Libero mette il topless della Carlucci in bella evidenza, per Il Giornale chi volta le spalle a Silvio è un “giuda”. Anche questa è stampa, almeno così dicono
9 Novembre 2011Chissà se per una certa stampa arriverà mai il momento di affidarsi maggiormente alla dialettica, ai fatti invece di lasciarsi andare alle volgarità e all’astio. E pensare che in quelle redazioni lavorano anche degli ottimi giornalisti, con simpatie di parte ma sanno fare il loro mestiere. La linea editoriale in un momento come questo però, evidentemente, non può che salutare con disappunto il declino di Silvio. In fondo c’era da aspettarselo e di certo non finisce qui la campagna contro chi lo abbandona. E vai con le palate di fango.
La dipartita dal PdL di Gabriella Carlucci viene salutata dalle pagine di libero-news.it con un bel servizio fotografico nel quale vengono largamente esibite le tette della ex soubrette. Non mi sembra che abbiano scritto molto quando la Carlucci scorrazzava per il centro di Roma con la sua Porsche, commettendo varie infrazioni al codice della strada e comportandosi con una certa arroganza verso i vigili che la volevano multare. Ma forse ricordo male. Metodo sputtanatorio identico a quando la testata era diretta da Vittorio Feltri. In occasione dell’annunciato divorzio da parte di Veronica Lario venne pubblicato un altro bel servizio nello stile di un giornaletto pruriginoso e gossiparo, anche quello a base di tette. Non era mai accaduto che un giornale pubblicasse immagini nude look della consorte di un premier, anche se quasi ex moglie.
Ilgiornale.it non è da meno, oggi in primo piano un bell’articolo dal titolo «Ecco chi sono i giuda che hanno pugnalato il governo alla Camera». Si attendono dossier a breve, ma questo non c’era scritto.
Per finire c’è Il Secolo d’Italia, diretto da un parlamentare del PdL che ai suoi tempi non è stato esattamente un bravissimo ragazzo. Per saperne di più sul personaggio e per apprezzare i testi musicali da lui scritti visitate wikipedia. È stato condannato a 5 anni e sei mesi di reclusione per associazione sovversiva e banda armata, a suo favore c’è da dire che è rientrato spontaneamente in Italia per scontare la sua condanna, ridotta poi a tre anni. È stato chiamato a sostituire Flavia Perina, cacciata in malo modo proprio quando le copie vendute iniziavano a crescere. Oggi Il Secolo rispolvera uno slogan repubblichino, la nostalgia dei tempi di Salò suggerisce un titolo che troneggia in prima pagina: «NON HO TRADITO», con sotto l’elenco dei 308 fedelissimi che non hanno mollato Silvio. Per il momento, aspettate qualche tempo poi vediamo se saranno ancora tutti così nostalgicamente osannati.
Per finire con la rassegna delle prime pagine odierne con tendenza al destro, segnalo Il Tempo che ha titolato in maniera più sobria: «Meglio il voto che il vuoto». Mi sa che Sechi l’ha vista molto più giusta degli altri.
(Sergio Fornasini per dituttounblog.com)
* update 30 aprile 2013: ci risiamo, Google ha intimato di modificare il titolo dell’articolo in quanto conteneva in origine la parola “tette” al posto di “topless”. Era già accaduto tempo fa, è lo scotto da pagare per il mantenimento del programma google AdSense di esposizione annunci pubblicitari. Nell’altro caso di quasi tre anni fa ho presentato ricorso ed è stato accolto.
Un commento presente
E’ confermato, a Google non piace la parola “tette”. Vedi l’update a fine articolo
Scritto da Sergio Fornasini il 30 Apr 2013