Altre cose su “Doppio Gioco” e Pippo Ciuro
6 Ottobre 2008Alcuni telespettatori commentano il docufilm “Doppio Gioco”, andato in onda su Raitre venerdì scorso
Spero tutti abbiate visto la bellissima ricostruzione dell’indagine del 2003 su Michele Aiello, Totò Cuffaro ed il suo incredibile giro di complicità arrivato a toccare addirittura due appartenenti alle forze dell’ordine operativi: Giuseppe Ciuro maresciallo della finanza all’epoca in forza alla DIA di Palermo e Giorgio Riolo maresciallo dei Ros e tecnico delle investigazioni incaricato decine di volte di impiantare telecamere, cimici ecc, quindi una persona addentro ai più piccoli particolari dell’attività operativa antimafia.
Come noto quest’indagine è sfociata nel recente processo nel quale Totò Cuffaro venne condannato a 5 anni per favoreggiamento semplice comunque anche verso personaggi condannati definitivamente per mafia.
La cosiddetta docu-finction è veramente fatta bene e rivela un intrigo davvero raccapricciante di complicità vili e vomitevoli, soprattutto da parte di persone che si pensava essere in prima linea nella guerra a Cosa Nostra.
Ma a parte tutto ciò, quello che è importante mettere in luce è un fatto molto importante e grave: l’indagine nasce come tante altre indagini che poi hanno portato a scoprire fatti di mafia gravissimi ma che inizialmente non avevano l’imprimatur di indagini per 416bis. Tutti sappiamo che l’indagine di mafia in quanto tale è una categoria di nesun significato e di fatto inesistente.
L’indagine di mafia può andare avanti per mesi esattamente come qualsiasi altra indagine ad esempio su ricicalggio o corruzione o quant’altro e solo dopo affiora con chiarezza il vincolo associativo.
Dove voglio arrivare credo sia quantomai chiaro: se andrà in porto il nefasto progetto di (contro)riforma delle intercettazioni allora dobbiamo sapere con certezza che indagini come quella su aiello e cuffaro non avranno mai inizio e tantomeno si arriverà a scoprire fatti di quel genere e di quella portata.
Infatti per qualche mese i carabinieri hanno intercettato Michele Aiello e sviscerato la sua vita da imprenditore ma in quel momento non si poteva parlare di fatti di mafia provati. allora con la nuova legge sulle intercettazioni come avrebbero potuto operare i carabinieri?
In nessun modo.
Vi domando, al fine di aprire il dibattito, Giuseppe Ciuro e Giorgio Riolo perchè facevano il doppio gioco?
Avevano giurato fedeltà a Provenzano e così si erano infiltrati nel’apparato di giustizia in difesa dei propri ideali oppure cercavano di arrotondare lo stipendio?
Personalmente pronedo per ‘ultima ipotesi: facevano i consulenti tecnici a Provenzano. dunque servivano chi offriva di più. Se accettiamo l’ipotesi della consulenza allora poniamoci un’altra domanda: se occorreva fare un attentato, far scoppiare una bomba i nostri doppiogiochisti come si sarebbero comportati?
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