ad uscire, da quest’aula immaginaria che più che scolastica mi sembra giudiziaria!
Se mi indicasse dove e quando verrei volentieri ad ascoltarla, sempre che lei sia nei paraggi.
Per quanto riguarda le lezioni, guardi, io oggi ho avuto una lezione, diciamo un ripasso dato che già condividevo, ineguagliabile. E lei sa dove la può trovare, perchè anche li ha lasciato la sua impronta (da Pausch).
Nel frattempo le illustro i miei corsi:
– introspezione percettiva
– sublimazione sentimentale
– nuove risorse: musica e poesia
– giardinaggio simbiotico
– cucina veneta, estasi e passione
A presto mon cher ami!
Scritto da Nicoletta Salata il 28 Lug 2008
Cucina veneta, cucina povera, del contado, ma capace di suscitare l’acquolina. Fosse solo per questo, merci beaucoup, ma chére.
Scritto da Fabrizio Spinella il 28 Lug 2008
Per Tania: è inutile scervellarsi per leggere un testo di 160 pagine (con molti spazi semi bianchi lo ammetto) in un estratto di 50 righe. Credo che questa regola valga per tutti!
Quei 3 animali non c’entrano nulla con M.T. è solo una filastrocca che ho citato (anche se i maiali di Orwell, M.T. ha proprio la fissa di citarli, ultimamamente).
Quanto alle fonti, ricordando che Salgari (80 romanzi all’attivo, guarda che non mi ci sto affatto paragonando, è solo per fare un esempio) non andò mai in Malesia, nè in India nè ai Caraibi pur descrivendoli perfettamente quando narrava di Sandokan o Il corsaro Nero (si documentava consultando enciclopedie, riviste ecc..), posso dirti che non ci sei andata lontano. Per quanto ti possa sembrare strano, e stupido, si è trattato di ispirazione. E comunque non si tratta di una sua biografia, semmai un’autobiografia.
Se leggerai capirai.
Scritto da Nicoletta Salata il 28 Lug 2008
Per Fabrizio: detesto la nouvelle cuisine, ma se fossi uno chef, e un maitre, e un garcon, mentre le servo la bouillabaisse fingerei di inciampare per rovesciargliela addosso!
Mon cher “sbruffon”. Ah Ah
P.S. Per favore smettiamola con queste scaramouches (quelle che già lei aveva definito schermaglie, il me semble).
Le pare!
Che poi ci leggono e non ci leggono più.
Scritto da Nicoletta Salata il 28 Lug 2008
L’IPOTESI
Davanti a un manifesto
attaccato ed affidato
al suo biglietto in corso
mi accorgevo
di ogni cosa
e di chi disturbava
il mondo pubblico accorso-
Ma ero anche l’unico
insolente
che poi ha studiato
l’imponente ipotesi
del vivere nell’ignoranza
prigioniera dell’uomo impossibile-
di Maurizio Spagna
e con lui si è consacrato
Il Rotoversi.com
La cultura poetica in linea con la vita…
Verso i nostri sogni riversi ma scritti per sempre-
Un raccoglitore di poesia on line-
Maurizio Spagna
http://www.ilrotoversi.com
info@ilrotoversi.com
L’ideatore
Scrittore e Poeta-
Scritto da Maurizio Spagna il 11 Dic 2008