CULTUR@. Buskers, avanti tutta!
26 Agosto 2008La corte degli Estensi (tutto in regola) concilia con…Mr. Marhoney
di Nicoletta Salata
Dal 22 al 31 agosto la città di Ferrara, il cui centro storico dal 1995 è stato inserito dall’UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ospita com’è tradizione il 21° Buskers Festival, rassegna non competitiva dei migliori artisti di strada del mondo.
Una kermesse della durata di 10 giorni alla quale quest’anno partecipano 972 artisti: 275 gruppi provenienti da 38 diverse nazioni (Argentina, Kenia, Guinea Bissau, Stati Uniti, Svezia, Russia,Taiwan, Spagna, Germania solo per citarne alcune, e naturalmente la Svizzera a cui è dedicata la rassegna) ai quali la città estense offre angoli, vie e piazze che si trasformano in un sorprendente e poliedrico palcoscenico.
In questo periodo di divieti relativi alla legge n. 125 del 24 luglio scorso che conferisce ai Sindaci il potere di intervenire finalmente per tutelare incolumità pubblica e sicurezza urbana (contrastando giustamente anche accattonaggio, abusivismo, decoro urbano), sorprende constatare che in una cittadina gioiello “rinascimentale” elegante e raffinata, i cui numerosi giardini ne fanno una delle città più verdi d’Europa, convergano in un’unica “incursione” tutti questi artisti vaganti. A cui sono da aggiungere gli 800.000 visitatori!
Mentre Venezia con tutti i suoi divieti (vedi articolo qui) assurge a città proibita (proibitiva lo è già da un pezzo, mancava solo che un gruppo di bigliettai imbroglioni truffassero i turisti triplicando il costo del ticket per il vaporetto, che d’altro canto però ospita a sua volta un festival di artisti di strada e soprattutto un Carnevale che quanto ad affollamento e baldoria rasenta l’apice del caos). Mentre Vicenza vieta l’uso delle panchine ai comuni mortali riservandole agli anziani e alle categorie più deboli annullando però il divieto di stendersi nei parchi ma non quello del bivacco.
Mentre a Forte dei Marmi è vietato l’uso del tagliaerba nel pomeriggio e durante il weekend e sulle spiagge di Eraclea non si possono costruire castelli di sabbia perché ostruiscono il passaggio (e di queste iniziative “creative” ispirate al ministro Maroni ce ne sono davvero un tableau vivant), a Cortina, la perla delle Dolomiti frequentata da vip ed élite, accade invece che il sindaco apprezzi l’esibizione di un musicista bierolusso di strada incontrato cammin facendo e gli conceda di esibirsi (basta chiedere il permesso al Municipio specificando le proprie credenziali ed indicando tempi e sito di esecuzione della performance!).
Ecco insomma Ferrara, complice e consenziente, lasciarsi stoicamente invadere da questa calata di personaggi folkloristici, fantasiosi, rumorosi, allegri e festaioli, che portano sonorità, strumenti, costumi e un po’ di sana confusione in una città in cui arte, musica, danza sono comunque già di fatto accasate per tradizione culturale.
Cito alcuni nomi emblematici di questi artisti itineranti di altrettanti immaginari teatri all’aperto: Bestimmt Verstimmt coppia tedesca in equilibrio tra pianoforte e slapstick (movimento del corpo) comedy, Hulan tuffo al femminile nel cuore della cultura mongola; La Tresca alla scoperta della tradizione irlandese; Mozartbandits omaggio ad Amadeus in versione moderna; Studio Alektic quartetto d’archi al femminile dall’ex Jugoslavia; Transkapela alla ricerca delle sonorità dei Carpazi; Violentango piccola orchestra per un grande tango; CircoBuscaCarpa acrobati e giocoleria; Violini della Barca folk, Tramezzino Music cover e pezzi melodici; Teatro Lunatico clown; Navinbottiglia musica d’autore; I Tavernicoli folk progressivo; Il Popolo delle Ortiche avanspettacolo; Laboratorio Non ti butto ma ti Suono riciclaggio.
Ce n’è per tutti i gusti insomma. Giocolieri, acrobati, saltimbanchi, mimi, clown, truccabimbi, decoratrici di volti, prestigiatori, cartomanti, scultori di palloncini, ritrattisti, spray art, body painters, statue viventi e musicisti d’ogni genere.
La maggior parte degli spettacoli, rappresentati ovviamente in strada, sono gratuiti. I buskers, impegnati ad attirare e compiacere l’attenzione dei passanti, contano quindi di racimolare spiccioli o più lauti compensi dal pubblico osservatore che oltre all’applauso vorrà riconoscere generosamente il segno tangibile dell’apprezzamento.
E così facendo consentire ai protagonisti animatori del Festival di buscar (sembra che il termine derivi dallo spagnolo = prendere, ottenere), una meritata mancia e, poiché qui tutto è in regola Mr. Marhoney (da Mahoney, efficientissimo cadetto del cartoon Scuola di Polizia) non una, di questi tempi, incontestabile multa!!
Un commento presente
Ho partecipato un paio di volte a festivals Buskers in Piemonte con la mia blues band in versione semi-acustica. Da noi è un fenomeno ancora nuovo rispetto altri paesi europei ma in piena espansione e molti artisti di strada fanno questa attività una vera professione. Purtroppo Non sempre il comportamento di alcuni partecipanti è consono all’evento. Vedi volumi troppo alti che coprono le altre performances musicali oppure la qualità dello spettacolo stesso.
Scritto da fabio il 26 Ago 2008